Sono arrivati dagli angoli più
sperduti dell'Europa e del mondo, anche dalla Nuova Zelanda: 6000 figuranti con
le loro splendide uniformi, le più belle in assoluto della storia militare, 300
cavalli e 100 cannoni, per far rivivere i momenti epici della battaglia di
Waterloo, che imperversò esattamente duecento anni orsono e pose fine
all'avventura napoleonica dei Cento Giorni, iniziati con la fuga dell'Imperatore
dall'isola d'Elba e lo sbarco a Golf Juan, vicino Antibes, con solo 1100 uomini.
Sarà la più grande ricostituzione in costume mai effettuata
in Europa e la seconda al mondo, dopo quella della battaglia della guerra
civile americana di Gettysbourg.
I maggior appassionati
della ricostituzione di Waterloo sono i britannici ed i tedeschi, magari perché
la Coalizione (britannici, olandesi, soldati di Hannover e prussiani) guidata dal
duca di Wellington, ha vinto questa
battaglia decisiva per le sorti dell'Europa.
Invece le scioviniste autorità pubbliche francesi , appaiono
oggi come i "mauvais perdants" della rievocazione della battaglia,
come se il nome di Waterloo, da allora in terra francese sinonimo di
débacle, fosse ancora nel loro immaginario
una ferita sanguinante!
Infatti, non solo i francesi non invieranno nessun membro
del governo a rappresentarli alle commemorazioni, ma il loro livore si é spinto
molto più in là , mettendo addirittura il veto al conio da parte delle autorità
belghe di una moneta commemorativa della battaglia di 2 €!
Anche se gli organizzatori hanno avuto difficoltà a trovare
"ricostitutori" a rappresentare i
francesi, che saranno invece impersonati al 95% da volontari britannici
o tedeschi, interverrà l'illustre discendente
del fratello di Napoleone, Jean Christophe, ventinovenne, cittadino del mondo,
che lavora alla City di Londra.
La maggior parte di
questi "ricostitutori" sono uomini ma, bisogna ricordare che, a
seguito delle conquiste egualitarie della Rivoluzione francese, nell'esercito
dell'Imperatore potevano esservi al massimo quattro donne per battaglione, che seguivano
come vivandiere o cantiniere. Alcune,
travestite da uomini , accompagnavano in incognito un ufficiale di cui erano
l'amante . Vi fu anche una certa "Madame Sans Gêne" che combatté nei
dragoni dal 1795 al 1815 e pubblicò le sue memorie per la posterità.
I biglietti dello spettacolo storico che si terrà dal giovedi
18 a domenica 21 giugno a Waterloo sono esauriti da tempo: sono attesi oltre 200.000 appassionati
da tutte le parti del mondo.
Il costo delle ricostituzioni per le autorità belghe dovrebbe
aggirarsi sulla bella cifra di 7 milioni di euro.
I britannici hanno fatto
il gesto di contribuire con 1,5 milioni di euro (su di un totale di 4 milioni)
al restauro della fattoria di Hougoumont, caposaldo della resistenza di
Wellington, per farne un luogo di memoria.
Gli organizzatori belgi, oltre alla preparazione delle
tribune e dello spettacolo, devono garantire anche la sicurezza del sito, con
pompieri e protezione civile, nonché la sicurezza dei sovrani presenti (britannici,
olandesi, lussemburghesi e belgi).
In modo da non
nuocere all'autenticità della ricostituzione é stato prevista persino la
chiusura dello spazio aereo!
In realtà la famosa battaglia
non si combatté a Waterloo, ma in un quadrilatero avente a Nord il Mont St.
Jean, in una fattoria dove Wellington aveva il suo quartier generale (nell'attuale
comune di Braine l'Alleud), ed a Sud il
cabaret della "Belle Alliance", dove Napoleone aveva stabilito i
propri quartieri.
La battaglia prende
il nome da Waterloo perché da lì il duca
di Wellington inviò il dispaccio della notizia della vittoria su Napoleone.
E' stato ingaggiato un conflitto, ma mediatico questa volta, tra i comuni confinanti dove si svolse la
battaglia (Braine l'Alleaud, Lasne) con quello di Waterloo. La ragione del
contendere, a suon di comunicati e di
apparizioni in TV, é il "vero luogo della battaglia" ma in verità la
conseguente manna dell'afflusso turistico!
Le forze in campo al momento della battaglia:
Circa 86.600 francesi contro circa 137.000 uomini della
Coalizione, 67.000 comandati da Wellington e 70.000 prussiani comandati da
Blücher.
A Waterloo si distinse, tra le fila britanniche, anche un italiano: Paolo Ruffo di Bagnara. Divenne nel 1855 Viceré del Regno delle due Sicilie e comandante in capo dell'esercito borbonico.
Vi erano 266 cannoni francesi contro 156 cannoni della Coalizione.
Il piano di Napoleone, che sa bene di essere in inferiorità
numerica, é quello che ha già usato tante altre volte con successo: battere
separatamente le forze della Coalizione , in questo caso le truppe guidate da
Wellington, prima che possano unirsi ai prussiani di Blücher.
Wellington invece punterà tutto sulla difesa, in quanto sa
che deve bloccare la strada di Bruxelles a Napoleone e resistere finché non si
ricongiungerà con Blücher, che gli ha annunciato l'arrivo sul campo di battaglia con una missiva pervenuta la notte.
I protagonisti della battaglia:
Napoleone: a Waterloo é l'ombra del fulmineo stratega
e del genio militare di un tempo.
Preoccupato per le soverchianti forze coalizzate che gli
stanno di fronte.
Le cronache
dell'epoca lo descrivono come impacciato nei movimenti e depresso.
Non ha fatto la ricognizione del campo di battaglia,
essenziale per capire come e dove muovere le truppe, ed ha dovuto accettare il terreno
scelto da Wellington, che gli sbarra la strada di Bruxelles.
Soffre di emorroidi e non potrà quindi salire a cavallo per mostrarsi
e motivare le sue truppe .
Non ha più al suo servizio il capo di Stato Maggiore
Berthier, genio nella trasmissione degli ordini, che inviava diversi
messaggeri, per strade diverse, con gli ordini dell'Imperatore.
Di conseguenza Napoleone non riuscirà a fare pervenire a
Grouchy ed ai suoi preziosissimi 30.000 uomini l'ordine di raggiungerlo sul
campo di Waterloo.
A causa della pioggia, che é caduta incessantemente dal 17
pomeriggio sino alla mattina del 18, la
superiorità numerica dell'artiglieria francese non potrà dispiegare i propri
effetti devastanti sul campo infangato di Waterloo, su cui i proiettili non possono
rimbalzare sul suolo, mietendo il maggior numero di vittime...
Il 18 giugno l'Imperatore sarà impersonato dall'avvocato
parigino Frank Samson, a proprio agio nel ruolo che ricopre ormai da 6 anni in
giro per il Mondo.
Monsieur Samson, come un grande attore, si é impossessato degli atteggiamenti tipici dell'Imperatore,
fino ad adottarne anche i tic e il tipo di acqua di Colonia!
La replica di Napoleone
avrà dalla sua sul campo di battaglia anche la moglie ed i due figli, di
cui uno incarnerà un paggio e l'altro un luogotenente dei carabinieri.
Il duca di Wellington: Irlandese, si é già battuto
con successo contro le truppe napoleoniche nella penisola iberica. E' un uomo
freddo, da stratega é uno specialista nella difesa.
Ha la stessa età di
Napoleone ma é in splendida forma fisica.
Infatti il 16 giugno, per raggiungere i suoi uomini alla
battaglia dei Quatre Bras (che é stata
una patta tra coalizzati e
francesi, con 4000 perdite da parte e dall'altra), é sfuggito alla
cavalleria francese, grazie al suo
portentoso cavallo, Copenhagen, saltando sopra e rifugiandosi nel quadrato di
baionette costituito dai suoi fanti.
Ha studiato palmo a palmo e scelto il terreno a lui
congeniale per la battaglia, per interdire a Napoleone di marciare su Bruxelles.
Fa attestare le
truppe britanniche, olandesi e di Hannover sulle creste, su posizioni difensive,
aspettando l'arrivo dei prussiani di Blücher. Ha fortificato le 3 fattorie che insistono sul
campo di battaglia; su consiglio di Thomas Picton, ha nascosto una parte dei reggimenti,
fra le alte spighe di grano e segale, ormai quasi maturi.
Wellington sarà impersonato da un figurante neo-zelandese
Il prussiano Blücher: il vecchio e sanguigno
maresciallo di 73 anni, é il comandante delle truppe prussiane. Soprannominato, per la sue determinazione, il maresciallo "Vorwärts"
"Avanti".
Nella battaglia di
Ligny del 16 giugno ( l'ultima vinta dalle truppe napoleoniche, che hanno preso
gli Alleati di sorpresa: a fronte di circa 10.000 perdite francesi questi infliggeranno agli alleati 20.000 tra morti e
feriti), é stato disarcionato e solo l'oscurità gli ha impedito di essere
catturato dai francesi.
Già battuto a diverse riprese da Napoleone, ha un pensiero
fisso: impiccare l'Imperatore!
Il suo arrivo sul campo di battaglia, come riconosciuto
anche da Wellington, sarà determinante per la vittoria degli alleati.
Il maresciallo Emmanuel de Grouchy: il grande assente
da Waterloo e per questo ritenuto a lungo uno dei responsabili della sconfitta
di Napoleone. L'imperatore, nelle memorie dettate in esilio a S. Elena, adombrò
il sospetto che Grouchy potesse aver tradito. In verità il Maresciallo si attenne
agli ordini ricevuti dall'Imperatore, che gli ingiungevano di cercare ed
incalzare il corpo di armata prussiano, uscito quasi indenne dalla battaglia di
Ligny, il 16 giugno.
Grouchy, i prussiani non li scovò e sembra fosse intento a
mangiare fragole a pranzo da un notaio locale, nonostante sentisse il cannone
tuonare dal campo di battaglia.
Grouchy non si mosse, non avendo ricevuto alcun ordine in
tal senso ma, anche se avesse mobilitato, sarebbe arrivato troppo tardi! Quell'ordine
di raggiungerlo sul campo di battaglia Napoleone lo aveva redatto, ma a causa
della disorganizzazione nelle comunicazioni, non arrivò mai a Grouchy!
Michel Ney: Nominato generale di divisione a soli 30
anni e maresciallo dell'Impero a 35. Combattente eccezionale, ma soggetto a
frequenti sbalzi d'umore ed ad una gelosia perniciosa. Cambiò schieramento ben
due volte, la prima abbandonando Napoleone quando questo fu mandato al confino
dell'Elba, schierandosi col sovrano Luigi XVIII ed una seconda volta
abbandonando il re di Francia, tradendo la propria parola di riportare
Napoleone "dentro una gabbia di ferro".
Il profilo psicologico del Maresciallo Ney può spiegare il
suo agire suicida a Waterloo, nell'intestardirsi nelle cariche, senza appoggio
dell'artiglieria o della fanteria, contro le truppe inglesi. Infatti Ney sapeva
che l'establishment di Luigi XVIII non gli avrebbe fatta salva la vita, qualora
a Waterloo le truppe dell'Imperatore avessero perso.
Ney sarà catturato e condannato a morte da una Camera dei
pari per alto tradimento ed attentato alla sicurezza dello Stato. Sarà la
vittima più illustre della Restaurazione!
Ney sarà impersonato dal belga Franky Simon, bibliotecario,
che é anche uno dei principali registi della ricostituzione della battaglia.
Momenti salienti della battaglia:
1) Se Wellington ha scelto il luogo della battaglia, Napoleone
sceglierà il momento, ritardando
l'ordine di attacco , sperando che il suolo possa asciugare, permettendo alla
sua artiglieria, superiore in numero, di
far rimbalzare i proiettili, facendo maggiori vittime tra i coalizzati.
Ciò facendo ha già compiuto un grave errore, perché l'
ingaggio tardivo favorirà l'arrivo in tempo dei prussiani sul campo di
battaglia.
La battaglia inizia alle 11.30 col cannoneggiamento della Guardia Imperiale
e
gli attacchi francesi alle fattorie fortificate di Hougoumont
ad ovest , della Haye Sante al centro e della Papelotte ad est e la resistenza
degli inglesi ivi trincerati.
Le fattoria della Papelotte cadrà abbastanza
presto in mano ai francesi, mentre quella di
Hougomont resisterà tutta la giornata, bloccando 8000 francesi
di fronte a 2000 britannici.
2) Le folli cariche a ripetizione della cavalleria francese,
guidata dal maresciallo Ney, che porterà
al massacro 10.000 cavalieri, poiché senza il necessario appoggio dell'artiglieria
e della fanteria e senza averne ricevuto l'ordine di attacco così in profondità
da Napoleone.
Dopo aver dovuto abbandonare i pezzi di artiglieria sulle
alture, i britannici faranno a pezzi la cavalleria francese, disponendo i
propri fanti su tre fila di baionette ed
in 11 quadrati, posizione impenetrabile
ed ideale per poter far fuoco da tutti i lati!
Ney non potrà sfruttare il vantaggio dell'artiglieria
abbandonata dagli alleati perché non ha né gli equipaggi a cavallo per
trasportarli né l'equipaggiamento necessario per neutralizzare i cannoni!
I britannici sono dei fucilieri provetti ed hanno ricevuto
l'ordine di mirare ai cavalli, i quali , a differenza dei corazzieri che li
montano, non sono protetti.
Nel corso delle quattro assurde cariche Ney cambiò cinque
cavalli!
I britannici invieranno poi al contrattacco la loro
cavalleria.
3) Alle 16.30 irrompe
sul campo di battaglia da est, inaspettatamente per i francesi, Von Bulow,
l'avanguardia di Blücher, il corpo di armata prussiano, che conta un totale di
70.000 uomini.
Napoleone, per rincuorare i suoi, fa dare la falsa notizia
che sia arrivato Grouchy, ma deve distogliere truppe dal fronte centrale per
contenere l'avanzata prussiana.
I prussiani si impadroniscono ben presto del villaggio di
Plancenoit.
4) La fattoria della Haie Sainte sarà espugnata dai francesi
soltanto alle 18.30, con l'appoggio della Guardia Imperiale, il corpo
dell'elite della Grande Armée, tenuta quasi sempre in riserva e raramente
costretta a battersi.
Questo sarà il momento più difficile per i coalizzati, tant'
é che diversi reggimenti di truppe di Hannover fuggono verso Bruxelles,
portando fino a Gand, dove é in esilio Luigi XVIII, la notizia che Napoleone
avrebbe vinto la battaglia.
5) La Guardia Imperiale
verso le 20.30, di fronte all'azione congiunta dei britannici da nord e
dei prussiani dall'est, non riesce più
ad avanzare ed indietreggia.
E' il segnale che la partita é persa per i francesi!
Nel frattempo Wellington ha dato ai suoi l'ordine di
avanzare da nord verso sud.
Tre battaglioni della Guardia cercano di arretrare in buon
ordine ma si fanno decimare dai prussiani che debordano ormai sul campo di
battaglia, decretando di fatto il "si salvi chi può" dell'esercito
francese.
Fuga generalizzata dei francesi sopravvissuti dal campo di
battaglia verso Charleroi.
Napoleone viene portato via dal campo di battaglia dai suoi
ufficiali, protetto all'interno di un
quadrato di baionette dei granatieri della Guardia Imperiale.
Non potendo attraversare con la berlina imperiale il collo
di bottiglia del ponte sulla Dyle a Genappe, intasato dai resti dell'Armée in
fuga, Napoleone é costretto ad attraversare il ponte a piedi, lasciando nella
vettura un milione di franchi e il collier di diamanti di sua sorella Paolina,
mai più ritrovato...
6) Alle 22.30 sulla
strada per Genappe il ricongiungimento tra Wellington e Blücher , entrambi a
cavallo, con Blücher che abbraccio il duca ed esclama "Mein Liebe
Kamarad".
Il bilancio della battaglia: Waterloo fu una
battaglia epica in cui si affrontarono più di 200.000 combattenti.
I francesi pagarono un tributo pesantissimo: 33.000 perdite,
tra morti, feriti e dispersi, mentre gli alleati ebbero "soltanto"
22.000 perdite.
La battaglia di Waterloo segna la fine del sogno napoleonico
in Europa; determinerà la seconda e definitiva abdicazione di Napoleone ed il
suo esilio a Sant'Elena.
Waterloo annuncia la Restaurazione , sancita già sulla carta
dal Congresso di Vienna, iniziato nel settembre 1814.
Waterloo nell'immaginario dell'uomo comune:
Benché Napoleone vi abbia perso, é considerato dalla maggior
parte del pubblico "profano" il personaggio chiave della battaglia di
Waterloo.
Anche alle ricostituzioni in costume della battaglia, Napoleone
é il personaggio di gran lunga più acclamato dal pubblico.
Se oggi si dovesse tenere un sondaggio su chi ha vinto la
battaglia di Waterloo, probabilmente ne verrebbe fuori che é stato Napoleone
Bonaparte!
Waterloo come occasione per rivisitare la storia:
Il bicentenario della battaglia é senza dubbio un'ottima
occasione per fare una puntata nel centro dell'Europa e visitare i luoghi
storici descritti sopra.
Per chi non potesse muoversi é possibile comprare la visione on line in diretta della ricostituzione.
Ecco il programma:
https://www.waterloo2015.org/fr/programme
Assolutamente da non perdere il nuovissimo spazio
museale di Waterloo, con diversi cimeli d'epoca. Si articola intorno ad un'esperienza cinematografica in
4 dimensioni (anche il suolo trema al momento delle cariche di cavalleria) e con la proiezione del film del grande regista Gerard
Corbiau.
http://www.lucpetitcreation.biz/fr/spec_waterloo.php