jeudi 8 mars 2018

Cosa significa il crescente astensionismo alle elezioni?

Dal 1976 la partecipazione alle elezioni politiche italiane é in costante calo fino a scendere sotto il 79,3% alle ultime elezioni del 2018 https://it.wikipedia.org/wiki/Astensionismo_in_Italia#Repubblica_Italiana.

L'astensione alle elezioni é la traduzione concreta della sfiducia dei cittadini nella politica.




La casta politica italiana appare sempre più isolata nei propri privilegi e distaccata dalle proccupazioni del cittadino comune, che vorrebbe sfuggire alla disoccupazione, specie a quella giovanile, invece di dover essere costretto a cambiare Paese.

Fino all'imperversare della globalizzazione, l'aspettativa di migliorare la propria condizione economica da una generazione all'altra era un dato normale.

Adesso i cittadini italiani non vanno più a votare perché probabilmente sentono che la politica, piuttosto occupata a conservare i propri privilegi, non sarà comunque di aiuto per contrastare la globalizzazione e migliorare la situazione economica della popolazione.

Inoltre le tematiche portate avanti nella campagna elettorale, salvo quella del reddito di cittadinanza del Movimento 5 Stelle,  non hanno  riflesso  le preoccupazioni economiche dell'elettorato, mentre quelle relative a immigrazione e  sicurezza sono state riprese dai principali schieramenti e quindi il cittadino si sarà trovato poco motivato a recarsi alle urne, non vedendo la differenza tra una proposta elettorale e l'altra.

Non ultimo probabile motivo di astensione alle attuali elezioni politiche é l'attuale ed assurdo sistema elettorale, che si sapeva in anticipo non avrebbe permesso di trovare una governabilità per il Paese e di qui la sfiducia dei cittadini che si sentono frustrati ed incapaci di influire col loro voto sul destino del Paese.

Appare più che urgente che la politica italiana si dia una scossa dal proprio interno, si interroghi e dia risposte ai segnali di sfiducia che le provengono costantemente ed in modo crescente dai cittadini, se non vogliano che presto alle elezioni politiche non sia più che metà dell'elettorato che decida delle sorti di un Paese.


jeudi 23 mars 2017

Perchè Dijsselbloem ha doppiamente ragione



In questi giorni fior fiore di politici europei del Sud Europa sbraitano contro il ministro delle finanze olandese e capo dell'Eurogruppo, reo di aver detto ad alta voce ciò che molti altri esponenti degli stati del rigore del bilancio avevano detto per anni a bassa voce, e cioè che negli Stati del "Club Med" si sprecano risorse in ...donne ed alcool.



Come non dare torto al ministro olandese se guardiamo a come sono stati utilizzati i fondi europei e quali i i controlli riguardo al loro utilizzo?

 Ad esempio in Grecia, dove molti agricoltori risultano intestatari di auto di extra lusso, o nel Mezzogiorno d'Italia, dove i fondi europei vengono distribuiti, con una logica puramente elettoralistica, a pioggia, alle bocciofile di paese, invece di puntare su infrastrutture decenti, di cui queste regioni avrebbero grandemente bisogno per il loro sviluppo economico?

Inoltre, dove erano questi politici sbraitanti , come Renzi ed il suo alter ego al Parlamento Europeo, Gianni Pittella, quando vi era alla testa del nostro Paese un certo Berlusconi che effettivamente ha mortificato le istituzioni nazionali, locali ed europee, facendovi eleggere le sue favorite o altri pseudo intellettuali che invece delle parti basse,  gli avevano venduto il loro cervello, per ricambiarlo poi con voti di favore , come quello in cui il Parlamento italiano, a stragrande maggioranza stabilì  che Ruby rubacuori era effettivamente la nipote di Mubarak?



Quindi, invece di gridare alla lesa maestà, cari italiani, cari amici greci, facciamoci un esame di coscienza ed ammettiamo le nostre colpe , che sono già scritte nelle aule dei Tribunali e passeranno presto ai libri di storia.


Solo ammettendo le nostre colpe ed i nostri errori potremmo iniziare a riscattare queste terre, una volta culla dell'umanità e della cultura, ma oggi in preda ad i più vili mercimoni ed ostaggio della peggior criminalità.

dimanche 25 décembre 2016

Se


Se tu saprai passare da amante ad amante,
senza il tempo né la pena di capirli e conoscerli;
Se tu saprai soltanto prendere e pochissimo dare;
Se tu saprai chiudere le tue relazioni con un semplice click,
fuggendo e senza confrontarti con l’altro ,
con cui fino a ieri condividevi gioie e dolori, scoperte e delusioni;
Allora, figlio/figlia mio, sarai uno splendido, contemporaneo,
ma povero e triste esempio di anima vagante nell’era della tecnica

(Liberamente ispirato da If di Rudyard Kipling)

jeudi 24 novembre 2016

I mali d'Italia

Non sono né il fascismo, né il berlusconismo, né il leghismo, né il renzismo,
che hanno mietuto cosi' ampi consensi e continuano a dilagare,
i mali del nostro Paese.

I veri "malati" sono la stragrande maggioranza degli italiani, i quali, per comodità e per calcolo di convenienza hanno alimentato con cinismo il clientelismo, la corruzione, l'evasione fiscale..., credendo poi oppurtuno delegare la conduzione degli affari del Paese a queste pessime figure politiche, principalmente attente a perseguire i propri interessi, invece che,
nell'accezione alta della politica,
l'interesse generale del Paese.



Certe strade possono sembrare facili da percorrere,
ma non bisogna mai dimenticare che dopo la discesa arriva inevitabilmente una salita...


I risultati dell'Italia odierna sono sotto gli occhi di chi voglia darsi la pena di esaminare e magari di confrontare con gli altri paesei europei:

Un paese da cui i giovani che possono scappano , perché hanno capito che non avranno mai un lavoro decente, talmente il Paese é pervaso dal nepotismo e dal clientelismo.

Un Paese in cui le giovani hanno come modello di riuscita le berlusconiane "cene eleganti", e gli "intellettuali" la prostituzione del loro cervello ed il servilismo al potente di turno.



Un Paese in cui le poche voci libere dei giornalisti non allineati sono pesantemente attaccate, derise, minacciate di morte e costrette a nascondersi come Saviano, o magari uccise, come é accaduto già troppe volte e penso a Giancarlo Siani a Pippo Fava a Franco Alfano o a Mario Francese.

Un Paese in cui chi evade il fisco é portato come esempio di furbizia, invece di essere emarginato socialmente.

Un paese in cui un politico , come il governatore della Campania, De Luca, che viene tacciato di mafioso dalla presidente della Commissione Antimafia, Rosi Bindi, per tutta risposta, le augura di essere uccisa...

No, non é un Belpaese quello che é afflitto da questi mali!

Per guarirne sarebbe necessario molta sana autocritica, una scuola pubblica di qualità che sproni alla critica ed al confronto ed una RAI che renda un vero servizio pubblico e di qualità , abbandonando l'attuale caciara televisiva...

dimanche 28 août 2016

Adieu Taormina, ben trovata Montalbano!



Gli ecomostri di Taormina e Castelmola  ti appaiono sulla sella e sul cucozzolo del Monte Tauro, sotto la forma di enormi scatoloni di scarpe, mentre sull'autostrada da Catania, percorri il ponte sopra l'Alcantara.

Ultimamente c'é un nuovo arrivato: il mastodontico complesso residenziale, completo di rampa carrabile in cemento armato, sorto, per chissà quale "miracolo" di centuplicazione della cubatura,  al posto di quella che era una modesta pensione, la Minerva.

                   

Insomma, a Taormina la speculazione, soprattutto edilizia, la fa da padrona, e non da ieri, ed i risultati sono purtroppo sotto gli occhi di tutti...

Di quello che era un suggestivo villaggio di pescatori e contadini, abbarbicato sulla collina a strapiombo sul mare, per proteggersi dalle invasioni barbaresche ed immortalato nelle famose fotografie del primo novecento di Trupi, Garufi e del solforoso barone Von Gloeden, non é rimasto quasi niente. 
Di pittoresco é rimasto il Corso Umberto ed i suoi vicoli perpendicolari, tutti a scale.
Corso pero' in cui i bei palazzi in stile gotico-catalano sono eclissati dalle vetrine delle boutique di  lusso, e da cui stanno sfrattando l'ultima libreria della città, la Bucolo, gestita da due imprenditrici, tra cui la vulcanica Antonella Ferrara, ideatrice del Tabouk Festival. 
Quel Corso Umberto che poi, tra luglio ed agosto si trasforma in una fiumana di variopinta umanità , in mezzo alla quale é persino difficoltoso incedere.

A partire dagli anni settanta, a  Taormina e Castelmola, gli speculatori, coll'incredibile beneplacito delle autorità locali, sono invece riusciti ad abbarbicare alla collina spropositati complessi residenziali, sfidando sinanco le leggi di gravità.

Mario Bolognari, prima che fosse eletto sindaco di Taormina, nella prefazione del 1992 al bellissimo libro di Toto Roccuzzo Taormina, l'isola nel cielo ne parla sconsolato in questo modo: "Poi venne il tempo del turismo d'estate...Il mare si trasformo' lentamente in fogna, il silenzio in fracasso, il fabbro in appaltatore, gli amanti in nemici" . Ed ancora a proposito dei taorminesi: "...questi fantasmi viventi che avevano costruito e stanno distruggendo quel luogo".

Insomma, viene da chiedersi se vi sia mai stata per Taormina una riflessione da parte delle preposte autorità, politiche e tecniche, su un modello di sviluppo sostenibile, sia urbanistico che turistico, per quella che fu perla del Mediterraneo, una delle mete del Grand Tour nell'Ottocento, ma che oggi ci appare come una località turistica deturpata dalla pressione antropica, mèta, anche a causa dell'esosità dei prezzi praticati, di un turismo giornaliero, mordi e fuggi, che niente lascia, se non il degrado sul territorio e sulla baia.

Se poi una sera d'estate, hai la fortuna di aver un biglietto per un concerto nel suggestivo scenario del Teatro greco di Taormina, dopo lunga attesa per assicurarti un posto negli esosissimi parcheggi di Porta Catania o Lumbi,  ti capiterà sicuramente, nonostante i divieti di riprese e foto (puntualmente accolti da risate corali...), di essere disturbato dalla raffica di flash dello pseudo fotoamatore che ti sta dietro o dalle chiacchere dei vicini che si devono raccontare, proprio in questa occasione,  gli ultimi avvenimenti...
Ed a niente varranno le tue garbate proteste...i maleducati sono qui ormai degli habitués, pervicaci ed a legioni.

Eppure in Sicilia un altro turismo, rispettoso dell'ambiente, delle tradizioni e della cultura é possibile!

Prova ne é l'esempio del ridente borgo nei Nebrodi, Montalbano Elicona.

Qui ritrovi un villaggio in cui si avverte il coinvolgimento dei cittadini a mantenerlo autentico,  pulito ed ordinato e persino a garaggiare tra loro riguardo ai balconi o ai cortili fioriti.

Montalbano Elicona fa parte dei "borghi più belli d'Italia " e nel 2015 é stato proclamato Borgo dei borghi italiani , entrando nell'esclusivo circolo dei 90 più bei borghi medievali italiani.

Dall'ottenimento di questo riconoscimento, Montalbano ha iniziato ad attrarre un turismo sostenibile, che apprezza le qualità di un ambiente e di una cultura preservate.

A Montalbano la principale attrazione é l'imponente castello del XII secolo, dimora regia nel periodo aragonese, perfettamente conservato, ma quella che ti affascina é l'atmosfera, di calma serenità.



Nei dintorni di Montalbano puoi passeggiare nei verdissimi ed ombrosi Nebrodi, tra i Menhir della Stonhege siciliana, nell'Altipiano dell'Argimusco o alla ricerca delle numerose Tholos, antichi ricoveri in pietra per i pastori.





Peccato che molte delle vette in questa zona siano infestate da impianti eolici che ne deturpano il paesaggio e rompono l'incantesimo del silenzio. 

Per tutelare la qualità del paesaggio e dell'ambiente in Sicilia, senza abdicare minimamente alla produzione di energia eolica, sarebbe opportuno confinare i parchi eolici in "off shore", a 10 chilometri dalla costa, dove non le vedi né le senti, come nei saggi Paesi del Nord Europa, gelosi e protettivi del loro ambiente naturale.
Ma forse questo sarebbe chiedere troppo ai politici ed amministratori isolani... 
















dimanche 13 décembre 2015

La retorica delle crociate contro l'Islam e la facile risposta autoritaria a detrimento delle libertà civili!






Dopo le stragi del Bataclan e delle terrazze parigine, gli appelli alla "guerra santa" riecheggiano minacciosamente in Francia ed in Europa, spinte da un populismo crescente.

Questi appelli alla crociata contro l'islamismo radicale sono adesso sulla bocca di politici bramosi di sollevare i loro miseri consensi , come quella macchietta chiamata Hollande o quel fallimentare ministro dell'interno Cazeneuve, che non ha saputo prevenire né l'annunciata strage alla redazione di Charlie Hebdo, né quelle del 13 novembre scorso.



Queste reazioni ci sembrano un bruttissimo film, già visto.

L'appello alla "guerra santa" contro l'islamismo, ci ricorda quell'appello di Bush contro l' "impero del male", a seguito del terribile smacco statunitense dell'abbattimento delle torri gemelle nel 2001, che ha portato invece a cosi' tante "vittime collaterali", (eufemisticamente chiamate dagli spin doctors le decine di migliaia di civili uccisi nei "bombardamenti chirurgici" in Afghanistan ed Iraq, o morti per assenza di cure e medicine, di acque, cibo o baby food) ed all'aumento del risentimento nel Medio Oriente contro il Satana occidentale nonché allla radicalizzazione crescente di masse ormai senza speranza, infervorate da predicatori mediatici

Da persone razionali dobbiamo invece porci alcune legittime domande.

Perché mai migliaia di giovani, nati e vissuti in Europa, decidono di aderire all'islamismo più radicale e circa 2500 di loro partono a combattere una "guerra santa" in Siria e poi, se sopravvissuti, magari ritornano in patria e  rivolgono le armi o si fanno saltare in mezzo ad  inermi concittadini?

Come vincere la guerra contro Daech in Siria, Iraq ed anche in Libia?
Non certo aumentando la potenza di fuoco dei bombardamenti!
Sulla base dell'esperienza della guerra già combattuta in Iraq contro Daech, militarmente  sarebbero necessari centinaia di migliaia di truppe sul suolo per sconfiggere l'ISIS,ma nessuno degli stati occidentali e nemmeno di quelli arabi, vuole correre il rischio di vedere postato un video su Internet dell'esecuzione dei propri soldati da parte dei boia con la bandiera nera.

Le risposte devono partire prendendo atto da una serie di fallimenti, sia del nostro modello di società, che di diverse istituzioni e figure politiche.

Ha fallito l'integrazione dei figli della seconda o della terza generazione dell'immigrazione.
Giovani nati e cresciuti in Europa , ma che vivono in quartieri ghetto, dove chi vi nasce non ha quasi speranza di trovare un lavoro. Questi giovani disperati sono facili prede dei predicatori mediatici su Internet.

Ha fallito la scuola, come ambiente aggregativo e di preparazione alla vita in società .
Un'insegnate dell'ormai tristemente comune della regione di Bruxelles,  Molenbeek, aveva segnalato per iscritto alla direzione i propositi radicalizzati di uno dei giovani che avrebbe poi partecipato alle stragi di Parigi, ma le sue segnalazioni sono cadute nel vuoto di un'amministrazione impreparata ed indifferente...

Hanno fallito i servizi segreti europei (quasi tutti i killers dei massacri di Parigi erano conosciuti dai servizi segreti francesi, e "godevano" di una nota di segnalamento S) , servizi che non collaborano tra di loro per mancanza di reciproca fiducia!

Hanno completamente fallito gli Stati Uniti in Medio Oriente, con una politica diplomatica e di sostegno militare a fazioni che poi hanno inevitabilmente rivolto loro le armi contro; dai talibani (usati in un primo momento per sconfiggere l'esercito dell'URSS in Afghanistan) all'esercito iracheno, il cui armamento sofisticato fornito dagli USA é andato ad ingrossare gli arsenali dello Stato islamico.

Nenche la poltica di formazione degli istruttori statunitensi ha avuto risultati degni di nota: sono stati spesi milioni di dollari per formare combattenti in chiave anti Daech in numero appena sufficiente ad istituire un posto di blocco...

Ha fallito Barak Obama quando ha ingiunto ad Assad di non attraversare la "linea rossa" dell'uso delle armi chimiche e poi ha lasciato il tiranno siriano massacrare il proprio popolo...

Ha fallito l'Europa , al traino della Merkel, che si appoggia per contenere i rifugiati creati dal conflitto siriano, afgano ed iracheno, su biechi dittatori come Erdogan, che si impegnano a parole a lottare contro l'ISIS, ma che invece gestiscono traffici familiari col greggio di contrabbando proveniente dai pozzi occupati da Daech e ne approfittano per bombardare le posizioni degli independisti curdi, finora l'unico ammirevole baluardo all'espasione dell'ISIS.

Invece di ammettere e rimediare a questi fallimenti, cosa ci propongono gli "illuminati" politici alla testa delle nostre nazioni?
Piu' restrizioni alle nostre libertà civili (scavando nelle nostre vite, ad esempio quando prenoteremo un volo aereo interno o internazionale), meno privacy, più bombe e quindi più vittime innocenti in Medio Oriente

Su questa analisi sono in buona compagnia, perché anche Noam Chomsky fa la stessa diagnosi



Difficile quindi  rimediare adesso a tanti errori e tentennamenti, sovrapposti nel tempo.

E' certo pero' che non vinceremo gli orrori di Daech continuando coi "bombardamenti chirurgici" in Medio Oriente, facendo affari con regimi dispotici o corrotti come l'Arabia saudita, oppure in Europa col riflesso autoritario incentrato sulla sicurezza, tralasciando invece fondamentali azioni in campo sociale e scolastico, necessarie per prevenire la radicalizzazione dei soggetti più deboli.





dimanche 16 août 2015

La povera sedicenne Ilaria Boemi e gli applausi ai funerali

Abbiamo visto sui media gli amici e parenti applaudire al funerale delle sedicenne messinese, Ilaria Boemi, stroncata da una partita "cattiva" di exctasy (come se ci potesse essere mai una droga "buona") e morta da sola, abbandonata anche dai suoi compagni di sballo.

Al di là dell'opportunità e del buon gusto degli applausi ad un funerale, viene da domandarsi cosa stia a significare questa pratica, ormai generalizzata per i fatti di cronaca.

Soprattutto un appaluso  per una giovane vittima della proprie inesperienze e  della voglia di bruciare le tappe della vita, provando sensazioni forti, la quale non costituisce certo un esempio da seguire, come invece gli applausi starebbero a sottolineare.

Viene voglia di chiedersi dove stavano i genitori e gli amici che applaudivano al funerale, mentre Ilaria si spegneva, abbandonata da tutti, sul lungomaredi Messina.

Il migliore omaggio che si puo' tributare  a chi ci ha lasciati é il raccoglimento interno, che all'esterno si manifesta con un rigoroso silenzio!