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mardi 16 décembre 2014

Podemos Syriza anche noi?

Concordo appieno con l'articolo di Lucano Gallino http://apocalisselaica.net/uno-tsipras-per-litalia/?utm_source=feedburner&utm_medium=twitter&utm_campaign=Feed%3A+ApocalisseLaicaPrimaPagina+%28Apocalisse+Laica%29 sulla necessità di creare, anche in Italia, un movimento progressista e non populista che si opponga con proposte alternative al discorso unico dell'austerità che l'UE ci propina e che provoca, ormai da diverso tempo, drammi sociali infiniti, anche in Italia.


 Le proposte, mettendo insieme quelle del partito Syriza in Grecia (accreditato come primo partito alle prossime elezioni,  per essersi opposto alla macelleria sociale subita dal Paese a seguito delle ricette della Troika) e di Podemos in Spagna (accreditato come primo partito col 27% dei voti) sono:




 - la rinegoziazione dell'inattuabile (secondo quanto ormai sostenuto anche da Romano Prodi) Patto di Stabilità, che prevede rigidi tassi di disavanzo del bilancio statale al 3% rispetto al PIL ed un tetto al debito pubblico del 60% rispetto al PIL, riguardo al cui non rispetto sono previste sanzioni finanziarie per gli Stati inadempienti;
-trovare una soluzione riguardo ai debiti pubblici accumulati;
- rendere la Banca Centrale europea soggetta ad un controllo democratico.

 Visti i disastri sociali creati dall'azione combinata della crisi economico-finanziaria e del governo liberista Renzi, sarebbe opportuno sviluppare dal basso, anche in Italia, un movimento progressista che sappia fare breccia, con argomenti fattuali e semplici, presso un'opinione pubblica sempre più scoraggiata e smarrita e quindi sempre più incline a lasciarsi sedurre dal facile populismo del Movimento 5 stelle o dal razzismo di una destra estrema, purtroppo in crescita esponenziale.



 Sarebbe opportuno che la "Società civile" italiana riesca ad essere all'altezza di questa difficilissima sfida, superando, con figure nuove ed autorevoli, la litigiosità e gli sterili narcisismi, che hanno caratterizzato in questo ventennio la sinistra radicale italiana.

dimanche 1 juin 2014

Due nuovi partiti italiani ma con la vecchia abitudine di gabbare gli elettori appena chiuse le urne

Il Movimento 5 Stelle e la lista Tsipras per l'Europa, due nuovi partiti in cui più del 25% degli italiani hanno riposto speranze di miglioramento del Paese alle ultime elezioni europee,  hanno già un tratto in comune nella loro prossima presenza al Parlamento Europeo (di seguito, PE) .
Infatti gli elettori di entrambi gli schieramenti sono andati alle urne non conoscendo in quale gruppo politico sarebbero confluiti i loro eletti al Parlamento europeo ed adesso, una volta chiuse le urne, possono ritenersi gabbati dai propri partiti riguardo alle scelte antidemocratiche effettuate a riguardo.



La collocazione in un gruppo politico al PE (per il quale sono necessari 25 europarlamentari provenienti da almeno 7 Paesi diversi) dipende naturalmente dalle affinità politiche dei partiti che vi partecipano, ma ha anche un'importanza rilevante poiché in palio vi sono: maggior risorse economiche ed attribuzione di un segretariato; una maggior visibilità politica: maggior tempo di parola alle sedute plenarie, la possibilità di partecipare all'Assemblea dei capogruppo che decide l'ordine del giorno della sessione plenaria, l'ottenimento della presidenza di commissioni e l'assegnazione di relazioni legislative.

Riguardo alla lista italiana Tsipras per l'Europa sembrava logico, per un osservatore esterno, che gli eletti italiani sarebbero confluiti nella lista GUE/NGL della sinistra radicale, contraria al Fiscal compact ed al pareggio di bilancio, in cui una delle  componenti principale é proprio quella greca di Tsipras.
 Tuttavia cio' non teneva conto dell'atteggiamento ambiguo di Vendola e SEL.
 Infatti SEL, da una parte  partecipa alle liste di Tsipras per l'Europa e ne esprime candidati, ma  dall'altra non comunica al Parlamento europeo  di voler aderire al gruppo GUE http://www.eunews.it/2014/05/22/sel-blocca-per-ora-ladesione-della-lista-tsipras-al-gruppo-della-sinistra-unita-a-strasburgo/16193 .

Per di più Vendola, invece di sostenere coerentemente la candidatura alla Commissione euopea di Alexis Tsipras, si spende in campagna elettorale a favore di Martin Schulz, il candidato del gruppo S&D a cui aderisce il PD di Renzi, pensando probabilmente di ingraziarsi Renzi riguardo ad un'eventuale alleanza politica a livello nazionale.
Al momento della costituzione del Movimento Tsipras per l'Europa, una delle promotrici, Barbara Spinelli, la figlia di Altiero, uno dei padri fondatori dell'Unione Europea, aveva dichiarato che avrebbe "tirato la lista" ma che non si sarebbe sieduta al Parlamento Europeo, lasciando quindi il posto libero ai primi non eletti.
E' invece  notizia odierna che la Spinelli, ritornerebbe sulla sua decisione e potrebbe siedere a Bruxelles, probabilmente per garantire l'adesione di almeno uno dei tre candidati eletti nella lista al gruppo GUE, ma scatenando una guerra intestina tra i partiti politici (SEL, PRC) che hanno sostenuto la lista, in funzione di quale seggio la Spinelli sceglierà (era candidata in tutte le circoscrizioni elettorali)


http://www.controlacrisi.org/notizia/Politica/2014/6/1/40947-altra-europa-si-riuniscono-i-candidati-spinelli-forse-va-a/#.U4sfBNllrN4.twitter

Riguardo al Movimento 5 stelle, Grillo e Casaleggio non hanno fatto alcuna dichiarazione di apparentamento ad un gruppo politico al Parlamento europeo prima del voto.
Ma a rislultati elettorali conosciuti (17 seggi), Grillo é volato in incognito a Bruxelles ad incontrare Farage, il leader dell'UKIP , primo partito britannico dal risultato delle urne, con 25 seggi.
L'UKIP é un partito euroscettico che vuole l'uscita del regno Unito dall'UE, mentre il Movimento 5 stelle propone "soltanto" di indire un referendum sull'uscita dall'Euro.
L'UKIP, é anche un partito ultraconservatore e ultraliberista che non sembra proprio condividere 'i valori fondamentali del Movimento 5 Stelle" cosi' come previsto dal Codice di comportamento del Movimento per le elezioni europee http://www.beppegrillo.it/movimento/codice_comportamento_europee.php .
Infatti, riguardo all'energia e l'ambiente, l'UKIP ha una posizione pro-nucleare, a favore dello sfruttamento delle energie fossili e del gas di scisto, mentre il Movimento 5 Stelle é a favore delle energie rinnovabili, dell'eliminazione degli inceneritori, e promuove il risparmio energetico.
Le convergenze, ma a titolo personale tra i leader, appaiono più ampie su questioni legate alla sovranità nazionale, come sull'immigrazione, visto che Farage si é espresso a diverse riprese contro la libera circolazione dei cittadini rumeni e bulgari e dei rom nel regno Unito e Grillo ha una posizione molto ostile all'immigrazione clandestina, emersa riguardo alla contrarietà all'abolizione del reato di clandestinità in Italia, posizione che fu pero' sconfessata dal voto della rete.

La rete del Movimento 5 stelle é ora in subbuglio riguardo alla posizione di Grillo e Casaleggio che vorrebbero "vendere" al Movimento l'alleanza contro natura con l'UKIP di  Farage, probabilmente già preconfezionata prima delle elezioni, ed il sito di Grillo rigurgita di articoli e comunicati stampa volti ad indorare la pillola per elettori ed attivisti riguardo a quest'alleanza.

Questi due esempi, differenti nei dettagli, hanno in comune lo stesso arrogante agire di due partiti  che dovrebbero invece rappresentare il meglio quanto a trasparenza e democrazia interna nei confronti dei propri elettori.
Non serve quindi a nulla stracciarsi le vesti a causa della  diminuzione progressiva del numero dei votanti, segnale di una costante disaffezione dell'elettorato italiano verso i partiti, quando questa disaffezione viene provocata proprio dal comportamento dei partiti.

Fin quando i partiti politici vorranno continuare a farla da padroni, relegando gli elettori al mero ruolo di spettatori riguardo a decisioni di rilevante importanza politica, prese nel segreto di  piccoli comitati, agli elettori non resterà altra scelta che stracciare la scheda elettorale!

samedi 31 mai 2014

Grillo bifronte sceglie x M5S l'alleanza col misogino, xenofobo e nuclearista Farage piuttosto che i progressisti verdi europei

La scelta di Grillo di fare aderire il Movimento Cinque Stelle al gruppo politico all'Europarlamento dell'euroscettico, xenofobo e nuclearista Farage, leader dell'UKIP, sta suscitando i malumori della rete, tra cui due notevoli attivisti del Movimento 5 stelle, Ferdinando Imposimato https://www.facebook.com/notes/ferdinando-imposimato/impossibile-accordo-m5s-farage/10152415033930750 
e Angelo Consoli Direttore del team europeo dell'ambientalista Rifkin,



Nel programma dei Verdi europei, troviamo un progetto  progressista, incentrato si sull'ambiente, ma anche con altissima attenzione all'ECONOMIA, ai DIRITTI SOCIALI e DEMOCRATICI , alla SOLIDARIETA, includendovi anche i diritti degli IMMIGRATI 
  • Riforme economiche e sociali per rendere lo sviluppo sostenibile sia per gli essere umani che per la natura;
  • un processo democratico che colleghi il COMMERCIO , la SICUREZZA , le QUESTIONI ECONOMICHE e SOCIALI con l'ambiente, la CULTURA ed i DIRITTI DEMOCRATICI;
  • elevati standards ecologici , SOCIALI e DEMOCRATICI per garantire la QUALITA' della VITA;
  • SOLIDARIETA', DIRITTI UMANI e CIVILI per tutti, includendo le persone che provengono dai paesi al di fuori dell'UE;
  • una POLITICA ESTERA volta a risolvere i problemi con mezzi pacifici, piuttosto che con la forza militare;
  • strutture migliorate x la partecipazione democratica nel processo di decisione politica, inglobandovi le ONG, i sindacati, i cittadini e le autorità civili a tutti i livelli, con misure per garantire la PARTECIPAZIONE PARITARIA delle DONNE;
  • PARITA' nei DIRITTI e nelle OPPORTUITA', nel rispetto della DIVERSITA culturale e linguistica;
  • una politica di occupazione e di ridistribuzione del LAVORO, con particolare attenzione alle questione di GENERE, per porre fine all'attuale squilibrata divisione del lavoro e dividere in modo più equo la carica di lavoro tra uomini e donne, assicurando che le donne possano prendere parte sia nel mercato del lavoro che nella vita politica.


Viene il dubbio che Grillo non voglia fare un'alleanza coi Verdi europei perché non condivide affatto il progetto per un'Europa  verde e sostenibile, e soprattutto per un'Europa che sia paritaria tra uomini e donne, sul lavoro e nella politica,  un'Europa solidale e rispettosa dei diritti civili, anche degli immigrati.

Insomma viene il dubbio che Grillo, di cui erano già note le tendenze anti immigrati (vedi la sua posizione volta a non abolire il reato di immigrazione clandestina) volendosi alleare col misogino, populista, xenofobo, nuclearista ed anti-rinnovabili, ed ex operatore della City, Farage, rigetti troppi dei valori fondatori del Movimento 5 stelle (energie rinnovabili, risparmio energetico, eliminazione degli inceneritori, uno vale uno, parità dei sessi, moralizzazione della finanza...)



Ma di questo, gli attivisti che voteranno stasera sul server di Casaleggio, ma solamente riguardo all'alleanza con l'UKIP, e non con altri schieramenti progressisti e politicamente più vicini al M5Stelle, come i Verdi europei o la lista Tsipras, ne sono stati informati correttamente?

mardi 27 mai 2014

Europarlamento più euroscettico e più spostato a destra, ma dove continueranno a decidere gli schieramenti tradizionali

L'affluenza media al voto nell'UE  per il Parlamento Europeo é stata del 43%, stoppando per la prima volta  la regressione dei votanti, anche se in Italia l'affluenza, pur in discesa,  é  ancora al 59%.

I quattro principali gruppi politici  (i democristiani del PPE con 213 seggi, i socialisti di S&D con 189 seggi, in cui il PD con 31 seggi, sarà il principale partito, i liberali dell'ALDE con 64 seggi, i Verdi con 52 seggi ed i conservatori riformisti di ECR con 46 seggi) pur mantenendo la loro leadership e rappresentando i tre quarti dei suffraggi espressi, perdono consensi e seggi rispetto al Parlamento uscente.



Gli equilibri nel Parlamento Europeo per la Presidenza alla Commissione UE
Seguendo la nuova procedura di voto per la presidenza della Commissione europea prevista dal Trattato di Lisbona, il lussemburghese Junker candidato del PPE, primo gruppo politico uscito dalle urne, reclama l'incarico a Presidente della Commissione UE. Junkers avrà pero' bisogno di almeno la metà  dei 751 membri del PE  perché la sua candidatura possa essere proposta al Consiglio UE, che dovrà approvarla a maggioranza qualificata.
Junkers dovrà quindi trovare un compromesso programmatico o coi socialisti di Schulz, oppure  con una più improbabile  coalizione con i liberali di Guy Verhofstadt, i verdi di Bové, i conservatori-riformisti dell'ECR e l'estrema sinistra della GUE di Tsipras.

Le forze euroscettiche
I seggi persi dai quattro principali gruppi politici sono andati a vantaggio dei partiti euroscettici, anti-euro e dell'estrema destra, che dovrebbero totalizzare di 140 seggi.
Come maggior forza euroscettica, antieuro e xenofoba si afferma al Parlamento europeo il Front National di Marine Le Pen in Francia, arrivato primo con quasi il 25% dei suffraggi e 24 seggi.
Nel Regno Unito si afferma come primo partito l'independentista UKIP di Nigel Farage, con quasi il 27% dei voti ed anch'esso con 24 seggi.
In Italia il Movimento 5 stelle, che ha nel suo programmo il referendum sull'uscita dall'euro, ha avuto il 21,15% dei voti e sbarca all'Europarlamento con 17 seggi.
La Lega Nord, partito anti euro e xenofobo, col 6,15% dei voti si aggiudica 5 seggi.






L'importanza dei gruppi parlamentari al PE
Per contare al Parlamento Europeo é essenziale che gli eletti aderiscano ad un gruppo politico, (che deve essere costituito da almeno 25 europarlamentari provenienti da almeno 7 stati membri) invece di restare tra i "non iscritti" o i "non apparentati",  perché l'appartenenza ad un gruppo politico conferisce più risorse economiche, garantisce maggior tempo di parola e  maggiore influenza, in quanto i gruppi politici partecipano alla Conferenza dei Presidenti che decide l'ordine del giorno delle Assemblee plenarie.

Il front National di Marine Le Pen cerca di  aggregare la destra estrema ma "presentabile"



Proprio per questo Marine Le Pen si sta sforzando di costituire un gruppo euroscettico al Parlamento Europeo.
In passato aveva già corteggiato Grillo che aveva declinato.
Neanche Farage dell'UKIP né il Partito popolare danese sembrano propensi a formare un gruppo con il Front National, perché lo trovano troppo estremista.
D'altro canto, il Front National teme che associarsi in un gruppo parlamentare coi neonazisti di Alba dorata in Grecia (3 seggi) o col  partito ungherese ultranzionalista Jobbik (che ottiene 3 seggi) lo qualificherebbero come estremista e maggiormente infrequentabile.
E' più probabile che il Front national di Marine Le Pen riesca nell'impresa costituendo un gruppo politico con gli anti-euro tedeschi dell'AFD (7 seggi), con la Lega Nord (5 seggi), coll'olandese PVV di Gert Wildeers ( 4 seggi) , con l'austriaco FPÖ (4 seggi), coi democratici svedesi dell' SD (2 seggi), coi Veri Finlandesi (2 seggi) e e col belga Vlaams Belang (sceso ad un solo seggio).

Un gruppo politico col Movimento 5 stelle? Visto che Farage non si alleerà con il Front National, ma che ha necessità di capitanare un  gruppo politico, interrogato a proposito a Bruxelles, ha ribadito il suo interesse a costituire un gruppo politico con Grillo.
Grillo sembra propenso ad accettare l'invito a fare gruppo politico con Farage perché il Movimento 5 Stelle, dopo i non entusiasmanti risultati elettorali, ha molto bisogno di visibilità politica.

E gli euroscettici di sinistra?


Nel panorama del Parlamento euroscettico, é  in crescita, con 42 eletti, lo schieramento politico della sinistra che si batte contro l'austerità di bilancio e l'iperliberilsmo, che hanno dominato sinora le politiche europee. Il gruppo della Sinistra europea unita (GUE) , cresce grazie al successo della lista Syriza di Tsipras, primo partito in Grecia, e vi dovrebbero aderire, salvo sorprese, i tre eletti della lista italiana Tsipras per l'Europa.

Dovrebbe restare scarsa l'influenza politica nel PE di euroscettici e dell' estrema destra
Nonostante l'indubbio segnale politico dell'affermazione degli euroscettici e dell'estrema destra in quasi tutti i Paesi dell'UE, la loro influenza legislativa al Parlamento europeo dovrebbe rimanere insignificante. Infatti, anche se estrema destra ed euroscettici riusciranno a costituirsi almeno in due gruppi politici (attorno al FN ed all'UKIP) sulla cui tenuta nel lungo periodo vi sarà da scommettere, gli altri gruppi politici (PPE, S&D, ALDE, Verdi, ECR)  che detengono il 75% dei seggi, erigeranno probabilente un "cordone sanitario", volto ad evitare qualsiasi contaminazione in termini di voto con euroscettici ed estrema destra.

dimanche 19 janvier 2014

In Europa, ma per fare cosa?

Tra il 22 ed il 25 maggio 2014 i cittadini europei saranno chiamati alle urne per votare i loro rappresentati al Parlamento Europeo (PE).
Il PE é l'unica istituzione dell'Unione Europea (UE) eletta democraticamente; condivide col Consiglio dell'UE il potere legislativo in quasi tutte le materie di competenza dell'UE, nonché il potere sul  bilancio dell'UE (nel 2013 il bilancio UE é 150,9 MLD di €, e rappresenta soltanto l'1% del PNL dei Paesi che compongono l'UE)

Alle prossime elezioni i cittadini europei elegeranno 751 parlamentari europei, di cui 73 saranno italiani.

Nonostante l' accrescere dei poteri del PE nel tempo, il tasso di partecipazione medio degli elettori nell'UE, é sceso costantemente dal 63%  dalle prime elezioni a suffraggio universale del 1979 (Europa dei 9) al  43% per l'UE dei 27.



L'Europa non é popolare presso i cittadini, anche perché  i politici nazionali che votano la normativa comunitaria  nel Consiglio UE o al Parlamento europeo  hanno poi la tendenza a scaricare sull'Europa la responsabilità delle politiche impopolari col leitmotiv "ce lo chiede Bruxelles"...

Dal 2002 abbiamo in circolazione  l'Euro, reso impopolare in Italia  da aumenti del costo della vita dovuti sia al  fatto che alla sua introduzione non sia stata affiancata una sorveglianza sui prezzi (determinando aumenti anche del 100% per gli attori economici che hanno potuto imporre un cambio 1000 lire= 1€) ma anche dal peso incontrastato delle lobbies, che hanno orientato a loro vantaggio il funzionamento del mercato.

Dal 2008 abbiamo poi conosciuto  la crisi dell'Euro-zona, determinata sia dalla crisi globale, che dalla mancanza di fiducia degli operatori economici nella tenuta di questa zona, a causa dell'elevato debito pubblico di alcuni dei Paesi che la compongono e delle mancate riforme strutturali  nelle "maglie deboli" di questa zona (come Italia, Spagna, Portogallo e Grecia).

Ma se l'Italia non avesse integrato la zona Euro, oggi avremmo una valuta fortemente svalutata, un'inflazione alle stelle a quindi tassi di interesse, ad esempio sui mutui, molto più elevati e pagheremmo molto più caro il petrolio e tutti gli altri beni importati, con ulteriori effetti inflazionistici sui prezzi.

La disaffezione dei cittadini europei verso l'Europa é dovuta soprattutto alla supremazia data dall'UE ad obiettivi liberisti quali  il mercato e la moneta unica, invece di realizzare una tangibile Europa politica con compiute politiche in campo sociale,fiscale ed anche nel campo della politica estera.

Eppure l'Europa ci dovrebbe interessare sommamente perché l'UE condiziona e puo' migliorare il nostro vivere quotidiano, in quanto una parte crescente della legislazione nazionale trova il proprio fondamento nella legislazione UE.
Basti pensare alla normativa riguardo alla certificazione energetica per gli immobili, per favorire il risparmio energetico, o all'abbattimento delle tariffe per i cellulari in roaming (quando all'estero), al fine di tutelare i diritti dei consumatori.

Questa mancanza di popolarità per l'UE dovrebbe concretizzarsi alle prossime elezioni europee  di maggio 2014 in una crescita notevole dei partiti xenofobi, estremisti ed anti-euro.
Il PVV dell'olandese Geert Wilders, il Front National di Marien Le Pen in Francia, assieme al partito Ukip di Nigel Farage nel Regno Unito, dovrebbero addirittura essere tra i primi partiti nei Paesi in questione.
 Anche altri partiti estermisti come Alba Dorata in Grecia, i Veri Finlandesi ed Alternativa per la Germania dovrebbero registrare buoni risultati.
In Italia il partito xenofobo di Fratelli d'Italia della Meloni e di Magdi Allam potrebbe conquistare dei seggi.

Quanto all'Italia, la grossa novità sarà lo sbarco del Movimento 5 stelle al PE.
Capiremo le intenzioni concrete del M5S riguardo all'Europa al momento in cui esso sceglierà a quale gruppo politico europeo apparentarsi.

Una volta eletto, il PE avrà, secondo il Trattato di Lisbona, un ruolo determinante, assieme al Consiglio UE, nella scelta del Presidente della Commissione UE (l'organo esecutivo e che detiene l'iniziativa legislativa) ed audizionerà i 28 membri del colleggio della Commissione, prescelti dal Consiglio UE.
Ricordiamoci a proposito come l'audizione al PE fu determinante nel 2004 per scartare la candidatura del governo italiano per Rocco Buttiglione come Commissario europeo, a causa delle sue esternazioni sfavorevoli all' omosessualità.

Dopo l'elezione di maggio del  PE, successivamente alla scelta del proprio Presidente, avverranno le negoziazioni tra PE e Stati Membri che siedono al Consiglio Europeo per la nomina del Presidente della Commissione.
Sono già  in lizza per la Presidenza della Commissione il tedesco Martin Schulz, designato come candidato ufficiale del PSE, il lussemburghese Junker per i democristiani del PPE, il greco Alexis Tsipras dalla Sinistra Europea, Guy Verhostadt per i liberali europei, il francese José Bové e la tedesca Keller per i Verdi..





L'elezione del PE darà quindi il "la" all'inizio di laboriosi  negoziati tra nazioni e tra gruppi politici europei per i 28 componenti della Commissione UE (i principi di nomina, oltre a quelli politici,  sono quelli di un certo equilibrio tra l'appartenenza a grandi o a piccoli Paesi dell'UE, a Paesi del Nord Europa o a quelli del Sud, a Paesi dell'area Euro ed a Paesi che a quest'area non fanno parte ed infine una certa alternanza tra i sessi), nonché del Presidente del Consiglio Europeo (che deve subentrare al belga Van Rumpoy) e dell'Alto rappresentante dell'UE (capo della diplomazia europea) , attualmente occupato dalla mediocre baronessa britannica Catherine Ashton.

La diplomazia italiana dovrebbe muoversi a tempo per tessere le necessarie alleanze con altri paesi Europei per potere sostenere una candidatura italiana di rilievo per uno di questi posti chiave in Europa.


Sarebbe auspicabile che gli italiani proposti nelle liste al PE o come commissario europeo (per l'Italia sarebbero in lizza D'Alema ed Enrico Letta) non siano più personaggi alla fine della loro carriera politica (in passato Bruxelles ha avuto per i politici  la nomea di "cimitero degli elefanti")  ma che, visto il rilevante  ruolo dell'UE,  siano invece politici pronti ad impegnarsi con tutte le loro energie e competenze per un lavoro assiduo e proficuo nelle istituzioni europee, anche per non dovere noi arrossire nel vedere alcuni nostri rappresentanti tacciati di "fannulloni", come é successo recentemente all'assenteista leghista Salvini da parte dell'italo belga Marc Tarabella!





http://violapost.it/2014/01/21/in-europa-ci-siamo-gia-ma-dobbiamo-lavorarci-meglio/

dimanche 29 septembre 2013

Era già tutto previsto...

Di cosa meravigliarsi ora che il Pregiudicato ha dato il benservito al governo quando la propria incolumità/impunibilità erano a repentaglio?

Forse che Napolitano ed il PD non sapevano che stavano costruendo il governo con un soggetto eversivo e delinquenziale, che ha DA SEMPRE anteposto i propri interessi personali a quelli del Paese ed é sceso in politico solo per salvare sé e le sue aziende, ai tempi sull'orlo della bancarotta?

E perché il PD, per dare un segnale moralizzatore al Paese non ha mollato Berlusconi, creando  un' altra maggioranza, quando costui é diventato un pregiudicato, continuando invece a governare con qualcuno che si é macchiato di evasione fiscale, un crimine odioso contro l'economia del Paese?

Non si capisce poi perché tirare in ballo Grillo come responsabile della situazione...

Il Movimento 5 Stelle sta facendo una seria opposizione a questo governo e coerentemente agisce, poiché ha detto che non farà mai da stampella ad un governo PD-PDL.

Se certi sepolcri imbiancati, invece di guardare la pagliuzza nell'occhio del vicino vedessero la trave che é ne loro occhio...

http://www.youtube.com/watch?v=SM2aVF4Nr54