samedi 30 août 2014

Mogherini alla PESC

Alla fine Renzi ce l'ha fatta a spuntare la poltrona della PESC (Politica estera e di sicurezza comune) per la Mogherini, già neoministra degli esteri italiana, sulla quale vi era stato a luglio il veto dei paesi dell'Est Europa, che la considerano troppo prona al (cattivo) volere di Vladimir Putin e delle lobbies petrolifere, che lucrano contratti miliardari con la Russia.

A nostro avviso Renzi si é impuntato su di una candidatura per una portafoglio di scarso rilievo in seno alla Commissione UE.
Infatti l'Alto commissario per la PESC è una posizione si prestigiosa, ma ancora ininfluente per le sorti dell' UE e della sua politica estera.
 La PESC, che richiede una quasi impossibile unanimità tra i 28 Stati membri, di comune ha ancora ben poco, in quanto gli Stati Membri, soprattutto i maggiori, come Germania, Francia e Regno Unito, ma anche Polonia e Spagna, si tengono ben stretta la propria politica estera che orientano, anche col loro voto o veto all'ONU, secondo i propri interessi nazionali, o come nel caso del Regno Unito anche attraverso il legame trans-atlantico con gli USA.

Per fare progredire la PESC ci vorrebbe una personalità della statura di Javier Solana, primo Alto Rappresentante, ma con la successiva nomina della evanescente Lady Ashton e dell'inesperta Mogherini adesso, gli Stati Membri hanno confermato di volere in questa posizione figure che non facciano loro ombra.

Portafogli per cui sarebbe stato opportuno che l'Italia avesse fatto una battaglia in seno al Consiglio Europeo sono quelle materie in cui la Commissione ha competenza esclusiva o principale, in cui quindi gli Stati Membri non possono interferire più di tanto, come gli importanti portafogli della concorrenza o del commercio internazionale, di grande attualità, vista la negoziazione dell'accordo commerciale UE-USA, il TTIP.



Aggiornamento dopo la formazione della Commissione Juncker il 10/9/14
Visto il ruolo capitale attribuito da Juncker ai vice-presidenti, messi a capo di clusters tematici e con potere di veto sulle materie da loro coordinate riguardo alle proposte degli altri commissari, bisogna ammettere che Renzi ha avuto molta fortuna ad aver puntato su una vice presidenza alla Commissione UE, visto il potere che ne deriva.

La vuota comunicazione di Renzi é controproducente


Il Presidente del Consiglio, Renzi, che trova il tempo per lo show del gelato per "vendicarsi" sull'Economist, che lo critica ritraendolo  in copertina come un bambino col gelato in mano, ha fatto anche un clamoroso errore di comunicazione. 


Infatti l'Economist é quel prestigioso settimanale britannico che contribuisce ad orientare gli  investimenti internazionali, di cui l'Italia ha maledettamente bisogno.

 E' con una vera riforma della giustizia civile (velocizzandola sul serio, dopo i passati tentativi abortiti) e della Pubblica Amministrazione (rendendola efficiente e dialogante coi cittadini) che si migliora l'Italia e si attraggono gli investitori, e non con penosi siparietti!
E' l'economia, stupido!

lundi 2 juin 2014

Programma della Presidenza italiana , tra un mese...solo una lista di titoli

https://storify.com/italianestero/semestreitaliano-presidenzaue


Trovato infine il programma: solamente una lista di titoli, speriamo non sia cosi' anche nella realtà...
://www.esteri.it/MAE/IT/PresidenzaItalianaUe/elaborazioneprogramma.htm

dimanche 1 juin 2014

Due nuovi partiti italiani ma con la vecchia abitudine di gabbare gli elettori appena chiuse le urne

Il Movimento 5 Stelle e la lista Tsipras per l'Europa, due nuovi partiti in cui più del 25% degli italiani hanno riposto speranze di miglioramento del Paese alle ultime elezioni europee,  hanno già un tratto in comune nella loro prossima presenza al Parlamento Europeo (di seguito, PE) .
Infatti gli elettori di entrambi gli schieramenti sono andati alle urne non conoscendo in quale gruppo politico sarebbero confluiti i loro eletti al Parlamento europeo ed adesso, una volta chiuse le urne, possono ritenersi gabbati dai propri partiti riguardo alle scelte antidemocratiche effettuate a riguardo.



La collocazione in un gruppo politico al PE (per il quale sono necessari 25 europarlamentari provenienti da almeno 7 Paesi diversi) dipende naturalmente dalle affinità politiche dei partiti che vi partecipano, ma ha anche un'importanza rilevante poiché in palio vi sono: maggior risorse economiche ed attribuzione di un segretariato; una maggior visibilità politica: maggior tempo di parola alle sedute plenarie, la possibilità di partecipare all'Assemblea dei capogruppo che decide l'ordine del giorno della sessione plenaria, l'ottenimento della presidenza di commissioni e l'assegnazione di relazioni legislative.

Riguardo alla lista italiana Tsipras per l'Europa sembrava logico, per un osservatore esterno, che gli eletti italiani sarebbero confluiti nella lista GUE/NGL della sinistra radicale, contraria al Fiscal compact ed al pareggio di bilancio, in cui una delle  componenti principale é proprio quella greca di Tsipras.
 Tuttavia cio' non teneva conto dell'atteggiamento ambiguo di Vendola e SEL.
 Infatti SEL, da una parte  partecipa alle liste di Tsipras per l'Europa e ne esprime candidati, ma  dall'altra non comunica al Parlamento europeo  di voler aderire al gruppo GUE http://www.eunews.it/2014/05/22/sel-blocca-per-ora-ladesione-della-lista-tsipras-al-gruppo-della-sinistra-unita-a-strasburgo/16193 .

Per di più Vendola, invece di sostenere coerentemente la candidatura alla Commissione euopea di Alexis Tsipras, si spende in campagna elettorale a favore di Martin Schulz, il candidato del gruppo S&D a cui aderisce il PD di Renzi, pensando probabilmente di ingraziarsi Renzi riguardo ad un'eventuale alleanza politica a livello nazionale.
Al momento della costituzione del Movimento Tsipras per l'Europa, una delle promotrici, Barbara Spinelli, la figlia di Altiero, uno dei padri fondatori dell'Unione Europea, aveva dichiarato che avrebbe "tirato la lista" ma che non si sarebbe sieduta al Parlamento Europeo, lasciando quindi il posto libero ai primi non eletti.
E' invece  notizia odierna che la Spinelli, ritornerebbe sulla sua decisione e potrebbe siedere a Bruxelles, probabilmente per garantire l'adesione di almeno uno dei tre candidati eletti nella lista al gruppo GUE, ma scatenando una guerra intestina tra i partiti politici (SEL, PRC) che hanno sostenuto la lista, in funzione di quale seggio la Spinelli sceglierà (era candidata in tutte le circoscrizioni elettorali)


http://www.controlacrisi.org/notizia/Politica/2014/6/1/40947-altra-europa-si-riuniscono-i-candidati-spinelli-forse-va-a/#.U4sfBNllrN4.twitter

Riguardo al Movimento 5 stelle, Grillo e Casaleggio non hanno fatto alcuna dichiarazione di apparentamento ad un gruppo politico al Parlamento europeo prima del voto.
Ma a rislultati elettorali conosciuti (17 seggi), Grillo é volato in incognito a Bruxelles ad incontrare Farage, il leader dell'UKIP , primo partito britannico dal risultato delle urne, con 25 seggi.
L'UKIP é un partito euroscettico che vuole l'uscita del regno Unito dall'UE, mentre il Movimento 5 stelle propone "soltanto" di indire un referendum sull'uscita dall'Euro.
L'UKIP, é anche un partito ultraconservatore e ultraliberista che non sembra proprio condividere 'i valori fondamentali del Movimento 5 Stelle" cosi' come previsto dal Codice di comportamento del Movimento per le elezioni europee http://www.beppegrillo.it/movimento/codice_comportamento_europee.php .
Infatti, riguardo all'energia e l'ambiente, l'UKIP ha una posizione pro-nucleare, a favore dello sfruttamento delle energie fossili e del gas di scisto, mentre il Movimento 5 Stelle é a favore delle energie rinnovabili, dell'eliminazione degli inceneritori, e promuove il risparmio energetico.
Le convergenze, ma a titolo personale tra i leader, appaiono più ampie su questioni legate alla sovranità nazionale, come sull'immigrazione, visto che Farage si é espresso a diverse riprese contro la libera circolazione dei cittadini rumeni e bulgari e dei rom nel regno Unito e Grillo ha una posizione molto ostile all'immigrazione clandestina, emersa riguardo alla contrarietà all'abolizione del reato di clandestinità in Italia, posizione che fu pero' sconfessata dal voto della rete.

La rete del Movimento 5 stelle é ora in subbuglio riguardo alla posizione di Grillo e Casaleggio che vorrebbero "vendere" al Movimento l'alleanza contro natura con l'UKIP di  Farage, probabilmente già preconfezionata prima delle elezioni, ed il sito di Grillo rigurgita di articoli e comunicati stampa volti ad indorare la pillola per elettori ed attivisti riguardo a quest'alleanza.

Questi due esempi, differenti nei dettagli, hanno in comune lo stesso arrogante agire di due partiti  che dovrebbero invece rappresentare il meglio quanto a trasparenza e democrazia interna nei confronti dei propri elettori.
Non serve quindi a nulla stracciarsi le vesti a causa della  diminuzione progressiva del numero dei votanti, segnale di una costante disaffezione dell'elettorato italiano verso i partiti, quando questa disaffezione viene provocata proprio dal comportamento dei partiti.

Fin quando i partiti politici vorranno continuare a farla da padroni, relegando gli elettori al mero ruolo di spettatori riguardo a decisioni di rilevante importanza politica, prese nel segreto di  piccoli comitati, agli elettori non resterà altra scelta che stracciare la scheda elettorale!

samedi 31 mai 2014

Grillo bifronte sceglie x M5S l'alleanza col misogino, xenofobo e nuclearista Farage piuttosto che i progressisti verdi europei

La scelta di Grillo di fare aderire il Movimento Cinque Stelle al gruppo politico all'Europarlamento dell'euroscettico, xenofobo e nuclearista Farage, leader dell'UKIP, sta suscitando i malumori della rete, tra cui due notevoli attivisti del Movimento 5 stelle, Ferdinando Imposimato https://www.facebook.com/notes/ferdinando-imposimato/impossibile-accordo-m5s-farage/10152415033930750 
e Angelo Consoli Direttore del team europeo dell'ambientalista Rifkin,



Nel programma dei Verdi europei, troviamo un progetto  progressista, incentrato si sull'ambiente, ma anche con altissima attenzione all'ECONOMIA, ai DIRITTI SOCIALI e DEMOCRATICI , alla SOLIDARIETA, includendovi anche i diritti degli IMMIGRATI 
  • Riforme economiche e sociali per rendere lo sviluppo sostenibile sia per gli essere umani che per la natura;
  • un processo democratico che colleghi il COMMERCIO , la SICUREZZA , le QUESTIONI ECONOMICHE e SOCIALI con l'ambiente, la CULTURA ed i DIRITTI DEMOCRATICI;
  • elevati standards ecologici , SOCIALI e DEMOCRATICI per garantire la QUALITA' della VITA;
  • SOLIDARIETA', DIRITTI UMANI e CIVILI per tutti, includendo le persone che provengono dai paesi al di fuori dell'UE;
  • una POLITICA ESTERA volta a risolvere i problemi con mezzi pacifici, piuttosto che con la forza militare;
  • strutture migliorate x la partecipazione democratica nel processo di decisione politica, inglobandovi le ONG, i sindacati, i cittadini e le autorità civili a tutti i livelli, con misure per garantire la PARTECIPAZIONE PARITARIA delle DONNE;
  • PARITA' nei DIRITTI e nelle OPPORTUITA', nel rispetto della DIVERSITA culturale e linguistica;
  • una politica di occupazione e di ridistribuzione del LAVORO, con particolare attenzione alle questione di GENERE, per porre fine all'attuale squilibrata divisione del lavoro e dividere in modo più equo la carica di lavoro tra uomini e donne, assicurando che le donne possano prendere parte sia nel mercato del lavoro che nella vita politica.


Viene il dubbio che Grillo non voglia fare un'alleanza coi Verdi europei perché non condivide affatto il progetto per un'Europa  verde e sostenibile, e soprattutto per un'Europa che sia paritaria tra uomini e donne, sul lavoro e nella politica,  un'Europa solidale e rispettosa dei diritti civili, anche degli immigrati.

Insomma viene il dubbio che Grillo, di cui erano già note le tendenze anti immigrati (vedi la sua posizione volta a non abolire il reato di immigrazione clandestina) volendosi alleare col misogino, populista, xenofobo, nuclearista ed anti-rinnovabili, ed ex operatore della City, Farage, rigetti troppi dei valori fondatori del Movimento 5 stelle (energie rinnovabili, risparmio energetico, eliminazione degli inceneritori, uno vale uno, parità dei sessi, moralizzazione della finanza...)



Ma di questo, gli attivisti che voteranno stasera sul server di Casaleggio, ma solamente riguardo all'alleanza con l'UKIP, e non con altri schieramenti progressisti e politicamente più vicini al M5Stelle, come i Verdi europei o la lista Tsipras, ne sono stati informati correttamente?

mardi 27 mai 2014

Europarlamento più euroscettico e più spostato a destra, ma dove continueranno a decidere gli schieramenti tradizionali

L'affluenza media al voto nell'UE  per il Parlamento Europeo é stata del 43%, stoppando per la prima volta  la regressione dei votanti, anche se in Italia l'affluenza, pur in discesa,  é  ancora al 59%.

I quattro principali gruppi politici  (i democristiani del PPE con 213 seggi, i socialisti di S&D con 189 seggi, in cui il PD con 31 seggi, sarà il principale partito, i liberali dell'ALDE con 64 seggi, i Verdi con 52 seggi ed i conservatori riformisti di ECR con 46 seggi) pur mantenendo la loro leadership e rappresentando i tre quarti dei suffraggi espressi, perdono consensi e seggi rispetto al Parlamento uscente.



Gli equilibri nel Parlamento Europeo per la Presidenza alla Commissione UE
Seguendo la nuova procedura di voto per la presidenza della Commissione europea prevista dal Trattato di Lisbona, il lussemburghese Junker candidato del PPE, primo gruppo politico uscito dalle urne, reclama l'incarico a Presidente della Commissione UE. Junkers avrà pero' bisogno di almeno la metà  dei 751 membri del PE  perché la sua candidatura possa essere proposta al Consiglio UE, che dovrà approvarla a maggioranza qualificata.
Junkers dovrà quindi trovare un compromesso programmatico o coi socialisti di Schulz, oppure  con una più improbabile  coalizione con i liberali di Guy Verhofstadt, i verdi di Bové, i conservatori-riformisti dell'ECR e l'estrema sinistra della GUE di Tsipras.

Le forze euroscettiche
I seggi persi dai quattro principali gruppi politici sono andati a vantaggio dei partiti euroscettici, anti-euro e dell'estrema destra, che dovrebbero totalizzare di 140 seggi.
Come maggior forza euroscettica, antieuro e xenofoba si afferma al Parlamento europeo il Front National di Marine Le Pen in Francia, arrivato primo con quasi il 25% dei suffraggi e 24 seggi.
Nel Regno Unito si afferma come primo partito l'independentista UKIP di Nigel Farage, con quasi il 27% dei voti ed anch'esso con 24 seggi.
In Italia il Movimento 5 stelle, che ha nel suo programmo il referendum sull'uscita dall'euro, ha avuto il 21,15% dei voti e sbarca all'Europarlamento con 17 seggi.
La Lega Nord, partito anti euro e xenofobo, col 6,15% dei voti si aggiudica 5 seggi.






L'importanza dei gruppi parlamentari al PE
Per contare al Parlamento Europeo é essenziale che gli eletti aderiscano ad un gruppo politico, (che deve essere costituito da almeno 25 europarlamentari provenienti da almeno 7 stati membri) invece di restare tra i "non iscritti" o i "non apparentati",  perché l'appartenenza ad un gruppo politico conferisce più risorse economiche, garantisce maggior tempo di parola e  maggiore influenza, in quanto i gruppi politici partecipano alla Conferenza dei Presidenti che decide l'ordine del giorno delle Assemblee plenarie.

Il front National di Marine Le Pen cerca di  aggregare la destra estrema ma "presentabile"



Proprio per questo Marine Le Pen si sta sforzando di costituire un gruppo euroscettico al Parlamento Europeo.
In passato aveva già corteggiato Grillo che aveva declinato.
Neanche Farage dell'UKIP né il Partito popolare danese sembrano propensi a formare un gruppo con il Front National, perché lo trovano troppo estremista.
D'altro canto, il Front National teme che associarsi in un gruppo parlamentare coi neonazisti di Alba dorata in Grecia (3 seggi) o col  partito ungherese ultranzionalista Jobbik (che ottiene 3 seggi) lo qualificherebbero come estremista e maggiormente infrequentabile.
E' più probabile che il Front national di Marine Le Pen riesca nell'impresa costituendo un gruppo politico con gli anti-euro tedeschi dell'AFD (7 seggi), con la Lega Nord (5 seggi), coll'olandese PVV di Gert Wildeers ( 4 seggi) , con l'austriaco FPÖ (4 seggi), coi democratici svedesi dell' SD (2 seggi), coi Veri Finlandesi (2 seggi) e e col belga Vlaams Belang (sceso ad un solo seggio).

Un gruppo politico col Movimento 5 stelle? Visto che Farage non si alleerà con il Front National, ma che ha necessità di capitanare un  gruppo politico, interrogato a proposito a Bruxelles, ha ribadito il suo interesse a costituire un gruppo politico con Grillo.
Grillo sembra propenso ad accettare l'invito a fare gruppo politico con Farage perché il Movimento 5 Stelle, dopo i non entusiasmanti risultati elettorali, ha molto bisogno di visibilità politica.

E gli euroscettici di sinistra?


Nel panorama del Parlamento euroscettico, é  in crescita, con 42 eletti, lo schieramento politico della sinistra che si batte contro l'austerità di bilancio e l'iperliberilsmo, che hanno dominato sinora le politiche europee. Il gruppo della Sinistra europea unita (GUE) , cresce grazie al successo della lista Syriza di Tsipras, primo partito in Grecia, e vi dovrebbero aderire, salvo sorprese, i tre eletti della lista italiana Tsipras per l'Europa.

Dovrebbe restare scarsa l'influenza politica nel PE di euroscettici e dell' estrema destra
Nonostante l'indubbio segnale politico dell'affermazione degli euroscettici e dell'estrema destra in quasi tutti i Paesi dell'UE, la loro influenza legislativa al Parlamento europeo dovrebbe rimanere insignificante. Infatti, anche se estrema destra ed euroscettici riusciranno a costituirsi almeno in due gruppi politici (attorno al FN ed all'UKIP) sulla cui tenuta nel lungo periodo vi sarà da scommettere, gli altri gruppi politici (PPE, S&D, ALDE, Verdi, ECR)  che detengono il 75% dei seggi, erigeranno probabilente un "cordone sanitario", volto ad evitare qualsiasi contaminazione in termini di voto con euroscettici ed estrema destra.

mercredi 30 avril 2014

Col razzismo non si deve scherzare, neanche in Italia!

Per le frasi razziste proferite dal presidente della squadra di basket Clippers di Los Angeles, Donald Sterling, alla propria fidanzata, la National Basket Association lo espelle a vita dal basket e gli commina una multa di 2,5 milioni di dollari.


In Italia invece non passa un giorno senza che personaggi politici di statura nazionale come Calderoli , Borghezio, Bossi, Salvini, Magdi Allam, inveiscano o ironizzino con battute, vignette o trovate pubblicitarie (il "maiale day" di Calderoli contro le moschee)  più che discutibili contro immigrati , rom, africani, musulmani o richiedenti di asilo.

Questa deriva italiana  é stata anche stigmatizzata da un rapporto del Consiglio di Europa del 2012http://www.coe.int/t/dghl/monitoring/ecri/Library/PressReleases/99-21_02_2012_Italy_it.asp#TopOfPage

Spesso i procedimenti contro politici che proferiscono frasi razziste vengono archiviati, come é successo a Stiffoni, in quanto parlamentari.

Il paradosso é che queste derive razziste, invece di essere stigmatizzate dall'opinione pubblica e dai media italiani, fruttano ai politici che le proferiscono migliaia di voti!

Sarebbe ora che in Italia  i reati razzisti non possano più essere coperti dall'immunità parlamentare e che si inizino campagne educative sull'immigrazione, ricordando, ad esempio, che all'inizio del ventesimo secolo, gli immigrati in cerca di un futuro migliore erano proprio gli italiani.

Anche il recente esempio mediatico del calciatore Dani Alves, che mangia con ironia la banana gettatagli da un tifoso razzista, non puo' che sensibilizzare alla tematica il pubblico degli stadi, una parte del quale si é troppo spesso  "distinto", anche in Italia,  per gesti di discriminazione razziale!