lundi 20 mai 2013

Voto scambiato, elettore dannato!

Il voto di scambio é il metodo attraverso il quale candidati alle elezioni chiedono il voto a cittadini, spesso  senza speranze, facendo intravvedere loro improbabilissimi posti di lavoro nella pubblica amministrazione o altre utilità tangibili. Si tratta della negazione più palese della democrazia, in quanto il voto viene condizionato dalla situazione di bisogno in cui si trovano, e vengono appositamente mantenuti, tantissimi elettori.
 E' il segno di un servaggio tangibile e di un patto scellerato persistente nel nostro Paese, soprattutto nel Mezzogiorno.
 A volte il voto si puo' anche vendere per una semplice busta della spesa.
Su Youtube sono visionabili filmati di persone che, prima delle elezioni, entrano nei patronati di Librino, quartiere dormitorio di Catania e ne escono con buste della spesa
 http://www.youtube.com/watch?v=ryS8UQCVcSA
Alcuni politici , come Raffaele Lombardo, pare abbiano archivi elettorali precisissimi, nel quale sono repertoriati nomi, cognomi e posti di lavoro richiesti, in modo da tenere tutto sotto controllo.
  Fino a quando durerà questa schiavitù?
Ci risulta che in occasione di questa nuova tornata elettorale amministrativa  i traffici abbiano ripreso, come prima.
Evidentemente, nonostante l'inaffidabilità palese di troppi  candidati politici che promettono posti di lavoro, i bisogni sono talmente tanti , che la speranza é sempre l'ultima a morire

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