mardi 16 septembre 2014

Chi vuole morire per l'Ucraina?

L'accordo di associazione UE-Ucraina
Oggi é stato ratificato dal Parlamento europeo e dal Parlamento ucraino l'accordo di associazione UE-Ucraina, accordo che l'ex presidente Yanukovich, a seguito delle pressioni russe, aveva rifiutato di firmare nel novembre 2013.



La mancata firma dell'accordo di associazione é stata alla base della rivolta ed ai morti di EuroMaidan del febbraio  2014, che aveva portato all'allontanamento dal potere di Yanukovich ed alla  formazione di un nuovo governo provvisorio filo-occidentale con alla testa Arseniy Yatsenyuk, non riconosciuto dalla Russia, che ha firmato l'accordo di associazione con l'UE ma che ha anche votato l'abolizione dell'uso ufficiale della lingua russa nel Paese.


La violazione del Memorandum di Budapest da parte dell'orso russo di fronte alle minacce di un' UE e di una NATO alle proprie porte 
 La Russia, sentitasi minacciata economicamente e politicamente dal riavvicinamento dell'Ucraina all'occidente ed all'UE, ha reagito con la forza,  accendendo la più grave crisi in Europa dalla seconda guerra mondiale, invadendo ed annettendo la Crimea praticamente senza sparare un colpo, e sostenendo l'insurrezione e  la secessione nelle provincie orientali di Donetsk e di Luhansk.

Il conflitto, tutt'ora in atto, nonostante un cessate il fuoco del 5 settembre, ha provocato diverse migliaia di morti di militari da ambo le parti, migliaia di morti civili ed oltre un milione di profughi attraverso l'Ucraina e la Russia .

Dal punto di vista giuridico ed internazionale é necessario ricordare il Memorandum di Budapest, firmato il 5 dicembre 1994, in base al quale, in cambio dello smantellamento degli armamenti atomici ereditati dall'URSS e distrutti in Russia,  e dell'adesione dell'Ucraina al trattato di non proliferazione nucleare, l'Ucraina ottiene dagli USA, Regno Unito e Russia formali garanzie sulla propria sicurezza, la propria indipendenza e la propria integrità territoriale.

Questo accordo é stato violato con l'annessione russa della Crimea, e con il sostegno russo alle milizie secessioniste nell'est dell'Ucraina, anche se la Russia ha sempre formalmente smentito di avere truppe sul territorio orientale Ucraino.


Escalation tra sanzioni e contro-sanzioni
In rappresaglia all'annessione della Crimea, gli USA e l'UE hanno adottato sanzioni progressive, che prevedono il divieto di spostamento sul loro territorio ed il gelo dei beni di di diverse autorità russe, nonché misure contro gli interessi delle banche ed il settore  petrolifero russo, inasprite dopo l'abbattimento il 17 luglio 2014 del jet della Malaysia airways  .

A queste sanzioni la Russia ha reagito con contro sanzioni che hanno colpito i prodotti ortofrutticoli, lattiero-caseari, a base di carne ed ittici in provenienza dell'UE e degli Stati Uniti.

Il gelo dell'accordo di libero scambio UE-Ucraina
Tuttavia l'accordo di associazione UE-Ucraina vede il giorno senza l'entrata in vigore del parallelo accordo di libero scambio, la cui entrata in vigore é stata rimandata al 2016.
Questo per non inasprire il conflitto con Mosca che con questo accordo vedrebbe i prodotti in provenienza dell'UE preferiti ad i propri in Ucraina e rischierebbe di vedere arrivare prodotti europei, attraverso l'Ucraina,  anche sui propri mercati.
Durante questo periodo di "stand still" l'UE applicherà dazi molto ridotti a certi prodotti ucraini, mentre Kiev potrà continuare a prelevare dazi doganali sui prodotti in provenienza dell'UE.

Questo periodo potrebbe anche essere benefico per l'Ucraina, se le autorità ucraine miglioreranno la competitività della propria economia, ancora largamente dipendente dall'interscambio con Mosca, eliminando anche le larghe sacche di corruzione che ne frenano lo sviluppo, prima di dovere fare entrare prodotti dall'UE liberi da dazi doganali.

In parallelo, sul piano interno l'Ucraina, ha oggi votato due leggi complementari all'accordo del cassate il fuoco, relative alle provincie orientali: una che accorda maggiore autonomia a queste provincie per un periodo triennale, compresa la nomina delle autorità giudiziarie locali e delle forze di polizia e che prepara elezioni locali per il mese di novembre ed un'altra legge, che accorda un'amnistia alle forze coinvolte nel conflitto , purché non colpevoli di assassinio, terrorismo, sabotaggio o di aver cercato di uccidere forze ucraine.

Conclusione
La prova di forza lanciata da Mosca in Ucraina sembra, per il momento, aver prodotto i propri effetti, perché Kiev, alla luce delle disfatte militari nelle  regioni orientali in mano ai separatisti, ha accordato uno statuto speciale alle proprie provincie orientali ed é stata ritardata l'entrata in vigore delle misure commerciali dell'accordo di libero scambio UE-Ucraina, sgradito a Mosca.

Anche un'eventuale richiesta dell'Ucraina di aderire alla NATO come membro a statuto pieno non ha una prospettiva di essere accettata, perché significherebbe un passo verso un conflitto NATO-Russia, in quanto  la Russia ha sempre fatto presente che considererebbe un Ucraina aderente alla NATO come una minaccia alla propria sicurezza.

Inoltre, al di là del sostegno verbale della NATO a Kiev, appare chiaro che dal lato atlantico non vi sia nessuna volontà politica di andare a combattere una guerra in Ucraina e  vedere i propri soldati morire per un governo che non ha saputo accordare al momento opportuno l'autonomia alle proprie regioni orientali e non ha tenuto conto della situazione geo-politica, nettamente in favore della potenza nucleare russa.

Inoltre, dietro un'apparente facciata di unità, i 28 dell'UE sono profondamente divisi riguardo alla politica di fermezza nei confronti della Russia, con da una parte, i falchi delle tre repubbliche baltiche (membri della NATO ma praticamente molto sguarnite ad un'eventuale offensiva militare russa) e la Polonia e dall'altra le colombe, guidate da Germania e Francia, che avrebbero tutto da perdere da un inasprirsi della crisi, a causa dei  forti legami commerciali che hanno con la Russia (ricordiamo a proposito il contratto tra Francia e Russia per la fornitura di diverse navi portaelicotteri della classe Mistral).

Da questa crisi ucraina emerge come la Russia,  abbia ben saputo sfruttare la situazione di fatto esistente, derivante da legami economici storici con l'Ucraina ed  abbia ben preparato in anticipo le carte militari da giocare sul tavolo, mentre l'UE e gli Stati Uniti sembrano essere stati sopraffatti dagli avvenimenti sul terreno, oltre a mostrare la propria debolezza negoziale, in quanto privi di contropartite economiche interessanti da offrire all'Ucraina.


lundi 8 septembre 2014

Intervista a L'INDRO su petizione per matrimonio omosex in Italia

Intervista di Marinella Zetti a Giuseppe Fiamingo, promotore dell'iniziativa
Sposato, con due figli, perché Giuseppe Fiamingo dovrebbe interessarsi ai diritti delle persone Lgbt? 
Eppure lo ha fatto, ha preparato una petizione, indirizzata direttamente a Matteo Renzi, chiedendo di approvare anche in Italia il matrimonio per le coppie omosex.
«L'articolo 3 della Costituzione prevede che non sono ammesse discriminazioni tra i cittadini, tra l'altro, anche alla luce del sesso. Invece attualmente non è possibile a cittadini dello stesso sesso contrarre matrimonio civile e ciò provoca una discriminazione di questi rispetto ai cittadini che hanno contratto matrimonio civile. »
Così inizia il documento di Fiammingo, nato a Catania, ma che si definisce ‘cittadino del mondo’, e vive in Belgio dal 1984. Spinto alla fine degli anni 70 a studiare all’estero da una madre antesignana, dopo aver frequentato l'università Bocconi a Milano, ha lavorato in Belgio nella consulenza in settori attinenti all'attività dell'Unione europea, in particolare agricoltura ed agro-industria».

Vale la pena ricordare che oggi il matrimonio tra persone omosex è legale in 17 Paesi nel Mondo: il primo nel 2000 è stato l’Olanda e l’ultimo, lo scorso giugno, il Lussemburgo. Va anche precisato che per molti Paesi il matrimonio è stato una conseguenza logica rispetto alla legge che regolarizzava le ‘civil partnership’ tra persone dello stesso sesso.

Per conoscere meglio la sua iniziativa e i motivi che lo hanno spinto a dar vita alla petizione, abbiamo rivolto alcune domande a Giuseppe Fiamingo.

  Quando hai iniziato a interessarti al matrimonio per coppie omosessuali e perché? 
Nonostante sia un Paese cattolico, il Belgio è un pioniere per i diritti degli omosessuali: il  matrimonio gay è stato introdotto nel 2003.
Dopo più di 10 anni, in Belgio il matrimonio tra persone dello stesso sesso è ormai un fatto normale.
Sono da sempre molto sensibile alla parità dei diritti per tutti gli esseri umani e se osservo l’Italia, trovo naturale insorgere su una palese ingiustizia: gli omosessuali italiani che desiderano sposarsi non lo possano fare. Non mi sembra giusto che non abbiano gli stessi diritti delle coppie etero sposate, riguardo, ad esempio, all'abitazione coniugale, ai congedi sul lavoro, all'assistenza sanitaria, alla possibilità di visitare il coniuge in una struttura ospedaliera, alla reversibilità della pensione, e alla successione, al di là del testamento.

Come ti è venuta l’idea di lanciare un petizione per il matrimonio egualitario?
La ‘cultura della petizione’ per di più on-line, in quanto democrazia dal basso, appare come un ottimo strumento per richiamare l'attenzione dei cittadini su tematiche urgenti e meritevoli di attenzione. Inoltre, proporzionalmente alle firme raccolte, queste iniziative sono in grado di attrarre l'attenzione dei politici che dovrebbero decidere, o quanto meno, proporre leggi sulle questioni messe al centro dalla petizione. Infine, possono aiutare anche a contrastare gli slogan odiosi e retrogradi di certi politici reazionari che purtroppo siedono nel Parlamento italiano.
  
E i tuoi familiari come hanno reagito quando hai comunicato la tua idea?
La reazione di mia moglie e dei miei figli è stata di interesse e partecipazione. Sono stati positivamente sorpresi dal fatto che la petizione sia già stata firmata da più di 2500 italiani, anche all'estero.

In Italia come è stata accolta la petizione dagli esponenti del Movimento Lgbt? 
Sinceramente mi aspettavo più sostegno sia da parte di certi politici attivisti per i diritti delle persone Lgbt sia dal Movimento. Osservandolo dall’estero, il Movimento italiano mi appare frazionato in diverse associazioni, in cui ognuno coltiva il proprio ‘orticello’, senza riuscire a fare massa critica sulle questioni dei diritti e quindi di vera rilevanza politica.

 
Come sta andando la petizione? 
Abbiamo già superato le 2500 adesioni ma il nostro obiettivo è di arrivare a 10.000. Privilegiamo una presa di coscienza ed un'azione progressiva di sensibilizzazione, perché siamo coscienti della forte influenza sulla cultura italiana da parte della religione cattolica. D'altra parte, il governo Renzi, nonostante le timide promesse sulle unioni civili, non ha partorito proprio nulla, salvo la ‘grande’ riforma sul Senato, ed anzi sembrerebbe lasciare cadere il sofferto Ddl n. 14 sulla disciplina delle coppie di fatto e delle unioni civili di cui è relatrice anche Monica Cirinnà del PD, sostituendolo con un nebuloso testo governativo in materia.

Ti aspettavi risultati migliori? 
La petizione è stata lanciata a febbraio. All'inizio ci eravamo dati un obiettivo di 1000 firme, ma visto il successo iniziale, abbiamo deciso di continuare e di porci un traguardo decisamente ambizioso. Certo, per raggiungere le 10.000 firme avremmo bisogno del sostegno fattivo delle organizzazioni Lgbt e di tante persone convinte che si tratta di una battagli di civiltà. Confidiamo molto sul ‘passaparola’, un metodo che si è rivelato vincente in molte occasioni. Non mi stanco di rilanciare la petizione su Twitter con l'hastag #matrimoniomosex!
E invito anche a chi legge a farlo e, ovviamente, a firmare la petizione.

A tuo avviso, perché in Italia c’è ancora tanta titubanza nel consentire alle persone omosessuali di sposare la persona che amano? 
Nella decisione di negare alle coppie omosessuali i diritti riconosciuti alle coppie eterosessuali può agire il riflesso cattolico.
Tuttavia in Italia, in cui esiste anche una Chiesa cattolica tollerante, mi sembrano maggiormente responsabili, riguardo alla discriminazione della comunità Lgbt, certi politici che veicolano giornalmente messaggi omofobi ed oscurantisti. Questi, a mio avviso, andrebbero contrastati con grande forza.
Per onestà intellettuale e rispetto alla propaganda degli omofobi fondamentalisti, mi sembra opportuno sottolineare e dare ampia diffusione al un concetto molto semplice: col matrimonio omosex vengono semplicemente allargati i diritti del matrimonio tradizionale alle coppie     omosessuali e le coppie eterosessuali non hanno nulla da perdere o da temere da questa semplice estensione di diritti.
 
Pensi che i governi si lascino influenzare da quanto sostiene il Vaticano?
Gli italiani devono esigere dai loro politici una netta separazione tra la professione della propria fede, che è un fatto privato, e la tutela dei valori universali e costituzionali, come l'uguaglianza tra tutti i cittadini.
La Costituzione italiana è ispirata dal principio della laicità dello Stato e quindi vanno tutelati una pluralità di valori e non solo quelli attribuibili ad una sola religione o orientamento filosofico.
Credo poi che sia urgente porre fine alla vergognosa discriminazione per cui solo per i parlamentari (cioè proprio coloro che dovrebbero legiferare in materia) e per i giornalisti è previsto, dai rispettivi enti previdenziali, che i loro partner (di qualunque sesso siano) possano avere accesso all'assistenza sanitaria. Inoltre per i soli parlamentari è ammessa anche la pensione di reversibilità per il partner, anche in questo caso senza distinzione di sesso.

Dopo il matrimonio per le coppie omosessuali, credi si potrà parlare di adozione e legalizzazione dei figli all'interno del matrimonio?
Alla luce dell'esperienza negli altri Paesi, mi sembra che quelli dell'adozione e del riconoscimento dei figli siano diritti legittimi, che possano essere successivamente acquisiti, dopo il conseguimento del matrimonio omosessuale.
Ma ho la fondata impressione che già per il conseguimento della parità dei diritti tra coppie etero ed omosessuali col matrimonio paritario, la strada in Italia sia ancora lunga ed in salita!
Sono convinto, infatti, che la battaglia per l’adozione e la legalizzazione dei figli delle coppie omosessuali sarà ancora più difficile e questo nonostante la recente sentenza del Tribunale di Roma che ha riconosciuto l’adozione di una bambina da parte di una coppia omosessuale formata da due donne.
Chi desidera firmare la petizione, lo può fare al seguente link.
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http://www.lindro.it/societa/societa-news/societa-news-italia/2014-09-08/141388-una-petizione-per-il-matrimonio-delle-coppie-omosessuali