Da residente, ormai da molto tempo, all'estero non posso che essere esterefatto di fronte all'arroganza di persone che, assurte improvvisamente alla ribalta dei media, perché colte in fallo, invece di tacere, ci annaffiano della loro stupida arroganza, amplificata dai media nostrani, suscitando l'approvazione di troppi italiani, che sembrano aver perso i riferimenti basilari tra bene e male, lecito ed illecito .
Penso a quel capitano incosciente, Schettino, che dopo aver volutamente avvicinato troppo la sua nave alla costa pe fare l'"inchino" e procuratone l'affondamento, non solo non fa il suo dovere nelle fasi dell'evacuazine della nave, ma riesce anche ad imbucarsi tra i primi nelle scialuppe, quando anche i bambini delle elementari sanno che il capitano deve essere l'ultimo ad abbandonare la nave.
Non pago di questi REATI, il "capitano coraggioso" continua a fare "controinformazione" sui media su tutte le dinamiche del disastro da lui causato, mentre il processo é in corso (chissà ancora per quanto).
Il nostro Schettino, invece di fare profilo basso, é costantemente alla ribalta die media o perché ospite di una serata glamour o perché invitato in un'Università a discettare della "gestione del panico", mentre il comandante De Falco, quello che coordinava l'evacuazione della Costa Concordia dalla Capitaneria di porto, e del famoso epiteto "Salga a bordo, cazzo!" é stato oggetto di mobbing e rimosso da incarichi operativi.
Che lezione trarre dall'applicazione della legge del contrappasso nel BelPaese, che porta in palmo di mano un presunto assassino e confina in un angolo chi ha fatto il proprio dovere?
Che dire poi dell'ultimo caso del padre della "cooperante" (perché veri cooperanti sono quelli che vanno sul terreno in modo organizzato, con una ONG credibile, come Emergency o Medecins sans Frontières, che aiuta la popolazione civile, e non chi va sul terreno per un infatuazione, venendo meno al principio di neutralità perché aiuta soltanto una fazione in lotta) Vanessa, che accogliendola in casa si lascia scappare la frase piena di arroganza "mia figlia non deve chiedere scusa per niente..."?
Bella riconoscenza ad uno Stato che si é attivato per salvare una giovane irresponsabile ed ha pagato coi soldi dei cittadini un riscatto ingente (riscatto che finirà purtoppo per alimentare ancora la spirale terroristica della violenza)!
Purtroppo nessun membro del governo ha ancora ribattuto a questa infelicissima ed arrogante battuta, lasciando spazio solo alla ramanzina dello xenofobo Salvini.
Sarebbe il caso che un membro del governo, che ci inonda di slogan sulla "svolta buona" , risponda, in quanto rappresentante degli italiani, a questa padre, che non sembra mai avuto il senso dell'ammissione delle proprie colpe, rimettendo l'accento sui principi di gratitudine ed il vero significato dell'azione umantaria, in onore a tutte quelle ONG che fanno seriamente e con dedizione il loro lavoro. .
Blogger da Bruxelles, con la passione per l'Europa, quella ancora incompiuta (sociale, fiscale, umanitaria). Le mie opinioni, spesso controcorrente.
dimanche 18 janvier 2015
samedi 17 janvier 2015
Greta e Vanessa: cooperanti faidate ed i terroristi ancora ringraziano
Che sia chiaro, sono contentissimo che queste due giovani sprovvedute ed incoscienti siano potute tornare a riabbracciare i loro cari.
Ma quando mi accorgo che sono considerate come delle eroine, o leggo il novello renziano Speranza propagandare a sproposito di #GretaeVanessa di "essere orgoglioso dei nostri cooperanti che si spendono nelle aree di crisi del mondo..."
mentre apprendo da un informativa dei ROS, pubblicata dal fatto Quotidiano che queste due giovani sarebbero andate in Siria per aiutare i ribelli anti Assad di un'organizzazione vicina ad Al Qaeda
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01/17/greta-vanessa-libere-in-siria-per-aiutare-i-ribelli-anti-assad/1346838/
Quidi Greta e Vanessa cooperanti non sono!
Sono al minimo delle ingenue fattesi strumentalizzare e piombate su di un terreno troppo pericoloso, che dovrebbe essere offlimits per occidentali senza alcuna esperienza!
Vorremmo anche mettere in evidenza la contraddizione di uno Stato che in patria opera il sequestro dei beni dei parenti al fine di evitare il pagamento di un riscatto, ma all'estero é conosciuto per pagare sempre riscatti per ottenere la liberazione dei propri connazionali.
Il rilascio di queste due sprovvedute sembra abbia comportato un esborso del governo italiano di ben 12 milioni di € di riscatto, denaro col quali i terroristi islamici non si compreranno certo caramelle, ma organizzeranno nuovi atti di violenza, che costeranno la vita ad innocenti in Medio oriente e forse anche nell'UE.
jeudi 15 janvier 2015
I fantastici media italiani ed i populisti del quartierino
Durante una conferenza stampa di Magdi Allam, i giornalisti si facevano una bella risata e non scrivevano nulla, ignorandolo.
Alla conferenza stampa della Meloni altre risate e le telecamere si spegnevano.
Conferenza stampa di Salvini disertata nonostante discettasse con slogan "suadenti".
samedi 10 janvier 2015
Riflessione sui recenti atti terroristici, di matrice estremista islamica e le nostre libertà fondamentali
I recenti atti terroristici , che hanno stroncato le coraggiose ed irriverenti vite dei vignettisti di Charlie Hebdo, nonché quelle di poliziotti e cittadini francesi, di varie religioni, sono opera di fanatici islamisti, addestratisi in Medio Oriente, i quali hanno molto probabilmente ricevuto istruzioni da centrali terroristiche li situate.
L'obiettivo principale dei terroristi, purtroppo raggiunto, era di eliminare la redazione di Charlie Hebdo perché continuava a pubblicare vignette irriverenti, tra le altre, della religione islamica. Questi vigliacchi, assassinando dei vignettisti hanno voluto colpire le fondamenta stessa della nostra società : il diritto alla libertà di espressione ed il diritto alla libertà di stampa, che trova nel diritto di critica e di satira due inalienabili corollari.
Di fronte ad un atto cosi' brutale riteniamo vadano fatte le seguenti considerazioni:
1) I nostri Paesi hanno il sacrosanto diritto di difendersi in tutte le forme necessarie da questi attacchi terroristici, sia in modo preventivo (intelligence multimedia coordinata, sorveglianza delle moschee), che colpendo ed eliminando le centrali di questo terrorismo, spesso situate in Medio Oriente.
2) D'altra parte, le guerre che le coalizioni occidentali hanno condotto in Medio Oriente (in Iraq, in Afghanistan o in Libia) contro il terrorismo islamico non hanno portato, per svariati motivi, risultati tangibili (al contrario vedasi l'espansione dello Stato Islamico in Siria ed Iraq) né, meno che mai, un miglioramento democratico, perché troppo poco é stato investito nella ricostruzione delle istituzioni democratiche e della società civile o perché il nostro modello di democrazia ha difficoltà ad attecchire in Paesi in cui sono predominanti invece logiche di appartenenza ad un clan o ad una particolare corrente religiosa (che sia quella sciita o quella sunnita) .
Insomma, é molto più facile distruggere con le bombe (intelligenti o meno) che ricostruire le fondamenta di una società.
I recenti atti di terrorismo islamico sono opera di giovani cittadini con passaporto europeo, ma emarginati dalle nostre società occidentali, in quanto vivono in quartieri ghetto, frequentando, quando lo fanno, scuole che raramente riescono a promuovere la riuscita professionale e sociale.
Questi giovani sono quindi facili preda di predicatori estremisti o si avvicinano all'estremismo musulmano in prigione , a seguito di fatti di piccola delinquenza, trovando nell'islamismo radicale il riscatto da una gioventù costellata da frustazioni.
Bisogna che le nostre società, anche con l'ausilio dei fondi europei, investano in cultura, educazione e formazione professionale per tutti i giovani, adottando anche il criterio della "discriminazione positiva" investendo maggiormente, come avviene già in Francia ed in Belgio, nei quartieri disagiati. Bisogna ridare a tutti i giovani il gusto del lavoro ed allontanarli dallo spettro dell'esclusione e della frustazione.
1 € investito in cultura, educazione e formazione professionale farà risparmiare 100€ in misure di sicurezza, giustizia e misure cautelari!
3) I musulmani nell'Unione Europea sono soltanto 16 milioni su una popolazione totale di quasi 507 milioni e non superano in nessuno stato membro il 10% della popolazione http://it.wikipedia.org/wiki/Islam_in_Europa .
In Italia i musulmani sarebbero circa 1.200.000 attestandosi sotto il 2% della popolazione http://it.wikipedia.org/wiki/Islam_in_Italia
Molti musulmani stabiliti in Europa hanno passaporto europeo e la stragrande maggioranza é generalmente integrata nella nostra società occidentale, in quanto vi lavora e vi ha il proprio nucleo familiare. E' poi più che sacrosanto che i musulmani possano professare la loro religione nell'UE, ma ci accorgiamo che questa libertà fondamentale é sempre più messa in discussione, soprattutto nei Paesi in cui i partiti populisti stanno prendendo radici, come in Francia (col FN) ed in Italia (con la Lega e Fratelli d'Italia).
Solo piccole frangie islamiche sarebbero a rischio di radicalizzazione e per queste vanno innanzitutto adottate le misure preventive di controllo sopra indicate.
Non dobbiamo quindi lasciarci abbindolare dai fallaci slogan dei populisi nostrani, completamente in malafede quando assimilano l'islamismo al terrorismo, cosi' come chi volesse assimilare i meridionali ai mafiosi!
Appare a nostro avviso opportuno che i personaggi pubblici o politici, portatori di messaggi di odio, volti ad esacerbare i conflitti e la violenza tra le comunità, siano platealmente messi al bando da parte della stessa politica, come avviene in Francia nei confronti del Front National, attraverso il "cordone sanitario", in cui i partiti democratici si impegnano a non ospitare nelle proprie fila esponenti razzisti né a governare con partiti xenofobi.
Vedasi a proposito la nostra petizione https://www.change.org/p/presidente-del-senato-emarginiamo-stendendo-intorno-a-loro-un-cordone-sanitario-quei-personaggi-pubblici-e-politici-che-diffondono-sui-media-messaggi-di-odio-di-razzismo-e-di-omofobia/invite
4) Infine attiriamo l'attenzione sul pericolo che, a seguito delll'emozione suscitata da questi attentati, le autorità nazionali ne approfittino per istaurare leggi che limitino le nostre libertà fondamentali nell'UE, congelino gli accordi di Schegen, ristabilendo i controlli delle persone alle frontere, introducendo una sorta di Patrioct Act dell'UE, il quale negli USA non ha certo evitato attentati successivi, come quello di Boston, ed ha portato all'aberrazione degli imprigionamenti senza tutele a Guantanamo.
Per prevenire il ripetersi di attentati, appaiono invece necessari controlli preventivi ed efficaci da parte di servizi segreti efficenti (qualcosa non ha funzionato in Francia, visto che gli attentatori erano conosciuti come islamisti radicalizzati e pregiudicati), nonché un migliore coordinamento tra i servizi segreti dell'UE e con i nostri alleati occidentali e non ulteriori provvedimenti legislativi o amministrativi che bypassino il controllo giudiziario, mettendo a repentaglio di abusi le nostre libertà fondamentali, come già successo in Italia con i ben noti casi Telecom e Pirelli.
L'obiettivo principale dei terroristi, purtroppo raggiunto, era di eliminare la redazione di Charlie Hebdo perché continuava a pubblicare vignette irriverenti, tra le altre, della religione islamica. Questi vigliacchi, assassinando dei vignettisti hanno voluto colpire le fondamenta stessa della nostra società : il diritto alla libertà di espressione ed il diritto alla libertà di stampa, che trova nel diritto di critica e di satira due inalienabili corollari.
Di fronte ad un atto cosi' brutale riteniamo vadano fatte le seguenti considerazioni:
1) I nostri Paesi hanno il sacrosanto diritto di difendersi in tutte le forme necessarie da questi attacchi terroristici, sia in modo preventivo (intelligence multimedia coordinata, sorveglianza delle moschee), che colpendo ed eliminando le centrali di questo terrorismo, spesso situate in Medio Oriente.
2) D'altra parte, le guerre che le coalizioni occidentali hanno condotto in Medio Oriente (in Iraq, in Afghanistan o in Libia) contro il terrorismo islamico non hanno portato, per svariati motivi, risultati tangibili (al contrario vedasi l'espansione dello Stato Islamico in Siria ed Iraq) né, meno che mai, un miglioramento democratico, perché troppo poco é stato investito nella ricostruzione delle istituzioni democratiche e della società civile o perché il nostro modello di democrazia ha difficoltà ad attecchire in Paesi in cui sono predominanti invece logiche di appartenenza ad un clan o ad una particolare corrente religiosa (che sia quella sciita o quella sunnita) .
Insomma, é molto più facile distruggere con le bombe (intelligenti o meno) che ricostruire le fondamenta di una società.
I recenti atti di terrorismo islamico sono opera di giovani cittadini con passaporto europeo, ma emarginati dalle nostre società occidentali, in quanto vivono in quartieri ghetto, frequentando, quando lo fanno, scuole che raramente riescono a promuovere la riuscita professionale e sociale.
Questi giovani sono quindi facili preda di predicatori estremisti o si avvicinano all'estremismo musulmano in prigione , a seguito di fatti di piccola delinquenza, trovando nell'islamismo radicale il riscatto da una gioventù costellata da frustazioni.
Bisogna che le nostre società, anche con l'ausilio dei fondi europei, investano in cultura, educazione e formazione professionale per tutti i giovani, adottando anche il criterio della "discriminazione positiva" investendo maggiormente, come avviene già in Francia ed in Belgio, nei quartieri disagiati. Bisogna ridare a tutti i giovani il gusto del lavoro ed allontanarli dallo spettro dell'esclusione e della frustazione.
1 € investito in cultura, educazione e formazione professionale farà risparmiare 100€ in misure di sicurezza, giustizia e misure cautelari!
3) I musulmani nell'Unione Europea sono soltanto 16 milioni su una popolazione totale di quasi 507 milioni e non superano in nessuno stato membro il 10% della popolazione http://it.wikipedia.org/wiki/Islam_in_Europa .
In Italia i musulmani sarebbero circa 1.200.000 attestandosi sotto il 2% della popolazione http://it.wikipedia.org/wiki/Islam_in_Italia
Molti musulmani stabiliti in Europa hanno passaporto europeo e la stragrande maggioranza é generalmente integrata nella nostra società occidentale, in quanto vi lavora e vi ha il proprio nucleo familiare. E' poi più che sacrosanto che i musulmani possano professare la loro religione nell'UE, ma ci accorgiamo che questa libertà fondamentale é sempre più messa in discussione, soprattutto nei Paesi in cui i partiti populisti stanno prendendo radici, come in Francia (col FN) ed in Italia (con la Lega e Fratelli d'Italia).
Solo piccole frangie islamiche sarebbero a rischio di radicalizzazione e per queste vanno innanzitutto adottate le misure preventive di controllo sopra indicate.
Non dobbiamo quindi lasciarci abbindolare dai fallaci slogan dei populisi nostrani, completamente in malafede quando assimilano l'islamismo al terrorismo, cosi' come chi volesse assimilare i meridionali ai mafiosi!
Appare a nostro avviso opportuno che i personaggi pubblici o politici, portatori di messaggi di odio, volti ad esacerbare i conflitti e la violenza tra le comunità, siano platealmente messi al bando da parte della stessa politica, come avviene in Francia nei confronti del Front National, attraverso il "cordone sanitario", in cui i partiti democratici si impegnano a non ospitare nelle proprie fila esponenti razzisti né a governare con partiti xenofobi.
Vedasi a proposito la nostra petizione https://www.change.org/p/presidente-del-senato-emarginiamo-stendendo-intorno-a-loro-un-cordone-sanitario-quei-personaggi-pubblici-e-politici-che-diffondono-sui-media-messaggi-di-odio-di-razzismo-e-di-omofobia/invite
4) Infine attiriamo l'attenzione sul pericolo che, a seguito delll'emozione suscitata da questi attentati, le autorità nazionali ne approfittino per istaurare leggi che limitino le nostre libertà fondamentali nell'UE, congelino gli accordi di Schegen, ristabilendo i controlli delle persone alle frontere, introducendo una sorta di Patrioct Act dell'UE, il quale negli USA non ha certo evitato attentati successivi, come quello di Boston, ed ha portato all'aberrazione degli imprigionamenti senza tutele a Guantanamo.
Per prevenire il ripetersi di attentati, appaiono invece necessari controlli preventivi ed efficaci da parte di servizi segreti efficenti (qualcosa non ha funzionato in Francia, visto che gli attentatori erano conosciuti come islamisti radicalizzati e pregiudicati), nonché un migliore coordinamento tra i servizi segreti dell'UE e con i nostri alleati occidentali e non ulteriori provvedimenti legislativi o amministrativi che bypassino il controllo giudiziario, mettendo a repentaglio di abusi le nostre libertà fondamentali, come già successo in Italia con i ben noti casi Telecom e Pirelli.
Libellés :
cordone sanitario,
cultura,
diritto di satira,
emarginazione,
formazione,
integrazione,
Islam,
istruzione,
libertà di culto,
libertà di espressione,
Medio Oriente,
radicalismo,
razzismo,
terrorismo,
xenofobia
Petizione affinché quella italiana torni ad essere una società aperta, pluralista e multiculturale
dimanche 4 janvier 2015
Se questo é un Popolo...
Voi che vivete nelle vostre casette di Brixton o Malmö,
che trovate in TV, tornando a casa, un'informazione pubblica di qualità e pluralistica,
che avete eletto politici che perseguono il bene comune e vivono come voi:
considerate se questo é un Popolo,
"costretto" ad eleggere politici collusi con mafie,
o in perenne conflitto di interessi,
pur di ottenere un favore, in realtà un diritto negato...
Considerate se questo é un popolo, che si lascia guidare in crociate omofobe o xenofobe , di bassa Lega
Considerate se questo é un Popolo, che non conosce né meritocrazia, né giustizia, né pubblica amministrazione degne del nome,
che lotta per fare pagare le tasse agli altri.
Considerate se questi siano uomini o donne,
senza pudore nel fare carriera vendendo la mente, o anche il corpo, al potente di turno.
Meditate che questo, che ha alla sua testa politici che trattano indicibili patti sopra il destino dei propri cittadini, non é uno Stato.
(Liberamente tratto da "Se questo é un uomo" di Primo Levi)
che trovate in TV, tornando a casa, un'informazione pubblica di qualità e pluralistica,
che avete eletto politici che perseguono il bene comune e vivono come voi:
considerate se questo é un Popolo,
"costretto" ad eleggere politici collusi con mafie,
o in perenne conflitto di interessi,
pur di ottenere un favore, in realtà un diritto negato...
Considerate se questo é un popolo, che si lascia guidare in crociate omofobe o xenofobe , di bassa Lega
Considerate se questo é un Popolo, che non conosce né meritocrazia, né giustizia, né pubblica amministrazione degne del nome,
che lotta per fare pagare le tasse agli altri.
Considerate se questi siano uomini o donne,
senza pudore nel fare carriera vendendo la mente, o anche il corpo, al potente di turno.
Meditate che questo, che ha alla sua testa politici che trattano indicibili patti sopra il destino dei propri cittadini, non é uno Stato.
(Liberamente tratto da "Se questo é un uomo" di Primo Levi)
vendredi 2 janvier 2015
Le mie tre domande per Renzi
Gentile presidente del Consiglio Renzi,
Sono Giuseppe Fiamingo, blogger attivo da Bruxelles,
Visto che ormai l'UE, con gli impegni firmati dal Parlamento italiano sul Fiscal Compact e l'introduzione del principio di pareggio di bilancio nella costituzione italiana, é l'arbitro dei conti nazionali e quindi dei nostri destini, vorrei porle tre domande:
-Per utilizzare una formula a Lei cara, é riuscito a "cambiare verso" all'Europa durante la presidenza italiana, e se si, ci porterebbe almeno tre esempi concreti?
- Come pensa di fonteggiare l'annoso problema del debito pubblico che, col pagamento degli interessi sta mettendo a repentaglio lo stato sociale italiano, pesa sul rilancio dell'economia ed aumenta la pressione fiscale sugli italiani che le tasse le pagano?
- Come pensa di ingaggiare un dialogo coi partner dell'UE ed in particolare con la Germania, per inserire clausole di flessibilità nelle regole di bilancio del Fiscal Compact, al fine di rilanciare l'economia italiana attraverso gli investimenti?
La ringrazio di voler rispondere a queste mie domande
Inscription à :
Articles (Atom)