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jeudi 20 décembre 2012

Punti programmatici per gli italiani residenti all'estero


L'assemblea  "Cambiare si puo' " Bruxelles si é riunita il 17 dicembre ed ha elaborato il seguente comunicato:
Cambiare si puo' :  Anche gli Italiani all’estero appoggiano il Movimento "Cambiare si puo' "
Come Italiani residenti all'estero e con diritto di voto  alle elezioni politiche italiane rappresentavamo alle ultime elezioni politiche del 2008 quasi 3 milioni di elettori ed eleggiamo 18 parlamentari, di cui 12 alla Camera e 6 al Senato.

Come Italiani residenti all’estero appoggiamo i 10 punti programmatici del Movimento “Cambiare si puo”  http://www.cambiaresipuo.net/cartoline-2/
e aggiungiamo un punto relativo alla nostra particolare situazione:
Punto integrativo per gli italiani all'estero
 In quanto Italiani all’estero, chiediamo un funzionamento efficiente e moderno, con una presenza minima garantita nei luoghi tradizionali dell'emigrazione italiana, per i Consolati italiani, smantellati ed accorpati dalla recente "riforma" Frattini.
Chiediamo inoltre una gestione professionale, dal punto di vista manageriale e culturale per gli Istituti italiani di Cultura, in modo che questi Enti possano diffondere efficacemente la cultura e la lingua Italiana nel mondo ed essere strumenti di inclusione ed integrazione  sociale anche tra le diverse generazioni di italiani residenti all’estero.
Chiediamo la riforma delle rappresentanze degli italiani all'estero, COMITES e CGIE per un loro efficace e trasparente funzionamento come punto di collegamento tra le comunità italiane all’estero e i vari livelli di governo italiani. Tra i compiti dei COMITES , in stretta collaborazione con le reti consolari,  deve rientrare l’Individuazione e la rilevazione degli italiani in emigrati in stato di necessità e  di una eventuale predisposizione di interventi  mirati ad attenuare queste situazioni, anche proponendo  accordi bilaterali tra l’Italia e il paese ospitante.  Un altro punto importante dell’azione dei COMITES dovrà riguardare il monitoraggio e il supporto alla nuova emigrazione italiana, sempre più precaria, e  la valorizzazione delle associazioni italiane presenti all’estero.
Chiediamo inoltre una revisione dell'IMU, affinché i cittadini residenti all’estero possano beneficiare dell'aliquota minima per il primo immobile posseduto in Italia, purché questo sia appartenente a categorie diverse da quelle degli immobili di lusso.

Il documento é stato elaborato /approvato dalla Assemblee di Bruxelles:
Luca Barzi; Marilla Boffito; Leopoldina Caccia Dominioni, Laura Fallavolita, Giuseppe Fiamingo, Pietro Lunetto, Fabrizio Basano
ed é stato approvato dalle rappresentanti dell'Assemblea di Parigi:
Elisabetta Romeo e Caterina Avanza
nonché da Ernesto Granese dell'associazione "Italians in Brighton"

jeudi 29 novembre 2012

Reti italiane nel Mondo


Come residente italiano all'estero, desidero due cose semplici, ma essenziali,  partendo dalle due strutture istituzionali di cui "godiamo" all'estero:
1) Ristabilire una rete di consolati EFFICIENTI e MODERNIZZATI, grazie anche alle teconologie offerte da INTERNET, ed istituire permanenze consolari settimanali nelle  località in cui i Consolati sono stati soppressi di recente, in modo che gli italiani meno favoriti, anziani, handicappati, possano ottenere i servizi sociali, di anagrafe e di notariato a prossimità del loro luogo di residenza e non debbano essere costretti a spostamenti di centinaia di chilometri.
 2) che gli Istituti italiani di cultura all'estero,  vengano gestiti professionalmente, da direttori che abbiano chiare competenze manageriali e meriti in campo culturale e NON siano affidati ai protetti di qualche ministro, in modo da svolgere a pieno il ruolo di ambiasciate culturali del nostro Paese, che la legge devolve loro.