vendredi 30 janvier 2015

Prima dei patti viene la dignità (di Maurizio Viroli con commento personale in coda)



PRIMA DEI PATTI VIENE LA DIGNITÀ (Maurizio Viroli)


Credo che non sia scritto in alcuna dichiarazione, ma per me è il più importante fra i diritti. Parlo del diritto alla dignità, quel sentimento interiore di piccola stima nei confronti di noi stessi per quel che abbiamo fatto e facciamo, e per quel che siamo. Proprio perché sentimento interiore che emerge dal dialogo con la nostra coscienza e non dall’opinione degli altri, e ancora meno dal riconoscimento delle Costituzioni e delle leggi, nessuno, tranne noi stessi, può toglierci la dignità. Ma è vero anche che ciascuno di noi porta con sé nel mondo il dato di essere italiano o italiana.
Essere italiani oggi vuol dire essere sottoposti alle decisioni prese da un delinquente cacciato dal Parlamento in combutta con un giovanotto che asseconda il suo desiderio di continuare a essere arbitro della politica italiana, con l’avallo di una pletora di servi dell’uno e dell’altro incapaci di dire semplicemente “No!, le indecenze dei vostri incontri segreti non mi riguardano, il mio solo commento è il disprezzo”.
La dignità, ecco quello che ci ha tolto e ci toglie il patto fra Berlusconi e Renzi. Con quel loro accordo ci hanno detto e dicono ogni giorno, con il sorriso sprezzante di chi sa di poter fare ciò che vuole, che l’onestà, la rettitudine, la lealtà alla Repubblica non valgono assolutamente nulla. Conta essere evasori fiscali, sodali di corruttori di giudici, sostenitori di collusi con la mafia. Queste sono le persone con le quali si può eleggere il capo dello Stato, suprema magistratura di garanzia, riformare la legge elettorale, riscrivere la Costituzione.
Se sei una persona onesta e credi nella libertà repubblicana, nell’Italia di Renzi e di Berlusconi vali meno di niente. Ti deridono. Coprono le loro ripugnanti azioni con argomenti ispirati ai triti luoghi comuni della necessità politica. “Ci vuole una legge elettorale che assicuri solidi governi mediante generosi premi di maggioranza”; “bisogna abolire il Senato elettivo per semplificare e accelerare il processo legislativo”, gridano a gran voce.
Sono balle che non troverebbero ascolto in nessun consesso civile. La prova più eloquente che non c’è alcun bisogno di togliere di mezzo il Senato per legiferare è il fatto stesso che questo governo legifera, eccome. Delle due l’una: o Renzi mente quando sbandiera che il suo governo ha “fatto” tante leggi; o mente quando proclama che con l’attuale Costituzione è praticamente impossibile legiferare. In termini di filosofia politica, quella che mi onoro di insegnare da trent’anni fuori d’Italia (*), ovviamente, il comportamento di Renzi e dei suoi si fonda sul presupposto di poter ingannare i cittadini a suo piacere. Tanto non la capiscono. O fanno finta di non capire?
Sono dunque due i motivi per i quali ci dobbiamo vergognare: essere di fatto governati da un delinquente assecondato da un giovinotto, essere trattati come deficienti. Quel che più avvilisce e indigna è che nessuno compie un passo deciso per uscire dalla palude, formare un partito di dignità repubblicana e civile, alzare una bandiera. Cosa aspettate, persone perbene che state a soffrire nel Pd e fate ormai fatica a guardarvi allo specchio perché sapete che non valete nulla e vi trattano da poveri idioti?
In politica una delle virtù essenziali è la capacità di cogliere l’occasione. Orbene, l’occasione è adesso. Se aspettate che vada al Quirinale il burattino di Renzi e Berlusconi, e poi disfino la Costituzione, sarà troppo tardi per qualsiasi efficacie azione politica. “Dove eravate?”, vi chiederanno, e vi chiederò, quando Renzi e Berlusconi disfacevano pezzo a pezzo la Repubblica? Non saprete rispondere e sarete finiti una volta per tutte. Perdere una lotta politica non è una tragedia; perdere la dignità sì. Se poi, per miracolo o per un momento di illuminazione di Renzi non andrà al Quirinale – come sembra – un prodotto dell’accordo con Berlusconi, tanto di guadagnato per la Repubblica. Ma in questo caso bisognerebbe chiedere a Renzi perché ha aspettato tanto a rompere con Berlusconi e perché gli ha concesso tanti favori?
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Maurizio-Viroli(*) Maurizio Viroli ha iniziato gli studi accademici in Italia, con la laurea in filosofia all’Università di Bologna e, successivamente, completando il dottorato di ricerca presso l’Istituto Universitario Europeo di Firenze, con una tesi dottorale sul pensiero politico di Rousseau. La tesi dottorale è stata oggetto di pubblicazione per la Cambridge University Press, con il titolo di Jean Jacques Rousseau and the ‘Well-Ordered Society’. E’ uno studioso di filosofia della politica e di storia del pensiero politico, professore emerito di Teoria politica all’Università di Princeton e all’Università della Svizzera Italiana a Lugano. Alle pubblicazioni accademiche affianca l’attività saggistica e quella editorialistica, con collaborazioni a varie testate giornalistiche, tra cui La Stampa, il Sole 24 ORE e Il Fatto Quotidiano.

Eccellente articolo , da incorniciare!
In un'Italia che non ha mai saputo fare i conti col proprio passato, fascismo Mussoliniano o fascismo mediatico alla Berlusconi, "valori" come trasformismo e "mi faccio i cazzi miei" sono ormai italianamente condivisi.
Mettici una legge elettorale vergogna, ed avrai un Parlamento di nominati e non eletti, yes man proni al volere del capetto di turno.
Quanta differenza con Paesi  europei dove regna la vera democrazia come Francia , Regno Unito o anche il piccolo Belgio, dove esistono media  e veri giornalisti, capaci di fare ai governanti le domande scomode e dove il riconoscimento dei diritti civili (parità di diritti x omosessuali, libertà di fine vita...) non sono ipotecati dal voto di scambio...

dimanche 25 janvier 2015

Un popolo di Gattopardi potrebbe ripartire col volontariato?

George Santayan scrisse :chi non conosce la propria storia é destinato a riviverla.

Gli italiani, oltre a sembrare non conoscerla, non hanno mai voluto fare i conti con la propria storia.

Nessun mea culpa sul perché un intero popolo di "italiani brava gente" si sia schierato con un regime totalitario che non tollerava dissensi ed inviava gli oppositori al confino, quando non li faceva assassinare all'estero, un regime che si é schierato a fianco del nazismo hitleriano, fino ad approvare le leggi razziali ed a consegnare gli ebrei nelle mani delle SS per sterminarli.

I conti gli italiani non li hanno voluti fare neanche col berlusconismo, che per un ventennio ha impersonato il perido più buio per la democrazia del dopoguerra.
Il berlusconismo, che ha tratto l'essenza della propria dottrina dal Piano Propaganda del "venerabile" Licio Gelli, non ha avuto bisogno di usare l'olio di ricino contro gli oppositori.
Nel XXI secolo é  bastato  l'uso spregiudicato dei media e soprattutto delle TV che Berlusconi, grazie al foraggiamento di politici fedeli (Bottino Craxi il primo di una lunga lista), ha ottenuto in uno scandaloso regime di monopolio, scandaloso anche  per l'evidente conflitto di interessi, una volta il Nostro sceso in politica, conflitto di interessi che pero' in Italia non ha turbato il sonno a troppi....




Le TV a diffusione nazionale sono servite a Berlusconi, oltre ad accumulare fantastici tesoretti grazie alla pubblicità, per managnellare i propri avversari, politici o magistrati...
Poi i giornalisti che non si pegavano come giunchi a magnificare "volontariamente" le virtù del capo erano estromessi manu militari con gli editti bulgari di triste memoria che costarono il posto a giornalisti con la schiena dritta, come Enzo Biagi.
Inoltre la TV commerciale di pessima qualità ha reso analfabeta, dipendente da TV e da consumi compulsivi, la maggior parte della popolazione, cosi' come profetizzato da Pasolini . 




Al momento dell'inesorabile declino del Condannato, gli italiani sono poi immediatamente saltati a piè giunti sul carro del nuovo  vincitore, quel Renzi, che aveva annunciato di voler rottamare una classe politica antiquata, ma ha usato il proprio potere per asservire a se l'intero PD e per resuscitare Berlusconi, facendo con lui patti di rilevanza eccezionale, come la riforma elettorale ed ora l'elezione del Presidente della Repubblica. 

Quando mi adiravo coi miei connazionali perché mai non contrastassero Berlusconi , mi sentivo rispondere "bisogna aspettare che muoia". 




Insomma il modello italiota sembra proprio essere quello delle tre scimmiette che non sentono, non vedono e non parlano o quello del  pessimo figuro di Razzi  che, col suo "mi faccio i cazzi miei" esprime egregiamente l'italico modus vivendi: penso al mio portafogli e chissenefrega delle libertà nel Paese...

Forse questo spiega anche perché l'Italia sia un Paese in completo declino: culturale, morale e naturalmente economico, in quanto le migliori energie, se possono, scappano.

Per non chiudere con l'amarezza in bocca, mi sembra giusto citare due esempi di speranza in Italia , rappresentati da due figure eccezionali, che hanno saputo attrarre intorno a sé le forze vive del volontariato: Don Ciotti con le realtà di Libera, che cerca di riscattare il Mezzogiorno dalle Mafie attraverso il lavoro e Gino Strada con la struttura di Emergency, che aiuta gli esseri umani più bisognosi nei posti in cui maggiormente soffrono.

Penso che sia proprio partendo dall'aiuto verso il  prossimo che l'Italia potrà essere migliore.

Iniziando dall'assistenza ai bisognosi ed agli esclusi una VERA forza progressista potrà affermare la propria credibilità innanzitutto sul terreno e poi nell'immaginario collettivo.

Di strada ce n'é ancora tantissima da percorrere!





vendredi 23 janvier 2015

Noi che abbiamo sostenuto "Se non ora quando?"


C'é da stropicciarsi gli occhi a leggere il post su Twitter di Titti Di Salvo, cofondatrice del Movimento, "Se non ora quando", deputata PD, che incensa l'approvazione della legge elettorale Italicum, notoriamente passata alla Camera con l'appoggio decisivo dei voti di Forza Italia, partito di proprietà del condannato Berlusconi, che lei osteggiava ferocemente col suddetto movimento.

E dire che noi, per questo Movimento che si é battuto contro l'asservimento della donna ad un'immagine, troppo spesso in Italia degradata a puro oggetto sessuale, ci siamo battuti in piazza ed abbiamo anche tenuto i banchetti...

Come é triste constatare che troppi in Italia, appena assurgono ad una carica, siano pronti a vendere anche il proprio cervello per un piatto di lenticchie!







dimanche 18 janvier 2015

Quell'Italia peggiore, che non ha appreso a tacere

Da residente, ormai da molto tempo, all'estero non posso che essere esterefatto di fronte all'arroganza di persone che, assurte improvvisamente alla ribalta dei media, perché colte in fallo, invece di tacere, ci annaffiano della loro stupida arroganza, amplificata dai media nostrani, suscitando  l'approvazione di troppi italiani, che sembrano aver perso i riferimenti basilari tra bene e male, lecito ed illecito .

Penso a quel capitano incosciente, Schettino, che dopo aver volutamente avvicinato troppo la sua nave alla costa pe fare l'"inchino" e procuratone l'affondamento, non solo non fa il suo dovere nelle fasi dell'evacuazine della nave, ma riesce anche ad imbucarsi tra i primi nelle scialuppe, quando anche i bambini delle elementari sanno che il capitano deve essere l'ultimo ad abbandonare la nave.

Non pago di questi REATI, il "capitano coraggioso" continua a fare "controinformazione" sui media su tutte le dinamiche del disastro da lui causato,  mentre il processo é in corso (chissà ancora per quanto).

Il nostro Schettino, invece di fare profilo basso, é costantemente alla ribalta die media o  perché ospite di una serata glamour o perché invitato in un'Università a discettare della "gestione del panico", mentre il comandante De Falco, quello che coordinava l'evacuazione della Costa Concordia dalla Capitaneria di porto, e del famoso epiteto "Salga a bordo, cazzo!" é stato oggetto di mobbing e rimosso da incarichi operativi.

Che lezione trarre dall'applicazione della legge del contrappasso nel BelPaese, che porta in palmo di mano un presunto assassino e confina in un angolo chi ha fatto il proprio dovere?

Che dire poi dell'ultimo caso del padre della "cooperante" (perché veri cooperanti sono quelli che vanno sul terreno in modo organizzato, con una ONG credibile, come Emergency o Medecins sans Frontières, che aiuta la popolazione civile, e non chi va sul terreno per un infatuazione, venendo meno al principio di neutralità perché aiuta soltanto una fazione in lotta) Vanessa, che accogliendola in casa si lascia scappare la frase piena di arroganza "mia figlia non deve chiedere scusa per niente..."?
Bella riconoscenza ad uno Stato che si é attivato per salvare una giovane irresponsabile ed ha pagato coi soldi dei cittadini un riscatto ingente (riscatto che finirà purtoppo per alimentare ancora la spirale terroristica della violenza)!



Purtroppo nessun membro del governo ha ancora ribattuto a questa infelicissima ed arrogante battuta, lasciando spazio solo alla ramanzina dello xenofobo Salvini.

Sarebbe il caso che un membro del governo, che ci inonda di slogan sulla "svolta buona" , risponda, in quanto rappresentante degli italiani,  a questa padre, che non sembra mai avuto il senso dell'ammissione delle proprie colpe, rimettendo l'accento sui principi di gratitudine ed il vero significato dell'azione umantaria, in onore a tutte quelle ONG che fanno seriamente e con dedizione il loro lavoro.  .





samedi 17 janvier 2015

Greta e Vanessa: cooperanti faidate ed i terroristi ancora ringraziano


Che sia chiaro, sono contentissimo che queste due giovani sprovvedute ed incoscienti siano potute tornare a riabbracciare i loro cari.

Ma quando mi accorgo  che sono considerate come  delle eroine, o leggo il novello renziano Speranza propagandare a sproposito di #GretaeVanessa di "essere orgoglioso dei nostri cooperanti che si spendono nelle aree di crisi del mondo..."




mentre apprendo da un informativa dei ROS, pubblicata dal fatto Quotidiano che queste due giovani sarebbero andate in Siria per aiutare i ribelli anti Assad di un'organizzazione vicina ad Al Qaeda
 http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01/17/greta-vanessa-libere-in-siria-per-aiutare-i-ribelli-anti-assad/1346838/









vorrei puntualizzare a tutti i "volemosebene" di casa nostra che i veri cooperanti, come quelli di ONG quali Medecins sans Frontières o  Emergency, non si schierano mai politicamente sul terreno e non aiutano mai una fazione rispetto all'altra, per non compromettere la loro neutralità e poter continuare a dare aiuto a tutte le fazioni in conflitto.

Quidi Greta e Vanessa cooperanti non sono!
 Sono al minimo delle ingenue fattesi strumentalizzare e piombate  su di un terreno troppo pericoloso, che dovrebbe essere offlimits per occidentali senza alcuna esperienza!

Vorremmo anche mettere in evidenza la contraddizione di uno Stato che in patria opera il sequestro dei beni dei parenti al fine di evitare il pagamento di un riscatto, ma all'estero é conosciuto per pagare sempre riscatti per ottenere la liberazione dei propri connazionali.

Il rilascio di queste due sprovvedute sembra abbia comportato un esborso del governo italiano di ben 12 milioni di € di riscatto, denaro col quali i terroristi islamici non si compreranno certo caramelle, ma organizzeranno nuovi atti di violenza, che costeranno la vita ad innocenti in Medio oriente e forse anche nell'UE.


jeudi 15 janvier 2015

I fantastici media italiani ed i populisti del quartierino



Durante una conferenza stampa di Magdi Allam, i giornalisti si facevano una bella risata e non scrivevano nulla, ignorandolo. 
Alla conferenza stampa della Meloni altre risate e le telecamere si spegnevano. 
Conferenza stampa di Salvini disertata nonostante discettasse con slogan "suadenti".

Poi mi sono svegliato e mi sono ritrovato in Italia...


samedi 10 janvier 2015

Riflessione sui recenti atti terroristici, di matrice estremista islamica e le nostre libertà fondamentali

I recenti atti terroristici , che hanno stroncato le coraggiose ed irriverenti vite dei vignettisti di Charlie Hebdo, nonché quelle di poliziotti e cittadini francesi, di varie religioni, sono opera di fanatici islamisti, addestratisi in Medio Oriente, i quali hanno molto probabilmente ricevuto istruzioni da centrali terroristiche li situate.

L'obiettivo principale dei terroristi, purtroppo raggiunto, era di eliminare la redazione di Charlie Hebdo perché continuava a pubblicare vignette irriverenti, tra le altre, della religione islamica. Questi vigliacchi, assassinando dei vignettisti hanno voluto colpire le fondamenta stessa della nostra società : il diritto alla libertà di espressione ed il diritto alla libertà di stampa, che trova nel diritto di critica e di satira due inalienabili corollari.



Di fronte ad un atto cosi' brutale riteniamo vadano fatte le seguenti considerazioni:

1) I nostri Paesi hanno il sacrosanto diritto di difendersi in tutte le forme necessarie da questi attacchi terroristici, sia in modo preventivo (intelligence multimedia coordinata, sorveglianza delle moschee), che colpendo ed eliminando le centrali di questo terrorismo, spesso situate in Medio Oriente.




2) D'altra parte, le guerre che le coalizioni occidentali hanno condotto in Medio Oriente (in Iraq, in Afghanistan o in Libia) contro il terrorismo islamico non hanno  portato, per svariati motivi, risultati tangibili (al contrario vedasi l'espansione dello Stato Islamico in Siria ed Iraq) né, meno che mai, un miglioramento democratico, perché troppo poco é stato investito nella ricostruzione delle istituzioni democratiche e della società civile o perché il nostro modello di democrazia ha difficoltà ad attecchire in Paesi in cui sono predominanti invece logiche di appartenenza ad un clan o ad una particolare corrente religiosa (che sia quella sciita o quella sunnita) .

Insomma, é molto più facile distruggere con le bombe (intelligenti o meno) che ricostruire le fondamenta di una società.

I recenti atti di terrorismo islamico sono opera di giovani cittadini con passaporto europeo, ma emarginati dalle nostre società occidentali, in quanto vivono in quartieri ghetto, frequentando, quando lo fanno, scuole che raramente riescono a promuovere la riuscita  professionale e sociale.



Questi giovani sono quindi facili preda di predicatori estremisti o si avvicinano all'estremismo musulmano in prigione , a seguito di fatti di piccola delinquenza, trovando nell'islamismo radicale il riscatto da una gioventù costellata da frustazioni.

Bisogna che le nostre società, anche con l'ausilio dei fondi europei, investano in cultura, educazione e formazione professionale per tutti i giovani, adottando anche il criterio della "discriminazione positiva" investendo maggiormente, come avviene già in Francia ed in Belgio, nei quartieri disagiati. Bisogna ridare a tutti i giovani  il gusto del lavoro ed allontanarli dallo spettro dell'esclusione e della frustazione.
1 € investito in cultura, educazione e formazione professionale farà risparmiare 100€ in misure di sicurezza, giustizia e misure cautelari!

3) I musulmani nell'Unione Europea sono soltanto 16 milioni su una popolazione totale di quasi 507 milioni e non superano in nessuno stato membro il 10% della popolazione http://it.wikipedia.org/wiki/Islam_in_Europa .
In Italia i musulmani sarebbero circa 1.200.000 attestandosi sotto il 2% della popolazione http://it.wikipedia.org/wiki/Islam_in_Italia

Molti musulmani stabiliti in Europa hanno passaporto europeo e la stragrande maggioranza é generalmente integrata nella nostra società occidentale, in quanto vi lavora e vi ha il proprio nucleo familiare. E' poi più che sacrosanto che i musulmani possano professare la loro religione nell'UE, ma ci accorgiamo che questa libertà fondamentale é sempre più messa in discussione, soprattutto nei Paesi in cui i partiti populisti stanno prendendo radici, come in Francia (col FN) ed in Italia (con la Lega e Fratelli d'Italia).


Solo piccole frangie islamiche sarebbero a rischio di radicalizzazione e per queste vanno innanzitutto adottate le misure preventive di controllo sopra indicate.

Non dobbiamo quindi lasciarci abbindolare dai fallaci slogan dei populisi nostrani, completamente in malafede quando assimilano l'islamismo al terrorismo, cosi' come chi volesse assimilare i meridionali ai mafiosi!
Appare a nostro avviso opportuno che i personaggi pubblici o politici, portatori di  messaggi di odio, volti ad esacerbare i conflitti e la violenza tra le comunità, siano platealmente messi al bando da parte della stessa politica, come avviene in Francia nei confronti del Front National, attraverso il "cordone sanitario",  in cui i partiti democratici si impegnano a non ospitare nelle proprie fila esponenti razzisti né a governare con partiti xenofobi.
Vedasi a proposito la nostra petizione https://www.change.org/p/presidente-del-senato-emarginiamo-stendendo-intorno-a-loro-un-cordone-sanitario-quei-personaggi-pubblici-e-politici-che-diffondono-sui-media-messaggi-di-odio-di-razzismo-e-di-omofobia/invite

4) Infine attiriamo l'attenzione sul pericolo che, a seguito delll'emozione suscitata da questi attentati, le autorità nazionali ne approfittino per istaurare leggi che limitino le nostre libertà fondamentali nell'UE, congelino gli accordi di Schegen, ristabilendo i controlli delle persone alle frontere, introducendo una sorta di  Patrioct Act dell'UE, il quale negli USA non ha certo evitato attentati successivi, come quello di Boston, ed ha portato all'aberrazione degli imprigionamenti senza tutele a Guantanamo.

Per prevenire il ripetersi di attentati, appaiono invece necessari controlli preventivi ed efficaci da parte di servizi segreti efficenti (qualcosa non ha funzionato in Francia, visto che gli attentatori erano conosciuti come islamisti radicalizzati e pregiudicati), nonché un migliore coordinamento tra i servizi segreti dell'UE e con i nostri alleati occidentali e non ulteriori provvedimenti legislativi o amministrativi che bypassino il controllo giudiziario, mettendo a repentaglio di abusi le nostre libertà fondamentali, come già successo in Italia con i ben noti casi Telecom e Pirelli.