Al di là degli annunci elettorali dei candidati nelle varie circoscrizioni all'estero, il punto essenziale é la CAPACITA' di questi, una volta eletti, di INCIDERE sull'azione legislativa e sull'attenzione del governo riguardo alle tematiche concernenti gli italiani all'estero .
I dodici parlamentari del collegio estero eletti alla Camera ed i sei eletti al Senato, per essere credibili, ed onorare la fiducia dei loro elettori dovrebbero impegnarsi per una "piattaforma comune di legislatura in favore degli italiani residenti all'estero".
Tale piattaforma comune, resa operativa attraverso una Commissione Bicamerale permanente, dovrebbe accomunare e permettere il coordinamento dell'azione degli eletti, al di là delle appartenenze politiche, visto che le problematiche degli italiani all'estero sono trasversali e bipartisan.
Attraverso questo coordinamento, gli eletti dagli italiani residenti all'estero potrebbero esercitare collettivamente ed in modo più incisivo la loro azione, tramite interrogazioni, interpellanze, progetti di legge a firma comune, vertenti ad esempio sul miglioramento dei servizi che lo stato italiano fornisce ai concittadini all'estero, attraverso i Consolati, gli Istitutti italiani di cultura,i COMITES o i CGIE, (qualora ancora riformabili) o su interventi puntuali riguardo a particolari situazioni urgenti e/o gravi.
Solo con questo tipo di coordinamento ed un'azione congiunta, i parlamentari del collegio estero potrebbero ottenere risultati concreti e riconoscibili in favore degli italiani all'estero.
Cosa ne pensate di questa proposta, concittadini residenti all'estero?
condivisibilissima; peraltro spesso gli eletti all'estero hanno svolto lavoro bi/tri/polipartisan, questo e' un dato di fatto.
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