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mercredi 23 janvier 2013

Perché IDV ha messo il veto sulla mia candidatura con Rivoluzione civile

Alla faccia della promessa che i partiti avrebbero fatto un passo indietro in Rivoluzione civile, Italia dei Valori si é permessa di mettere il veto sul mio nome come candidato alle politiche di febbraio anche se provengo da "Cambiare si puo' " e non ho più niente da spartire con IDV.
Infatti ho lasciato pubblicamente IDV  all'inizio del 2011 con la lettera aperta ad Antonio Di Pietro,
che  riporto qui sotto.

Caro Antonio Di Pietro,  

la mia permanenza in IDV stava diventando sempre più penosa e sofferta. All'inizio ci fu il Congresso di Roma, come parvenza di finta democrazia interna, con la scelta di far correre IDV a fianco di De Luca, un politico con ben due procedimenti penali in corso, la farsa della candidatura "alternativa" di Barbato e la mia scoperta dell'emarginazione ed ostracismo nei confronti dei dissidenti come Alessandra Piva, cofondatrice con te ed Elio Veltri di IDV. Al Congresso di Roma ci fu anche un episodio vergognoso di cui il parlamentare Razzi fu il protagonista. Infatti la base dell'estero di IDV aveva faticosamente ( a causa della dispersione fisica sul territorio e dell'impossibilità di riunirsi in un luogo fisico ) elaborato una  mozione unitaria (che conteneva, tra l'altro, la richiesta di essere riconosciuta come  regione a pieno titolo) che avrebbe voluto presentare al Congresso. Razzi si oppose alla presentazione della nostra mozione e non volle neanche farla propria, dilungandosi in un intervento personale pieno di sproloqui, in un italiano quanto meno approssimativo.   Inoltre sul proprio sito, Razzi descriveva l'immagine dell'emigrato che gli coincideva personalmente, cioé quella dell'emigrato con la valigia di cartone, senza tenere conto che oggi gli emigrati italiani sono maggioritarmente diplomati o e laureati, e che emigrano perché non vedono in Italia una prospettiva di lavoro dignitoso, senza abbassarsi al servilismo ad alla raccomandazione dei potenti. 

Venne poi la tua nomina di Razzi a coordinatore estero. Eri già sotto il ricatto di Razzi che, avendo fiutato aria di elezioni e compreso che non sarebbe stato da te ricandidato, minacciava già di traslocare verso partiti più "accoglienti". Lasciami dire che questo "premio" a Razzi denota della tua scarsa considerazione per la base dell'estero e più in generale del partito all'estero, imponendole dall'alto un soggetto che pensava solo ai propri interessi ed anche in modo disonesto (la vicenda dell'appropriazione indebita di Razzi a Lucerna era a te già nota) ed assolutamente impreparato a stilare un qualsiasi programma o a coordinare soggetti. 

Come prevedibile, il 14 dicembre del 2010  i "casi" Razzi e Scilipoti ti scoppiavano tra le mani, col loro traghettamento verso l'area di governo, con gravissimo danno per l'immagine di IDV, partito antiberlusconiano per eccellenza. Ritengo che di questi casi, avendo selezionato tu questi personaggi come candidati alle elezioni, tu sia pienamente responsabile ed avresti dovuto tirarne le conseguenze. A seguito di questi due recenti casi di defezione (vi erano stati quelli precedenti degli europarlamentari Pino Arlacchi e Vincenzo Iovine) Luigi de Magistris, Sonia Alfano e Giulio Cavalli, i quali avevano osato criticare la tua scelta di personaggi in fondo indegni di stare in IDV, furono violentemente e personalmente attaccati sia dal gotha del partito, Leoluca Orlando, Massimo Donadie Felice Belisario, che da nove senatori su dodici, che ti scrissero una lettera in cui attaccavano pesantemente i tre soggetti in questione. 

Vedi, caro Antonio DI Pietro, ho sempre di più l'impressione che tu ti sia principalmente circondato nel partito da famigli e yes men e women, forse perché non accetti il dissenso e la critica. L'ultimo caso, con la messa in angolo e la successiva, prevedibilissima defezione di un intellettuale, storico e saggista della levatura del Prof. Tranfaglia, é stato per me la goccia che ha fatto traboccare il vaso!  Come pensi di poter aprire il partito ad idee nuove, alla collaborazione di altri intellettuali, se qualcuno come Tranfaglia viene trattato a pesci in faccia e costretto all'uscita?   La prova della grave crisi che attraversa attualmente IDV é che, un partito per antonomasia anti-berlusconiano, in piena crisi del berlusconismo, dovrebbe aumentare i propri consensi, mentre invece i sondaggi danno tutti IDV molto al di sotto del risultato dell'8% delle europee. Credo che questo sia dovuto sia alla pessima immagine che ne é derivata al partito dai casi Razzi e Scilipoti, ma soprattutto al fatto che la base non si riconosca più in un partito che "predica bene e razzola male", che esclude la base dissenziente  imponendo ai vertici locali fuoriusciti da altri partiti (vedi gli articoli di Micromega a proposito) , i quali, al primo stormir di fronde, lo lasceranno, come hanno lasciato quello precedente, magari per trenta denari! Per me la coerenza e l'onestà intellettuale sono alla base di tutto, e soprattutto della mia azione politica, che ho deciso di intraprendere quando ho visto il Paese in mano ai delinquenti oggi al governo. 

Nei miei tre anni di miltanza a favore di IDV mi sono speso senza risparmiare energie dal Belgio, sia nella campagna elettorale per le europee, che in IDV Belgio di cui sono co-fondatore della Onlus (unico caso di IDV estera con statuto approvato e pubblicato alla gazzetta ufficiale del paese ospite) nonché past tesoriere, ancora in seno all'Osservatorio europeo creato da Niccolo' Rinaldi, ed ultimamente anche per la redazione dello statuto estero, senza mai chiedere, a differenza di altri personaggi paracadutati dall'alto ed ampiamente sponsorizzati sull'estero, una qualsiasi carica o incarico nel partito. 

Inoltre avevo messo in guardia i compagni di IDV estero dai modi poco ortodossi di Razzi nonché da un sedicente filosofo, finanziatore di quest'ultimo, residente in Belgio, che ha partecipato come oratore nel 1996 a Teheran ad un convegno negazionista dell'Olocausto organizzato dagli ayatollah sciiti, i quali hanno le mani grondanti del sangue del proprio popolo! Per queste denunce sono stato attaccato pesantemente con menzogne e sul piano personale dall'attuale coordinatore di IDV Belgio e da uno dei suoi sodali presente nell'esecutivo. Constato con tristezza che quelli che andavano a braccetto con Razzi durante il suo mandato in seno ad IDV, sono poi stati i primi a dargli addosso, una volta che questo fece il salto della quaglia. Quanta ipocrisia! Inoltre sdoganare l'operato "culturale" di un negazionista dell'Olocausto da parte di un partito come il tuo, che in Italia si é fatto promotore al fine di rendere il negazionismo dell'Olocausto un crimine penale, non mi sembra proprio un esempio di coerenza! E' proprio per la coerenza in me innata ed alla luce degli argomenti sovraesposti, che ho deciso di sospendere il percorso con IDV. Spero solo, per il bene del Paese, che tu sappia accogliere le voci della saggezza che penso ti arrivino da diverse parti del partito e riportare IDV verso posizioni e scelte più coerenti col proprio spirito originario. 

Cordiali saluti Giuseppe Fiamingo 
Bruxelles