Il Movimento 5 Stelle e la lista Tsipras per l'Europa, due nuovi partiti in cui più del 25% degli italiani hanno riposto speranze di miglioramento del Paese alle ultime elezioni europee, hanno già un tratto in comune nella loro prossima presenza al Parlamento Europeo (di seguito, PE) .
Infatti gli elettori di entrambi gli schieramenti sono andati alle urne non conoscendo in quale gruppo politico sarebbero confluiti i loro eletti al Parlamento europeo ed adesso, una volta chiuse le urne, possono ritenersi gabbati dai propri partiti riguardo alle scelte antidemocratiche effettuate a riguardo.
La collocazione in un gruppo politico al PE (per il quale sono necessari 25 europarlamentari provenienti da almeno 7 Paesi diversi) dipende naturalmente dalle affinità politiche dei partiti che vi partecipano, ma ha anche un'importanza rilevante poiché in palio vi sono: maggior risorse economiche ed attribuzione di un segretariato; una maggior visibilità politica: maggior tempo di parola alle sedute plenarie, la possibilità di partecipare all'Assemblea dei capogruppo che decide l'ordine del giorno della sessione plenaria, l'ottenimento della presidenza di commissioni e l'assegnazione di relazioni legislative.
Riguardo alla lista italiana Tsipras per l'Europa sembrava logico, per un osservatore esterno, che gli eletti italiani sarebbero confluiti nella lista GUE/NGL della sinistra radicale, contraria al Fiscal compact ed al pareggio di bilancio, in cui una delle componenti principale é proprio quella greca di Tsipras.
Tuttavia cio' non teneva conto dell'atteggiamento ambiguo di Vendola e SEL.
Infatti SEL, da una parte partecipa alle liste di Tsipras per l'Europa e ne esprime candidati, ma dall'altra non comunica al Parlamento europeo di voler aderire al gruppo GUE http://www.eunews.it/2014/05/22/sel-blocca-per-ora-ladesione-della-lista-tsipras-al-gruppo-della-sinistra-unita-a-strasburgo/16193 .
Per di più Vendola, invece di sostenere coerentemente la candidatura alla Commissione euopea di Alexis Tsipras, si spende in campagna elettorale a favore di Martin Schulz, il candidato del gruppo S&D a cui aderisce il PD di Renzi, pensando probabilmente di ingraziarsi Renzi riguardo ad un'eventuale alleanza politica a livello nazionale.
Al momento della costituzione del Movimento Tsipras per l'Europa, una delle promotrici, Barbara Spinelli, la figlia di Altiero, uno dei padri fondatori dell'Unione Europea, aveva dichiarato che avrebbe "tirato la lista" ma che non si sarebbe sieduta al Parlamento Europeo, lasciando quindi il posto libero ai primi non eletti.
E' invece notizia odierna che la Spinelli, ritornerebbe sulla sua decisione e potrebbe siedere a Bruxelles, probabilmente per garantire l'adesione di almeno uno dei tre candidati eletti nella lista al gruppo GUE, ma scatenando una guerra intestina tra i partiti politici (SEL, PRC) che hanno sostenuto la lista, in funzione di quale seggio la Spinelli sceglierà (era candidata in tutte le circoscrizioni elettorali)
http://www.controlacrisi.org/notizia/Politica/2014/6/1/40947-altra-europa-si-riuniscono-i-candidati-spinelli-forse-va-a/#.U4sfBNllrN4.twitter
Riguardo al Movimento 5 stelle, Grillo e Casaleggio non hanno fatto alcuna dichiarazione di apparentamento ad un gruppo politico al Parlamento europeo prima del voto.
Ma a rislultati elettorali conosciuti (17 seggi), Grillo é volato in incognito a Bruxelles ad incontrare Farage, il leader dell'UKIP , primo partito britannico dal risultato delle urne, con 25 seggi.
L'UKIP é un partito euroscettico che vuole l'uscita del regno Unito dall'UE, mentre il Movimento 5 stelle propone "soltanto" di indire un referendum sull'uscita dall'Euro.
L'UKIP, é anche un partito ultraconservatore e ultraliberista che non sembra proprio condividere 'i valori fondamentali del Movimento 5 Stelle" cosi' come previsto dal Codice di comportamento del Movimento per le elezioni europee http://www.beppegrillo.it/movimento/codice_comportamento_europee.php .
Infatti, riguardo all'energia e l'ambiente, l'UKIP ha una posizione pro-nucleare, a favore dello sfruttamento delle energie fossili e del gas di scisto, mentre il Movimento 5 Stelle é a favore delle energie rinnovabili, dell'eliminazione degli inceneritori, e promuove il risparmio energetico.
Le convergenze, ma a titolo personale tra i leader, appaiono più ampie su questioni legate alla sovranità nazionale, come sull'immigrazione, visto che Farage si é espresso a diverse riprese contro la libera circolazione dei cittadini rumeni e bulgari e dei rom nel regno Unito e Grillo ha una posizione molto ostile all'immigrazione clandestina, emersa riguardo alla contrarietà all'abolizione del reato di clandestinità in Italia, posizione che fu pero' sconfessata dal voto della rete.
La rete del Movimento 5 stelle é ora in subbuglio riguardo alla posizione di Grillo e Casaleggio che vorrebbero "vendere" al Movimento l'alleanza contro natura con l'UKIP di Farage, probabilmente già preconfezionata prima delle elezioni, ed il sito di Grillo rigurgita di articoli e comunicati stampa volti ad indorare la pillola per elettori ed attivisti riguardo a quest'alleanza.
Questi due esempi, differenti nei dettagli, hanno in comune lo stesso arrogante agire di due partiti che dovrebbero invece rappresentare il meglio quanto a trasparenza e democrazia interna nei confronti dei propri elettori.
Non serve quindi a nulla stracciarsi le vesti a causa della diminuzione progressiva del numero dei votanti, segnale di una costante disaffezione dell'elettorato italiano verso i partiti, quando questa disaffezione viene provocata proprio dal comportamento dei partiti.
Fin quando i partiti politici vorranno continuare a farla da padroni, relegando gli elettori al mero ruolo di spettatori riguardo a decisioni di rilevante importanza politica, prese nel segreto di piccoli comitati, agli elettori non resterà altra scelta che stracciare la scheda elettorale!
Blogger da Bruxelles, con la passione per l'Europa, quella ancora incompiuta (sociale, fiscale, umanitaria). Le mie opinioni, spesso controcorrente.
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dimanche 1 juin 2014
Due nuovi partiti italiani ma con la vecchia abitudine di gabbare gli elettori appena chiuse le urne
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jeudi 10 avril 2014
Il giallo della candidatura di Sonia Alfano alle europee nel PD
E' la figlia del giornalista Beppe Alfano, ucciso dalla mafia di Barcellona Pozzo di Gotto e lei le Mafie le ha sempre combattute, tanto da ricevere diverse minaccie ed essere costretta a vivere sotto scorta.
L'inizio della notorietà politica l'ha avuta con Beppe Grillo, col quale é stata candidata nel 2008 per la Presidenza della regione siciliana ricevendo quasi 70.000 preferenze. Successivamente Sonia Alfano si é distanziata da Beppe Grillo, probabilmente a seguito di contrasti riguardanti la richiesta di fare gestire il suo sito dalla Casaleggio.
Di Pietro l'ha candidata come indipendente alle europee nel 2009, presentandola in tutte le circoscrizioni ed é stata eletta con un totale di 165.000 preferenze.
Ma la sua crescente attività antimafia e notorietà anche in seno al PE, con l'approvazione nell'ottobre 2011 della relazione sul contrasto al crimine organizzato e la nomina nell'aprile 2012 a Presidente della nuova Commissione Antimafia CRIM, da lei creata, finisce per fare ombra all'IDV ed al suo Presidente, tant'é che il nome di Sonia Alfano viene rimosso dal sito del partito.
In vista delle elezioni di fine maggio per il rinnovo del Parlamento europeo la si era data per candidata nela lista Tsiparas, ma qualcuno nel comitato dei garanti (Gallino, Camilleri, Flores d'Arcais, Revelli, Spinelli, Viale) si sarebbe posizionato contro la sua candidatura, tanto da portare Camilleri a dimettersi da questo comitato.
Il 5 aprile il responsabile della comunicazione del PD, Francesco Nicodemo, avevava annunciato su Twitter (vedi foto sotto) la disponibiltà di Sonia Alfano o a candidarsi nel PD e questa rispondeva con entusiasmo.
Questa candidatura di Sonia Alfano nel PD aveva sorpreso più di una persona.
Infatti il PD appoggia la posizione del Presidente Napolitano , che ha sempre smentito l'esistenza di una trattativa Stato-mafia.
Invece Sonia Alfano, assieme al Movimento Agende Rosse capitanato da Salvatore Borsellino, é una delle punte di lancia nella denuncia di questa trattativa, arrivando anche a chiedere l'impeachment di Napolitano per le sue interferenze nel caso delle intercettazioni telefoniche con Mancino.
Infatti il PD appoggia la posizione del Presidente Napolitano , che ha sempre smentito l'esistenza di una trattativa Stato-mafia.
Invece Sonia Alfano, assieme al Movimento Agende Rosse capitanato da Salvatore Borsellino, é una delle punte di lancia nella denuncia di questa trattativa, arrivando anche a chiedere l'impeachment di Napolitano per le sue interferenze nel caso delle intercettazioni telefoniche con Mancino.
La candidatura di Sonia Alfano, pur essendo appoggiata da Ferrandelli, indipendente eletto nel PD siciliano e dal renziano Faraone, ha suscitato malumori nell'establishment siciliano del PD, tant'é che il segretario del PD regionale, Fausto Raciti , ne ha escluso la messa in lista per le europee.
La direzione del PD del 9 aprile, all'unanimità , non ha ripreso il nome di Sonia Alfano tra i candidati al Parlamento Europeo.
Come spiegare questo improvviso voltafaccia del partito guidato da Renzi, a cui Sonia Alfano sembrava gradita?
Dal tweet del segretario del PD di Bruxelles, Francesco Cerasani, (vedi foto sopra) che segnalava la "pericolosità" della possibile candidata si potrebbe dedurre che, più dell'ostilità del segretario PD siciliano, siano stati i ripetuti attacchi di Sonia Alfano al Presidente Napoletano a valerle l'esclusione dalle liste nel PD.
vendredi 3 janvier 2014
Dov é finita l'Europa sociale? Nell'UE lecito espellere cittadini di un altro Paese dell'Unione Europea
Silvia Guerra, attrice e musicista , vive e lavora da tre anni come artista da precaria in Belgio
con il figlio di otto anni, che frequenta regolarmente la scuola elementare a Bruxelles, ma ha ricevuto, a fine dicembre un decreto di espulsione da parte dell "Office des Etrangers", dipendente dalla ministra Maggie De Block.
La motivazione dell'espulsione é che, in base ad alcune delle clausole di salvaguardia previste dalla direttiva CE 2004/38, (relativa al diritto dei cittadini dell'Unione e dei loro familiari di libera circolazione e libero soggiorno negli Stati Membri; clausole di salvaguardia volte ad evitare lo shopping trasfrontaliero dell'assistenza sociale) , la persona in questione, pur esercitando un lavoro, "costituirebbe un onere ecccessivo per il sistema di sicurezza sociale belga" e "non disporrebbe di un reddito minimo necessario al proprio sostentamento", in base al fatto che Silvia Guerra é assunta come artista da una compagnia di giocolieri, con un contratto parzialmente sovvenzionato dallo stato.
La ministra De Block, esponente di punta del partito liberale fiammingo Open VLD, votata donna dell'anno nel 2013 dai lettori del quotidiano francofono, La Libre Belgique, si é fatta una fama di "inflessibile" riguardo ai richiedenti asilo in Belgio e proprio a causa di cio' ha visto accrescere la propria popolarità, tant'é che si parla di lei come possibile prossimo primo ministro del Belgio.
Tuttavia l' inflessibilità della Da Blok la ha anche portata a fare scelte precipitose e sbagliate, come quella relativa al giovane afgano Aref, richiedente di asilo polititco, in quanto già seviziato dai talebani, che appena rimpatriato in Afghanistan fu da loro ucciso (vedi post http://italianoestero.blogspot.be/2013/10/si-chiamava-aref-ucciso-in-afghanistan.html).
L'espulsione di Silvia Guerra non é un caso isolato in Belgio, in quanto sarebbero già circa 1200 le espulsioni nei confronti di cittadini di altri Paesi dell'UE, in Belgio da meno di 5 anni, incapaci di sostentarsi da sé, perché rappresentanti un carico eccessivo per l'assistenza sociale nazionale o alla ricerca infruttuosa di un lavoro.
Infatti, secondo un'altra clausola di salvaguardia della Direttiva CE 2004/38, i cittadini UE che non hanno lavoro e risiedono in uno Stato membro diverso da quello di origine devono: dimostrare di essere alla ricerca di un posto di lavoro e dimostrare di avere buone possibilità di trovarlo. In caso contrario possono essere invitati a lasciare il Paese UE ospitante.
Anche nel Regno Unito da questo gennaio, il governo ha dato un giro di vite riguardo ai cittadini comunitari senza lavoro: non potranno fare richiesta per un sussidio di disoccupazione prima di tre mesi di inoccupazione ed il sussidio non potrà superare una durata di sei mesi, salvo non si profili una reale possibilità di trovare un impiego.
Si constata quindi che, sotto il duplice effetto della crisi che fa restringere i bilanci statali, soprattutto in campo sociale, e del progedire delle destre e dei movimenti antieuropei, l'aria che tira in Europa , nei confronti degli stranieri, anche se cittadini di uno dei 28 Paesi dell'Unione Europea, che non sappianno provvedere al proprio sostentamento, perché alla ricerca infruttuosa di un lavoro o viventi coi sussidi statali, é che vengono invitati, sempre più spesso con decreti di espulsione, a lasciar il Paese UE che gli ospita...
Essendo l'assistenza sociale una competenza statale ed in vigore prima dell'introduzione della libera circolazione nell'UE, rispetto al diritto UE di libera circolazione e stabilimento prevale la sovranità statale di escludere da questa assistenza cittadini degli Stati dell'UE che possano gravare eccessivamente sulle finanze dello Stato UE ospitante.
Queste contestate e penose espulsioni di cittadini comunitari in ricerca trasfrontaliera di un futuro migliore non sono altro che un'ulteriore conferma di come l'Europa monetaria e mercantile prevalga nettamente riguardo all'Europa sociale e dei cittadini.
L'augurio é che il prossimo Parlamento Europeo e la prossima Commissione, che vedranno la luce in primavera, spingano per una maggiore integrazione nel campo dell'Europa sociale e dei diritti dei cittadini e non prevalgano i temuti riflessi nazionalistici, portati avanti da partiti di estrema destra o anti-europei.
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