mercredi 1 novembre 2023

Ottima accoglienza al libro fotografico "Memorie di Sicilia, cartoline e fotografie fine Ottocento, inizio Novecento"

 Quanta vita e quante storie raccontate e racchiuse nel volume “Memorie di Sicilia, Cartoline e fotografie tra fine Ottocento ed inizio Novecento”, di Giuseppe Fiamingo, edito da Youcanprint, scritto in tre lingue e presentato in anteprima mondiale a Taormina. Scatti scelti con certosina attenzione dallo scrigno di un collezionista catanese di nascita, ma che vive tra Bruxelles e Taormina.

“A un certo punto della mia vita ho deciso di condividere con il pubblico la mia sterminata collezione di fotografie e cartoline antiche. Mi svegliavo all’alba per andare nei mercatini ad acquistarle. Non sono uno scrittore, ma un semplice collezionista, tuttavia questo non mi esime dal corredare di notizie storiche e documentazioni per quanto possibile precise il contenuto del volume. Si tratta per me di un libro ricordo e potrebbe anche essere un libro regalo per amici e conoscenti costretti a vivere lontano dalla Sicilia per svariati motivi. Ho voluto dedicarlo a mia moglie Isabelle, belga e ai miei figli Mathilde e Luca e scriverlo in tre lingue (italiano, francese e inglese) per dare possibilità a tutti e non solo agli italiani di godere delle storie attraverso le foto e le cartoline pubblicate. Taormina è conosciuta e apprezzata in tutto il mondo”.

Vi sono racchiuse memorie di una Sicilia perduta e dei suoi personaggi, tra fine Ottocento ed inizio Novecento, attraverso l’occhio di eccelsi fotografi ed editori, i quali sviluppano un nuovo media: la cartolina illustrata. Un viaggio nel tempo che racconta la vita di contadini, pastori, pescatori, minatori, ragazze e bambini, spesso scalzi, nella faticosa e ripetitiva raccolta dell’acqua potabile nella “quartara” di creta. Racconti fotografici spalmati in ben quattordici sezioni, svelando anche qualche trucco utilizzato dai grandi fotografi dell’epoca. Ad esempio lo stesso soggetto, un gruppo su un carretto siciliano, viene utilizzato, con un artificiò simile ad un tentativo di photoshop ante litteram, indicando due luoghi diversi: in una lo sfondo di Monte Pellegrino di Palermo e nell’altra gli archi della Marina di Catania. O ancora, un bellissimo bambino in costume viene spacciato per una “ragazza siciliana”. E poi ci sono le storie dei venditori di latte che con la capretta passavano di casa in casa, mungendo il latte direttamente nei contenitori degli acquirenti.
Nello stereotipo della rappresentazione della Sicilia il famoso carretto siciliano viene rappresentato sempre dalla presenza del cavallo da tiro, in realtà i carretti venivano trainati da una pariglia di buoi è questo è documentato in diverse cartoline e foto d’epoca.
Viene svelato anche, nella sezione dedicata ai pescatori, che a Taormina, nonostante fosse presente Via dei pescatori, nessun pescatore vi abitava. E ancora, stupende la sezioni dedicate agli antichi mestieri, ai pescatori e ai costumi, sullo sfondo della magica Isola bella e della “baia degli dei” di Naxos. Quest’ultima viene ritratta, rannicchiata sotto l’Etna innevata e fumante o incorniciata dalle rovine del Teatro Antico di Taormina, da schiere di pittori europei, venuti al seguito di scrittori e studiosi alla ricerca di antichità e meraviglie naturali. E queste immagini e descrizioni, che faranno il giro del mondo, contribuiranno alla formazione del mito moderno di questo territorio come idilliaca meta di viaggio, esotica arcadia dall’eterna primavera dove l’armonia dell’antichità classica si unisce alla natura selvaggia del vulcano e le rive sabbiose di Naxos, circondate da giardini di limoni e aranci fioriti di zagara, contrastano in maniera surreale con le nevi dell’Etna.
Goethe, a cui si deve in gran parte la prima diffusione di questo mito, nel suo Viaggio in Italia (il libro che accompagnò i viaggiatori del Gran Tour venuti in questi luoghi dopo di lui) osservando il panorama dal teatro antico di Taormina nel 1787 aveva scritto:
“Chi si collochi nel punto più alto, occupato un tempo dagli spettatori, non può fare a meno di confessare che forse mai il pubblico di un teatro ha avuto innanzi a sé uno spettacolo simile. Ritornato sulla costa così continua: La chiarità del cielo, il soffio del mare, i vapori che sembrano dissolvere monti, mare e cielo in un solo elemento […], e mentre in quel bel giardino pubblico erravo tra le siepi d’oleandri in fiore, tra il fogliame degli aranci e dei limoni carichi di frutti, mentre indugiavo in mezzo ad altri alberi e cespugli sconosciuti, mi sentii pervaso con somma delizia da quell’influsso esotico”.

Mario Pafumi

dimanche 9 juillet 2023

Pubblicato da Youcanprint il mio libro: Memorie di Sicilia. Cartoline e fotografie tra fine Ottocento e inizio Novecento

 Buongiorno a tutt(e/i)

E' stata una faticaccia, ma alla fine ho dato alle stampe , con l'editore YouCanPrint, il mio libro fotografico trilingue (IT/FR/EN) di cartoline e fotografie di "Genti Siciliane", immortalate fine Ottocento, inizio Novecento.


Si tratta di un libro gradevole da sfogliare, grazie all'impaginazione ed al taglio moderno, curato da specialisti.

E' anche un libro che fa un excursus storico sull'economia isolana e spiega perché molte attività in cui la Sicilia era leader (zolfo, agrumi , pesca del tonno...) siano periclitati per fattori diversi.

L'opera é suddivisa in quattordici sezioni, in cui le immagini sono raggruppate per tema, tra cui:           la raccolta e trasporto dell'acqua, il carretto siciliano, i pescatori, la raccolta del papiro, le filatrici, gli agrumi ed i loro derivati, i minatori, musica e danze, i ritratti ed il folklore.





Il libro ha anche un approccio scientifico, in quanto, le immagini sono state catalogate in un indice dei luoghi e nelle didascalie vengono indicati (se disponibili) la località, il nome del fotografo, l'epoca e la casa editrice.

Un regalo ideale per sé stessi ed i propri cari!



Ecco lo short del libro pubblicato.

Buona visione

https://www.youtube.com/shorts/bfRgzR8bV20




dimanche 12 décembre 2021

Una spintarella alla (carente ) valorizzazione degli splendidi siti italiani

 A chi non é mai capitato di vedere, in una di quelle riviste patinate, pubblicità di multinazionali del lusso , le quali scelgono di utilizzare come sfondo templi antichi o locations italiane, senza pero' degnarsi di dare alcuna comunicazione sul luogo in questione?






Quando invece le stesse multinazionali del lusso danno spazio a famos(*) modell(*) , quest(*) ottengono che il loro nome sia menzionato nella pagina della pubblicità, come qui sotto Beatrice Borromeo.



Una modesta proposta a costo zero per le finanze italiane ed ad elevato valore aggiunto per il nostro turismo:

perché il ministro del turismo e della cultura, che presiede ormai da decenni questa carica,  con una base giuridica adeguata (legge italiana), non stabilisce che, qualora in una pubblicità in cui figurino siti o location di città italiane, le ditte che finanziano questa pubblicità , siano obbligate a menzionare, sulla stessa pagina pubblicitaria, la location fotografata?

Nell'era del marketing globale e dei social media, questo potrebbe essere un ottimo contributo per promuovere le varie  locations italiane, che meritano molto di più in termini di valorizzazione turistica.

lundi 11 mai 2020

Vacanze...europee?

Il mercato comune europeo si basa sulle quattro libertà , una delle quali é la libera circolazione dei cittadini dell'Unione europea.
Con l'avvento della Convenzione di Schenghen é  ormai prassi consolidata non dovere più mostrare i passaporti nei nostri spostamenti all'interno di quest'aerea.

Ma col dilagare della pandemia Covid 19 é saltato tutto...Schengen é stata sospesa e le frontere chiuse per impellenti motivi sanitari.


Adesso pero', che diversi Paesi dell'UE hanno iniziato il deconfinamento dei propri cittadini, e con l'appropinquarsi delle vacanze estive, si pone la questione dell'apertura delle frontiere interne all'Unione.

Già vi sono avvisaglie di accordi bilaterali per creare "corridoi turistici" all'interno dell'Unione tra Paesi, accordi che potrebbero costituire una "concorrenza sleale" rispetto ai Paesi esclusi.

Di conseguenza un'iniziativa di raccomandazione della Commssione UE, o meglio una decisione del Consiglio UE, nel campo dell'apertura delle frontiere post emergenza COVID appare più che mai opportuna.

Vista l'incidenza notevole del turismo nel PIL dei Paesi del bacino mediterraneo (vedasi i saldi netti relativi al PIL nel sottostante grafico della Banca d'Italia), il rilancio del turismo, soprattutto in questi Paesi, con misure che prevedano accurati controlli sanitari nei vettori  sia all'imbarco che all'arrivo, potrà essere di sicuro stimolo ad economie prostrate dalle conseguenze economiche della pandemia.



Sarebbe incomprensibile agli occhi dei cittadini europei -già scettici di fronte ad un' UE sempre più tecnocratica e scollegata dalle necessità economiche e sociali delle proprie popolazoni- che l'Unione europea, prima destinazione turistica mondiale, non riesca a definire un'apertura coordinata e sanitariamente sicura delle proprie frontiere interne al turismo.



lundi 20 août 2018

Il 14 Agosto 2018 non é solo crollato un ponte, si sono rivelate le crepe che minano un Paese

Lo confesso, dal momento del crollo del ponte Morandi, il 14 Agosto , non riesco più a seguire la timeline di Twitter senza avere un moto di disgusto .

Troppi ed  inutili commenti accesamente partigiani su: responsabilità del crollo, reponsabilità delle manutenzione, responsabilità concedente (Anas) , responsabilità concessionario (Autostrade per l'Italia, controllata al 100% da Atlantia, detenuta al 30,25% da Edizione Holding, gruppo Benetton), le tifoserie del PD,Lega e 5Stelle che si rinfacciano a vicenda i lavori della gronda non eseguiti, i contratti capestro con Autostrade per l'Italia ed anche i selfies ai funerali di stato.


Fermo restando che le responsabilità del crollo le stabilirà la magistratura (si spera senza attendere le calende greche o di incappare nella prescrizione) tre elementi appaiono  di preoccupante evidenza nel dramma del ponte Morandi:

1) Lo Stato (ANAS) nell'ambito della convenzione che lo lega alla concessionaria Autostrade per l'Italia, non ha proceduto a verificare che la manutenzione che spettava a codesta fosse realmente eseguita, altrimenti il crollo, (che non é stato un evento fortuito) non si sarebbe prodotto.

2) Lo stato (ANAS) ha svenduto la gestione di una grossa fetta della sua rete autostradale ad Atlantia, la quale macina  profitti da record coi pedaggi più cari d'Europa, pagando oneri di concessione molto bassi.
"Nel 2017, il gruppo Autostrade per l'Italia ha ottenuto ricavi per 3.94 miliardi di euro, di cui 3.59 miliardi dai pedaggi autostradali. Ebitda di 2.45 miliardi di euro, 1.91 miliardi di Ebit, 1.04 miliardi di utile. Ha versato ad Anas 465.05 milioni di euro di oneri concessori. Il valore dell'infrastruttura che ha ricevuto in concessione è stimato in 12.22 miliardi di euro." (fonte Wikipedia)

3) Nel caso in cui l'ANAS, come preannunciato dal premier Conte, volesse rescindere la convenzione che la lega contrattualmente ad Autostrade per l'Italia, é previsto, nel contratto capestro che l'Anas ha firmato (nella persona del suo allora presidente Pietro Ciucci),che anche in caso di inadempienza di Autostrade per l'italia, l'ANAS debba corrispondere tutti i ricavi  fino alla fine della concessione (2042). Si tratta quindi di una penale monstre, dai 15 ai 20 miliardi di euro!

Una simile clausola fa a pugni con qualsiasi principio giuridico di buona gestione della cosa pubblica nell'interesse della collettività ...ed é da chiedersi con quali "modalità" una società privata sia riucita ad imporre una tale norma ad una controparte statale, la quale dovrebbe essere contrattualmente molto più potente ed avere i meccanismi e controlli preventivi per evitare contratti in odore di corruzione.

Insomma, come in tutta la "Commedia dell'arte" , alla fine é sempre Pantalone che paga e tutto il Paese che piange i suoi poveri morti.

Bisognerà pero' ricordare che queste 43 vittime non lo sono a causa della fatalità , ma di una tragedia che ha al suo centro interessi economici miliardari per una singola società di diritto privato ed uno Stato con una classe politica ed un'amministrazione pubblica imbelli e prone a chi riesce ad accaparrarsene i favori.


La corruzione che incacrenisce l'Italia alle radici comporta costi economici , sociali ed umani non più sopportabili.


samedi 30 juin 2018

Il Consiglio europeo sui migranti, il catenaccio dei populisti e l'isolamento dell'Italia

L'amara realtà dietro le conclusioni del Consiglio europeo di Bruxelles del 28 giugno sui migranti, é che in questa Europa sono ormai i governi xenofobi e populisti che dettano la linea.

Infatti, anche governi progressisti o moderati come Spagna, Portogallo e Francia, per paura di vedere progredire i populisti di casa propria, che (nonostante il calo dell'onda migratoria dal 2015) hanno fatto della lotta ai migranti il proprio vessillo politico, si sono piegati al diktat dei paesi di Visegrad  (Polonia, Republica Ceca , Repubblica Slovacca ed Ungheria)  e del nuovo cancelliere austriaco, Kurz.
La stessa Merkel, che si era resa protagonista in passato nell'aprire le frontiere ai profughi siriani,  ha dovuto fare marcia indietro, dovendo assolutamente portare a casa (nei confronti dell'alleato CSU) un giro di vite sui migranti economici e sui movimenti secondari all'interno dell'Unione.

Le conclusioni del Consiglio Europeo del 28 giugno sulle migrazioni hanno una chiara dimensione esterna, con l'apposizione di catenacci  alle frontiere esterne dell'Unione, delegando il lavoro sporco della chiusura delle rotte via mare o attraverso le vie terrestri a regimi che sicuramente non rispettano i diritti umani (come Libia e Turchia), nonché attraverso la creazione di "piattaforme regionali di sbarco" in cui si delega a paesi terzi (dandosi la buona coscienza di associarvi la cooperazione dell' Alto commissariato ai rifugiati e l'Organismo Internazionale per i migranti)  il compito di fare una selezione tra i migranti economici  rifugiati.
Inoltre, al fine di diminuire il fenomeno migratorio, é previsto un finanziamento ed un partenariato crescente con l'Africa.
Riguardo al Mediterraneo centrale vi é un wishful thinking dell'UE a "tenersi a fianco dell'Italia "(ma senza il sostegno finanziario accordato alla Spagna nel Mediterraneo occidentale!), con un sostegno alla (tristemente famosa) Guardia costiera libica, anche attraverso un imperioso  richiamo alle ONG a non ostacolare le operazioni di quest'ultima.
La sensazione é che queste decisioni porteranno a più morti nel Mediterraneo o sulle vie dei Balcani, ma i capi di Stato e di governo non sembrano preoccuparsene...



Invece quando si passa alle misure da applicare in  seno all'UE, il testo passa al condizionale, con la possibile presa in carico , su base di sforzi condivisi, delle persone soccorse, comunque riuscite a raggiungere l'UE, verso "centri di controllo" per la selezione tra migranti e rifugiati , stabiliti su base volontaria, ma sotto la responsabilità dell'UE (e quindi probabilmente tolti alla giurisdizione degli Stati Membri).
Viene sottolineato che a questo titolo le misure di rilocalizzazione e di reinstallazione avverranno su base volontaria, quindi tramite accordi tra Stati Membri (a differenza del principio di obbligatorietà proposto nel 2015 dalla Commissione sull'agenda europea della migrazione http://europa.eu/rapid/press-release_MEMO-15-5597_it.htm ) lasciando impregiudicato il principio di Dublino (tanto contestato dalle autorità italiane, ma da queste approvato nel corso dei governi che si sono succeduti dall'Andreotti VI) secondo il quale il Paese di prima accoglienza é responsabile per l'accoglienza e la registrazione dei migranti.

Riguardo alla modifica del Regolamento di Dublino, il Consiglio europeo stabilisce, contrariamente al principio giuridico del Regolamento, che questo dovrà essere modificato all'unanimità (il che vuol dire mai, visto le divergenze  riguardo tra gli Stati membri)



In conclusione, Conte sbandiera ai quattro venti la fake news che "l'Italia non é più sola " sulla questione dei migranti, mentre invece da un punto di vista fattuale vi é una notevole marcia indietro su ricollocazione e reinstallazione dei migranti, non più su base di quote obbligatorie, ma su una pura base volontaria (intese bilaterali tra Stati Membri, alle quali sembrerebbe che l'Italia non voglia aderire), lasciando inoltre intatto il principio del famigerato Regolamento di Dublino con l'Italia sempre in prima linea come responsabile per l'accoglienza e l'identificazione dei migranti e sempre più sotto scacco da parte degli altri partners se dà via libera ai movimenti secondari dei richiedenti di asilo.

Alla luce di tutto ciò' sarebbe stato più opportuno, sia da un punto di vista umanitario per migranti e rifugiati, che politicamente nell'interesse dell'Italia, che Conte avesse mantenuto la iniziale sbandierata minaccia del veto alle conclusioni del Consiglio Europeo.

 Nel suo caso hanno probabilmente giocato contro la scarsa conoscenza di un dossier complesso quale quello delle migrazioni e la sua inesperienza nei consessi internazionali.


jeudi 8 mars 2018

Cosa significa il crescente astensionismo alle elezioni?

Dal 1976 la partecipazione alle elezioni politiche italiane é in costante calo fino a scendere sotto il 79,3% alle ultime elezioni del 2018 https://it.wikipedia.org/wiki/Astensionismo_in_Italia#Repubblica_Italiana.

L'astensione alle elezioni é la traduzione concreta della sfiducia dei cittadini nella politica.




La casta politica italiana appare sempre più isolata nei propri privilegi e distaccata dalle proccupazioni del cittadino comune, che vorrebbe sfuggire alla disoccupazione, specie a quella giovanile, invece di dover essere costretto a cambiare Paese.

Fino all'imperversare della globalizzazione, l'aspettativa di migliorare la propria condizione economica da una generazione all'altra era un dato normale.

Adesso i cittadini italiani non vanno più a votare perché probabilmente sentono che la politica, piuttosto occupata a conservare i propri privilegi, non sarà comunque di aiuto per contrastare la globalizzazione e migliorare la situazione economica della popolazione.

Inoltre le tematiche portate avanti nella campagna elettorale, salvo quella del reddito di cittadinanza del Movimento 5 Stelle,  non hanno  riflesso  le preoccupazioni economiche dell'elettorato, mentre quelle relative a immigrazione e  sicurezza sono state riprese dai principali schieramenti e quindi il cittadino si sarà trovato poco motivato a recarsi alle urne, non vedendo la differenza tra una proposta elettorale e l'altra.

Non ultimo probabile motivo di astensione alle attuali elezioni politiche é l'attuale ed assurdo sistema elettorale, che si sapeva in anticipo non avrebbe permesso di trovare una governabilità per il Paese e di qui la sfiducia dei cittadini che si sentono frustrati ed incapaci di influire col loro voto sul destino del Paese.

Appare più che urgente che la politica italiana si dia una scossa dal proprio interno, si interroghi e dia risposte ai segnali di sfiducia che le provengono costantemente ed in modo crescente dai cittadini, se non vogliano che presto alle elezioni politiche non sia più che metà dell'elettorato che decida delle sorti di un Paese.