Infatti ho lasciato pubblicamente IDV all'inizio del 2011 con la lettera aperta ad Antonio Di Pietro,
che riporto qui sotto.
Caro Antonio Di Pietro,
la mia permanenza in IDV stava diventando sempre più penosa e sofferta.
All'inizio ci fu il Congresso di Roma, come parvenza di finta democrazia
interna, con la scelta di far correre IDV a fianco di De Luca, un politico con
ben due procedimenti penali in corso, la farsa della candidatura "alternativa"
di Barbato e la mia scoperta dell'emarginazione ed ostracismo nei confronti dei
dissidenti come Alessandra Piva, cofondatrice con te ed Elio Veltri di IDV. Al
Congresso di Roma ci fu anche un episodio vergognoso di cui il parlamentare
Razzi fu il protagonista. Infatti la base dell'estero di IDV aveva faticosamente
( a causa della dispersione fisica sul territorio e dell'impossibilità di
riunirsi in un luogo fisico ) elaborato una mozione unitaria (che conteneva,
tra l'altro, la richiesta di essere riconosciuta come regione a pieno titolo)
che avrebbe voluto presentare al Congresso. Razzi si oppose alla presentazione
della nostra mozione e non volle neanche farla propria, dilungandosi in un
intervento personale pieno di sproloqui, in un italiano quanto meno
approssimativo. Inoltre sul proprio sito, Razzi descriveva l'immagine
dell'emigrato che gli coincideva personalmente, cioé quella dell'emigrato con la
valigia di cartone, senza tenere conto che oggi gli emigrati italiani sono
maggioritarmente diplomati o e laureati, e che emigrano perché non vedono in
Italia una prospettiva di lavoro dignitoso, senza abbassarsi al servilismo ad
alla raccomandazione dei potenti.
Venne poi la tua nomina di Razzi a coordinatore estero. Eri già sotto il
ricatto di Razzi che, avendo fiutato aria di elezioni e compreso che non sarebbe
stato da te ricandidato, minacciava già di traslocare verso partiti più
"accoglienti". Lasciami dire che questo "premio" a Razzi denota della tua scarsa
considerazione per la base dell'estero e più in generale del partito all'estero,
imponendole dall'alto un soggetto che pensava solo ai propri interessi ed anche
in modo disonesto (la vicenda dell'appropriazione indebita di Razzi a Lucerna
era a te già nota) ed assolutamente impreparato a stilare un qualsiasi programma
o a coordinare soggetti.
Come prevedibile, il 14 dicembre del 2010 i "casi" Razzi e Scilipoti ti
scoppiavano tra le mani, col loro traghettamento verso l'area di governo, con
gravissimo danno per l'immagine di IDV, partito antiberlusconiano per
eccellenza. Ritengo che di questi casi, avendo selezionato tu questi personaggi
come candidati alle elezioni, tu sia pienamente responsabile ed avresti dovuto
tirarne le conseguenze. A seguito di questi due recenti casi di defezione (vi
erano stati quelli precedenti degli europarlamentari Pino Arlacchi e Vincenzo
Iovine) Luigi de Magistris, Sonia Alfano e Giulio Cavalli, i quali avevano osato
criticare la tua scelta di personaggi in fondo indegni di stare in IDV, furono
violentemente e personalmente attaccati sia dal gotha del partito, Leoluca
Orlando, Massimo Donadie Felice Belisario, che da nove senatori su dodici, che
ti scrissero una lettera in cui attaccavano pesantemente i tre soggetti in
questione.
Vedi, caro Antonio DI Pietro, ho sempre di più l'impressione che tu ti sia
principalmente circondato nel partito da famigli e yes men e women, forse perché
non accetti il dissenso e la critica. L'ultimo caso, con la messa in angolo e la
successiva, prevedibilissima defezione di un intellettuale, storico e saggista
della levatura del Prof. Tranfaglia, é stato per me la goccia che ha fatto
traboccare il vaso! Come pensi di poter aprire il partito ad idee nuove, alla
collaborazione di altri intellettuali, se qualcuno come Tranfaglia viene
trattato a pesci in faccia e costretto all'uscita? La prova della grave crisi
che attraversa attualmente IDV é che, un partito per antonomasia
anti-berlusconiano, in piena crisi del berlusconismo, dovrebbe aumentare i
propri consensi, mentre invece i sondaggi danno tutti IDV molto al di sotto del
risultato dell'8% delle europee. Credo che questo sia dovuto sia alla pessima
immagine che ne é derivata al partito dai casi Razzi e Scilipoti, ma soprattutto
al fatto che la base non si riconosca più in un partito che "predica bene e
razzola male", che esclude la base dissenziente imponendo ai vertici locali
fuoriusciti da altri partiti (vedi gli articoli di Micromega a proposito) , i
quali, al primo stormir di fronde, lo lasceranno, come hanno lasciato quello
precedente, magari per trenta denari! Per me la coerenza e l'onestà
intellettuale sono alla base di tutto, e soprattutto della mia azione politica,
che ho deciso di intraprendere quando ho visto il Paese in mano ai delinquenti
oggi al governo.
Nei miei tre anni di miltanza a favore di IDV mi sono speso senza
risparmiare energie dal Belgio, sia nella campagna elettorale per le europee,
che in IDV Belgio di cui sono co-fondatore della Onlus (unico caso di IDV estera
con statuto approvato e pubblicato alla gazzetta ufficiale del paese ospite)
nonché past tesoriere, ancora in seno all'Osservatorio europeo creato da
Niccolo' Rinaldi, ed ultimamente anche per la redazione dello statuto estero,
senza mai chiedere, a differenza di altri personaggi paracadutati dall'alto ed
ampiamente sponsorizzati sull'estero, una qualsiasi carica o incarico nel
partito.
Inoltre avevo messo in guardia i compagni di IDV estero dai modi poco
ortodossi di Razzi nonché da un sedicente filosofo, finanziatore di
quest'ultimo, residente in Belgio, che ha partecipato come oratore nel 1996 a
Teheran ad un convegno negazionista dell'Olocausto organizzato dagli ayatollah
sciiti, i quali hanno le mani grondanti del sangue del proprio popolo! Per
queste denunce sono stato attaccato pesantemente con menzogne e sul piano
personale dall'attuale coordinatore di IDV Belgio e da uno dei suoi sodali
presente nell'esecutivo. Constato con tristezza che quelli che andavano a
braccetto con Razzi durante il suo mandato in seno ad IDV, sono poi stati i
primi a dargli addosso, una volta che questo fece il salto della quaglia. Quanta
ipocrisia! Inoltre sdoganare l'operato "culturale" di un negazionista
dell'Olocausto da parte di un partito come il tuo, che in Italia si é fatto
promotore al fine di rendere il negazionismo dell'Olocausto un crimine penale,
non mi sembra proprio un esempio di coerenza! E' proprio per la coerenza in me
innata ed alla luce degli argomenti sovraesposti, che ho deciso di sospendere il
percorso con IDV. Spero solo, per il bene del Paese, che tu sappia accogliere le
voci della saggezza che penso ti arrivino da diverse parti del partito e
riportare IDV verso posizioni e scelte più coerenti col proprio spirito
originario.
Cordiali saluti Giuseppe Fiamingo
Bruxelles