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vendredi 7 février 2014

Le leggi sull'aborto sotto attacco in Europa ed in Italia

Lo scorso  dicembre il Parlamento Europeo, col voto determinante di sei parlamentari del PD, ha bocciato la risoluzione Estrela, volta a promuovere in Europa un’educazione sessuale , prevenire attivamente le gravidanze indesiderate e garantire un accesso equo alla contraccezione e all’aborto sicuro e legale in un’ottica di lotta alle discriminazioni di genere.

D'altra parte, il governo spagnolo ha promosso recentemente un'iniziativa volta a fare retromarcia sull'aborto legale in Spagna. Se sarà approvata dal Parlamento, l'applicazione dell'aborto sarà limitata ai soli casi di violenza sessuale  o di gravi condizioni di salute x le donne.

Anche in Italia assistiamo ad un progressivo svuotamento della legge sull'IVG N° 194/78, attraverso la paralisi dei consultori (che dovrebbero effettuare prevenzione ed educazione, diminuendo il ricorso all'aborto), ma soprattutto a causa di una percentuale insostenibile dei ginecologi obiettori di coscienza, che raggiungono ormai una media nazionale del 70%, e che paralizza le strutture che dovrebbero praticare l'IVG.



L'eccessivo tasso di obiezione di coscienza dei medici rende in pratica inoperativa una legge della Repubblica, perché le donne obbligate ad una IVG sono soggette a lunghe attese, che finiscono spesso col portare al superamento dei 90 giorni di gestazione, termine massimo per la pratica dell'IVG secondo la L194/78.
Queste situazioni  sfociano quindi nel ricorso all'aborto clandestino o, per le donne  che ne hanno le possibilità,  nel ricorso  all'IVG  a pagamento all'estero.

Si potrebbe quindi ipotizzare che la progressiva riduzione del tasso di IVG costatato dal 1981 ad oggi nelle relazioni ministeriali possa essere frutto di una legge resa via via inapplicabile e non di una migliore prevenzione ed educazione delle donne in Italia.

Non é un mistero che i medici obiettori di coscienza siano privilegiati nella carriera ospedaliera in un Paese  formalmente laico e che quei pochi ginecologi non obiettori, oltre ad essere svantaggiati in termini di carriera, siano costretti a turni massacranti di soli aborti, che finiscono per sfiancarli psicologicamente e fisicamente.




Uno Stato degno di questo nome ha l'obbligo garantire l'applicazione delle proprie leggi!



Visto che lo scopo principale della L194/78 é la tutela della salute psichica e fisica della donna, e che il diritto all'obiezione di coscienza é un diritto degli operatori sanitari, ma NON delle strutture sanitarie, queste ultime dovranno garantire l'applicazione della legge 194/78 attraverso una REVISIONE degli ORGANICI del personale medico che pratica le IVG.




Sarebbe opportuno che le associazioni dei diritti dei malati, indipendentemente dalle loro convinzioni filosofiche,  si schierino nella sola ottica della tutela della salute e dei diritti delle donne, denunciando alla magistratura le strutture ospedaliere in cui il diritto al ricorso alla legge 194/78 non sia più di fatto garantito.
http://violapost.it/2014/02/07/legge-sullaborto-sotto-attacco-in-europa-e-in-italia/

Aggiornamento con la condanna dell'Italia al Consiglio d'Europa per non garantire il servizio garantito dalal legge a causa dell'elevato numero di obiettori!
http://www.voxdiritti.it/?p=2595