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jeudi 24 novembre 2016

I mali d'Italia

Non sono né il fascismo, né il berlusconismo, né il leghismo, né il renzismo,
che hanno mietuto cosi' ampi consensi e continuano a dilagare,
i mali del nostro Paese.

I veri "malati" sono la stragrande maggioranza degli italiani, i quali, per comodità e per calcolo di convenienza hanno alimentato con cinismo il clientelismo, la corruzione, l'evasione fiscale..., credendo poi oppurtuno delegare la conduzione degli affari del Paese a queste pessime figure politiche, principalmente attente a perseguire i propri interessi, invece che,
nell'accezione alta della politica,
l'interesse generale del Paese.



Certe strade possono sembrare facili da percorrere,
ma non bisogna mai dimenticare che dopo la discesa arriva inevitabilmente una salita...


I risultati dell'Italia odierna sono sotto gli occhi di chi voglia darsi la pena di esaminare e magari di confrontare con gli altri paesei europei:

Un paese da cui i giovani che possono scappano , perché hanno capito che non avranno mai un lavoro decente, talmente il Paese é pervaso dal nepotismo e dal clientelismo.

Un Paese in cui le giovani hanno come modello di riuscita le berlusconiane "cene eleganti", e gli "intellettuali" la prostituzione del loro cervello ed il servilismo al potente di turno.



Un Paese in cui le poche voci libere dei giornalisti non allineati sono pesantemente attaccate, derise, minacciate di morte e costrette a nascondersi come Saviano, o magari uccise, come é accaduto già troppe volte e penso a Giancarlo Siani a Pippo Fava a Franco Alfano o a Mario Francese.

Un Paese in cui chi evade il fisco é portato come esempio di furbizia, invece di essere emarginato socialmente.

Un paese in cui un politico , come il governatore della Campania, De Luca, che viene tacciato di mafioso dalla presidente della Commissione Antimafia, Rosi Bindi, per tutta risposta, le augura di essere uccisa...

No, non é un Belpaese quello che é afflitto da questi mali!

Per guarirne sarebbe necessario molta sana autocritica, una scuola pubblica di qualità che sproni alla critica ed al confronto ed una RAI che renda un vero servizio pubblico e di qualità , abbandonando l'attuale caciara televisiva...

mercredi 4 février 2015

Perché in uno Stato degno di questo nome un politico condannato va estromesso

Qui in Europa noi facciamo cosi', se un politico viene condannato, anche per una mela rubata al supermercato  o anche per un reato abbastanza leggero come la corruzione sportiva, come successo a Bernard Tapie in Francia, la sua carriera politica é FINITA!

Lo stesso non sembra proprio che succeda in Italia.

Al di là della condanna definitiva (coi tre gradi di giudizio, un lusso fantastico, che ci costa tantissime prescrizioni e con cui la certezza della pena va a farsi benedire) un politico condannato già in primo grado dovrebbe essere costretto all'oblio, se non dal suo partito, almeno da un'opinione pubblica resa cosciente ed attenta da media INDIPENDENTI.


Per fare il caso del peggiore delinquente ad oggi della nostra classe poltica, Silvio Berlusconi, cercando nel suo dossier giudiziario,  esce fuori un papello lungo due metri, tra precrizioni, amnistie, fatti che non costituiscono più reato (nel senso che hanno cambiato la legge dopo che l'autore aveva compiuto il delitto) e procedimenti ancora in corso, 
http://it.wikipedia.org/wiki/Procedimenti_giudiziari_a_carico_di_Silvio_Berlusconi

Nella situazione odierna Berlusconi é un condannato, nel processo "Mediset", per reati socialmente odiosi come la frode fiscale (per 6,6 milioni di € nel 2001 ma estinti per prescrizione, per 4,9 milioni di € nel 2002 e per 2,4 milioni di € nel 2003) il falso in bilancio e l'appropriazione indebita.

Berlusconi é stato condannato il 1° agosto 2013 dalla Corte di Cassazione a 4 anni per frode fiscale, di cui tre anni condonati a seguito dell'indulto del 2006 ed ad un versamento, per 10 milioni di euro, a fronte pero' di un'evasione fiscale accertata di 13,9 milioni, di € di cui 6,6 milioni di € del 2001 prescritti.

A seguito della legge "Severino" Berlusconi ha perso il seggio di senatore, risulta incandidabile fino al 2019 ed é stato condannato il 19 ottobre 2013 dalla Corte di Appello di Milano alla pena accessoria di due anni di interdizione dai pubblici uffici.

Con la discutibilissima sentenza del 10 aprile 2014  http://www.scribd.com/doc/219239594/Ordinanza-Berlusconi-Servizi-Sociali-2014 (riguardo alla quale Andrea Moro argomenta egregiamente nel suo articolo pubblicato dal Fatto quotidiano http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/04/24/berlusconi-ai-servizi-sociali-lordinanza-letta-da-un-comune-cittadino/960310/)
Berlusconi viene affidato "in prova" ai servizi sociali e dovrà scontare la "pena" prestando "mansioni di animazione" per QUATTRO ORE SETTIMANALI presso una struttura per anziani a Cesano Boscone.


La ciliegina sulla farsa di questa condanna é arrivata con la riduzione della durata dell'affidamento ai servizi sociali, che si terminerà l'8 marzo, proprio il giorno della Festa della donna, notoriamente rispettata dal nostro delinquente...

Esaminando l'odiosità e l'entità del crimine commesso  da un parte, e la ridicola pena a cui é stato condannato Berlusconi dall'altra , anche un bambino dell'asilo concluderebbe che in Italia il crimine paga!

Se si vuole veramente cambiare l'Italia, come ha detto di voler fare Sergio Mattarella nel suo discorso di insediamento a Presidente della Repubblica davanti alle Camere, discorso nel quale si é rivolto alle speranze dei giovani, ed in cui ha fustigato la corruzione e le mafie, sarebbe stato un segnale veramente coerente e di forte moralità NON invitare i politici condannati alla propria cerimonia di investitura al Qurinale.

Se sono i politici stessi a non avere un comportamento coerente con le proprie parole, riguardo all'emarginazione nei fatti e con segnali pubblici dei colleghi che delinquono, non vengano poi questi stessi politici a stracciarsi le vesti in pubblico quando i cittadini, disgustati dalla pervicace assenza di autoriforma di una classe politica più che mediocre, quando non corrotta, eternamente attaccata alle proprie poltrone, diserteranno in massa i seggi elettorali!






vendredi 15 novembre 2013

Casi Cancellieri Vendola : cartina tornasole sudditanza politici ad interessi economici e finanziari

Non mi sono mai emozionato a sentire il politico Vendola declamare teoremi politici barocchi e fumosi.
Non comprendevo poi come un politico che si dichiara di sinistra omaggiasse Don Verze' donando terreni e finaziamenti regionali per creare una filiale del suo ospedale in Puglia.
So anche che dopo le elezioni Vendola ha schiacciato nel guscio i laboratori poltici delle Fabbriche, affollate di giovani entusiasti, pieni di idee e desiderosi di condividerle...



Quanto alla Cancellieri , il fatto che fosse l'unico ministro del governo Monti riconfermata nel governo Letta, la dice lunga sulla sua potenza e sui suoi appoggi...
Appoggi ed amicizie della peggior razza padrona, bancarottiera, quella dei Ligresti, di cui tutta l'Italia ha saputo, dopo le rivelazioni delle intercettazioni telefoniche.




Non possiamo essere naïf, il potere ti cambia; ma il potere non ti puo' corrompere, non ti puo' portare a tradire la tua missione politica, che ti impone di restare al di sopra delle parti, a non patteggiare per nessuno.

Come al solito la classe politica italiana non ha saputo rinnovarsi dall'interno, con una selezione dei migliori e dei più onesti.
Sono andati avanti sempre i più ammanigliati col potere economico e finanziario, che ha pagato loro le campagne elettorali.
Anche questa volta é stata la magistratura, con la sua supplenza alla politica, a fare scoppiare il bubbone!
Ed il "nuovo" che arriva con Renzi, dal punto di vista della rettitudine, non lascia prevedere proprio niente di buono, visto che,  da Presidente della Provincia, ha già una condanna di primo grado per assunzioni abusive...

                                                                     


Sarebbe ora che, con lo scoppio  di questi "scandali", riconducibili a precisi personaggi politici, nonché con l'emergere di una vera opposizione, al consociavitismo PD-PDL, flagrante col governo delle larghe intese, portino all'agognata catarsi della politica italiana.



                                           


Bisogna rivoltarla come un calzino questa classe politica e farne nascere una nuova,trasparente e cristallina; affinché il nostro Paese possa entrare finalmente nel novero delle democrazie occidentali e non restare tra le repubbliche delle banane.

Non é semplicemente ipotizzabile in un Paese normale, che un magnate dei media e detentore di enormi interessi economici e finanziari possa entrare in politica in flagrante conflitto di interessi. Che questo stesso politico, condannato con tre gradi successivi di giudizio, invece di scontare immediatamente la propria pena, monopolizzi il dibattito politico. Che l'attualità politica, invece di concentrasri sull'emergenza economica e sociale del Paese, finisca col ruotare intorno a trattative segrete ed alle garanzie da fornire ad un leader di partito condannato, che coi suoi media tiene sotto ricatto molti dei suoi attuali "colleghi", anche ai piani più alti...