Il voto di scambio é il metodo attraverso il quale candidati alle elezioni chiedono il voto a cittadini, spesso senza speranze,
facendo intravvedere loro improbabilissimi posti di lavoro nella pubblica amministrazione o altre utilità tangibili.
Si tratta della negazione più palese della democrazia, in quanto il voto viene condizionato dalla situazione di bisogno in cui si trovano, e vengono appositamente mantenuti, tantissimi elettori.
E' il segno di un servaggio tangibile e di un patto scellerato persistente nel nostro Paese, soprattutto nel Mezzogiorno.
A volte il voto si puo' anche vendere per una semplice busta della spesa.
Su Youtube sono visionabili filmati di persone che, prima delle elezioni, entrano nei patronati di Librino, quartiere dormitorio di Catania e ne escono con buste della spesa
http://www.youtube.com/watch?v=ryS8UQCVcSA
Alcuni politici , come Raffaele Lombardo, pare abbiano archivi elettorali precisissimi, nel quale sono repertoriati nomi, cognomi e posti di lavoro richiesti, in modo da tenere tutto sotto controllo.
Fino a quando durerà questa schiavitù?
Ci risulta che in occasione di questa nuova tornata elettorale amministrativa i traffici abbiano ripreso, come prima.
Evidentemente, nonostante l'inaffidabilità palese di troppi candidati politici che promettono posti di lavoro, i bisogni sono talmente tanti , che la speranza é sempre l'ultima a morire
Blogger da Bruxelles, con la passione per l'Europa, quella ancora incompiuta (sociale, fiscale, umanitaria). Le mie opinioni, spesso controcorrente.
lundi 20 mai 2013
mardi 14 mai 2013
Parità dei diritti non solo per i parlamentari, ma per tutti i cittadini italiani
Cari parlamentari, adesso che vi siete votati la parità dei diritti (assistenza sanitaria), non solo per le coppie di fatto, ma anche per le coppie omosessuali, non sarebbe il caso di estendere i diritti paritari a TUTTE le coppie italiane?
lundi 6 mai 2013
@pierferdinando giustiziastabilito che fino all'80 #Andreotti ebbe rapporti con mafiosi.Lei non doveva dimettersi se Cuffaro in prigionie?
— Giuseppe Fiamingo (@italianestero) 06 maggio 2013
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