L'appello del fior fiore degli economisti americani e britannici per la riduzione /cancellazione del debito greco In fondo anche la Germania ha tratto benefici notevoli dalla cancellazione parziale del suo debito, con gli accordi di Londra del 1953 http://it.wikipedia.org/wiki/Accordo_sui_debiti_esteri_germanici
Fonte: Financial Times 22 gennaio 2015
January 22, 2015 11:45 pm
L'Europa trarrà benefici nel dare alla Grecia una nuova opportunità
Gli opinionisti del FT hanno recentemente riconosciuto che lo sgravio del debito é una condizione necessaria (anche se non sufficiente) per la ripresa della Grecia (Gilliant Tett, 17 gennaio, Wolfgang Münchau 5 gennaio, Peter Spiegel 7 gennaio).
Soltanto con tale sgravio la Grecia riuscirà a sviluppare una crescita economica che farà appello alle capacità del proprio popolo, contribuendo quindi ad un'Europa unita e democratica.
Secondo punto: un po' di riduzione del debito, soprattutto riguardo al debito ufficiale e bilaterale, in modo da lasciare spazio ad una manovra fiscale.
Terzo punto: avere più denaro per progetti di investimento efficaci, soprattutto per l'export
Il Piano Juncker potrabbe fornire una buona cornice per tali investimenti, da finanziare, ad esempio dalla Banca Europea per gli investimenti, I Fondi strutturali ed il fondo tedesco KfW.
Oltre ad aumentare la domanda aggregata, come misura dal lato dell'offerta, potrà anche intensificare la crescita futura.
La riduzione del debito non é una condizione sufficiente per creare una dinamica virtuosa, tuttavia:la Grecia deve portare avanti le riforme.
Crediamo che sia importante distinguere l'austerità dalle riforme;
condannare l'austerità non implica essere conto le riforme.
La stabilizzazione macro-economica puo' essere raggiunta attraverso la crescita e la maggiore efficienza nell'esazione delle imposte piuttosto che attraverso tagli alla spesa pubblica, i quali hanno ridotto le fondamenta dei redditi e portato ad un incremento nella proporzione del debito.
Crediamo che l'Europa intera beneficierà del fatto che la Grecia riceverà una nuova chanche.
Dopotutto, come ci ha ricordato la Signora Tett, é stato grazie ad una sostanziale riduzione del debito, che l'economia tedesca é stata in grado di crescere e riformarsi negli anni 50.
Prof Joseph Stiglitz Columbia University, Nobel Prize winner of Economics
Prof Chris Pissarides London School of Economics, Nobel Prize winner of Economics
Prof Charles Goodhart London School of Economics
Prof Marcus Miller Warwick University
Michael Burke Economists Against Austerity
Prof Panicos Demetriadis University of Leicester
Prof Stephany Griffith-Jones IPD Columbia University
Prof Gustav A Horn Macroeconomic Policy Institute (IMK)
Prof Mary Kaldor London School of Economics
Neil MacKinnon VTB Capital
Prof Jose Antonio Ocampo Columbia University
Avinash Persaud Peterson Institute for International Economics
Helmut Reisen Shifting Wealth Consult
Robert Skidelsky Emeritus Professor, University of Warwick
Prof Frances Stewart University of Oxford
Prof Robert Wade London School of Economics
Hilary Wainwright Transnational Institute, Amsterdam
Vorrei mitigare il
vostro giudizio sulla reputazione di Mattarella e Renzi.
Riguardo a Sergio
Mattarella, la sua famiglia é stata sempre in politica, e questa tradizione
continua con suo figlio, Bernardo Giorgio, assegnato ad un lucrativo incarico
presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Suo Padre , Bernardo,
era uno dei boss della Democrazia Cristiana siciliana.
I Mattarella sono
siciliani, e per essere eletti in politica, come in tutto il Mezzogiorno, bisogna
scendere a patti con la gente che il voto lo controlla. P.S. Agggiungo, successivamente a mio commento sul FT, dichiarazioni dei pentiti sul link qui sotto dalle quali si evincerebbe che Piersanti Mattarella fosse stato ucciso perché in precedenza favorevole alla Mafia ed in seguito cambiato atteggiamento. http://web.tiscali.it/almanaccodeimisteri/andreotti29.htm
Il fatto che suo
fratello, Piersanti, a suo tempo Presidente della regione autonoma Sicilia, sia
stato ucciso dalla Mafia non spiega perché sia stato ucciso.
Dopo l'uccisione del
fratello, Sergio Mattarella é sceso in politica. E' stato nominato ministro
diverse volte.
Vero é che va a suo
merito il fatto di aver dato le dimissioni, assieme ad altri ministri della
sinistra DC dal governo Andreotti nel 1990, quando fu varata la legge Mammi'
disastrosa per la libertà nei media, in quanto si limitava a prendere atto della posizione
dominante di Berlusconi.
Riguardo al primo
ministro Renzi "con missione di scuotere l'apparato politico
italiano", bisogna ricordare la lunga lista delle irrealistiche e quindi
irrealizzate promesse da raggiungere riguardo alla sclerotica pubblica
amministrazione durante i primi 100 giorni di governo nel 2014: riforma del mercato
del lavoro per aprile, riforma fiscale per maggio, riforma della giustizia per
giugno, rimborso dei 68 miliardi di euro di debiti della pubblica amministrazione
nei confronti delle società italiane entro giugno.
Da ultimo , ma non meno
importante, ricordiamoci la promessa populista di Renzi di dare ad ogni
italiano un bonus di 80€ , successivamente limitato ai soli lavoratori
(escludendo quindi i pensionati, le partite IVA e gli indigenti) che é costata
10,5 miliardi di € solo in un anno ed é stata principalmente finanziata dai
tagli agli enti locali.
Il denaro speso per
questo regalo elettorale e populista sarebbe stato meglio impiegato nello
stimolare le imprese italiane con sgravi fiscali o incrementando la ricerca e
sviluppo italiani, tra i più bassi nell'Unione europea.
PRIMA DEI PATTI VIENE LA DIGNITÀ (Maurizio Viroli)
Credo che non sia scritto in alcuna dichiarazione, ma per me è il più importante fra i diritti. Parlo del diritto alla dignità, quel sentimento interiore di piccola stima nei confronti di noi stessi per quel che abbiamo fatto e facciamo, e per quel che siamo. Proprio perché sentimento interiore che emerge dal dialogo con la nostra coscienza e non dall’opinione degli altri, e ancora meno dal riconoscimento delle Costituzioni e delle leggi, nessuno, tranne noi stessi, può toglierci la dignità. Ma è vero anche che ciascuno di noi porta con sé nel mondo il dato di essere italiano o italiana.
Essere italiani oggi vuol dire essere sottoposti alle decisioni prese da un delinquente cacciato dal Parlamento in combutta con un giovanotto che asseconda il suo desiderio di continuare a essere arbitro della politica italiana, con l’avallo di una pletora di servi dell’uno e dell’altro incapaci di dire semplicemente “No!, le indecenze dei vostri incontri segreti non mi riguardano, il mio solo commento è il disprezzo”.
La dignità, ecco quello che ci ha tolto e ci toglie il patto fra Berlusconi e Renzi. Con quel loro accordo ci hanno detto e dicono ogni giorno, con il sorriso sprezzante di chi sa di poter fare ciò che vuole, che l’onestà, la rettitudine, la lealtà alla Repubblica non valgono assolutamente nulla. Conta essere evasori fiscali, sodali di corruttori di giudici, sostenitori di collusi con la mafia. Queste sono le persone con le quali si può eleggere il capo dello Stato, suprema magistratura di garanzia, riformare la legge elettorale, riscrivere la Costituzione.
Se sei una persona onesta e credi nella libertà repubblicana, nell’Italia di Renzi e di Berlusconi vali meno di niente. Ti deridono. Coprono le loro ripugnanti azioni con argomenti ispirati ai triti luoghi comuni della necessità politica. “Ci vuole una legge elettorale che assicuri solidi governi mediante generosi premi di maggioranza”; “bisogna abolire il Senato elettivo per semplificare e accelerare il processo legislativo”, gridano a gran voce.
Sono balle che non troverebbero ascolto in nessun consesso civile. La prova più eloquente che non c’è alcun bisogno di togliere di mezzo il Senato per legiferare è il fatto stesso che questo governo legifera, eccome. Delle due l’una: o Renzi mente quando sbandiera che il suo governo ha “fatto” tante leggi; o mente quando proclama che con l’attuale Costituzione è praticamente impossibile legiferare. In termini di filosofia politica, quella che mi onoro di insegnare da trent’anni fuori d’Italia (*), ovviamente, il comportamento di Renzi e dei suoi si fonda sul presupposto di poter ingannare i cittadini a suo piacere. Tanto non la capiscono. O fanno finta di non capire?
Sono dunque due i motivi per i quali ci dobbiamo vergognare: essere di fatto governati da un delinquente assecondato da un giovinotto, essere trattati come deficienti. Quel che più avvilisce e indigna è che nessuno compie un passo deciso per uscire dalla palude, formare un partito di dignità repubblicana e civile, alzare una bandiera. Cosa aspettate, persone perbene che state a soffrire nel Pd e fate ormai fatica a guardarvi allo specchio perché sapete che non valete nulla e vi trattano da poveri idioti?
In politica una delle virtù essenziali è la capacità di cogliere l’occasione. Orbene, l’occasione è adesso. Se aspettate che vada al Quirinale il burattino di Renzi e Berlusconi, e poi disfino la Costituzione, sarà troppo tardi per qualsiasi efficacie azione politica. “Dove eravate?”, vi chiederanno, e vi chiederò, quando Renzi e Berlusconi disfacevano pezzo a pezzo la Repubblica? Non saprete rispondere e sarete finiti una volta per tutte. Perdere una lotta politica non è una tragedia; perdere la dignità sì. Se poi, per miracolo o per un momento di illuminazione di Renzi non andrà al Quirinale – come sembra – un prodotto dell’accordo con Berlusconi, tanto di guadagnato per la Repubblica. Ma in questo caso bisognerebbe chiedere a Renzi perché ha aspettato tanto a rompere con Berlusconi e perché gli ha concesso tanti favori?
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(*) Maurizio Viroli ha iniziato gli studi accademici in Italia, con la laurea in filosofia all’Università di Bologna e, successivamente, completando il dottorato di ricerca presso l’Istituto Universitario Europeo di Firenze, con una tesi dottorale sul pensiero politico di Rousseau. La tesi dottorale è stata oggetto di pubblicazione per la Cambridge University Press, con il titolo di Jean Jacques Rousseau and the ‘Well-Ordered Society’. E’ uno studioso di filosofia della politica e di storia del pensiero politico, professore emerito di Teoria politica all’Università di Princeton e all’Università della Svizzera Italiana a Lugano. Alle pubblicazioni accademiche affianca l’attività saggistica e quella editorialistica, con collaborazioni a varie testate giornalistiche, tra cui La Stampa, il Sole 24 ORE e Il Fatto Quotidiano.
Eccellente articolo , da incorniciare!
In un'Italia che non ha mai saputo fare i conti col proprio passato, fascismo Mussoliniano o fascismo mediatico alla Berlusconi, "valori" come trasformismo e "mi faccio i cazzi miei" sono ormai italianamente condivisi.
Mettici una legge elettorale vergogna, ed avrai un Parlamento di nominati e non eletti, yes man proni al volere del capetto di turno.
Quanta differenza con Paesi europei dove regna la vera democrazia come Francia , Regno Unito o anche il piccolo Belgio, dove esistono media e veri giornalisti, capaci di fare ai governanti le domande scomode e dove il riconoscimento dei diritti civili (parità di diritti x omosessuali, libertà di fine vita...) non sono ipotecati dal voto di scambio...
George Santayan scrisse :chi non conosce la propria storia é destinato a riviverla. Gli italiani, oltre a sembrare non conoscerla, non hanno mai voluto fare i conti con la propria storia. Nessun mea culpa sul perché un intero popolo di "italiani brava gente" si sia schierato con un regime totalitario che non tollerava dissensi ed inviava gli oppositori al confino, quando non li faceva assassinare all'estero, un regime che si é schierato a fianco del nazismo hitleriano, fino ad approvare le leggi razziali ed a consegnare gli ebrei nelle mani delle SS per sterminarli. I conti gli italiani non li hanno voluti fare neanche col berlusconismo, che per un ventennio ha impersonato il perido più buio per la democrazia del dopoguerra. Il berlusconismo, che ha tratto l'essenza della propria dottrina dal Piano Propaganda del "venerabile" Licio Gelli, non ha avuto bisogno di usare l'olio di ricino contro gli oppositori. Nel XXI secolo é bastato l'uso spregiudicato dei media e soprattutto delle TV che Berlusconi, grazie al foraggiamento di politici fedeli (Bottino Craxi il primo di una lunga lista), ha ottenuto in uno scandaloso regime di monopolio, scandaloso anche per l'evidente conflitto di interessi, una volta il Nostro sceso in politica, conflitto di interessi che pero' in Italia non ha turbato il sonno a troppi....
Le TV a diffusione nazionale sono servite a Berlusconi, oltre ad accumulare fantastici tesoretti grazie alla pubblicità, per managnellare i propri avversari, politici o magistrati... Poi i giornalisti che non si pegavano come giunchi a magnificare "volontariamente" le virtù del capo erano estromessi manu militari con gli editti bulgari di triste memoria che costarono il posto a giornalisti con la schiena dritta, come Enzo Biagi. Inoltre la TV commerciale di pessima qualità ha reso analfabeta, dipendente da TV e da consumi compulsivi, la maggior parte della popolazione, cosi' come profetizzato da Pasolini .
Al momento dell'inesorabile declino del Condannato, gli italiani sono poi immediatamente saltati a piè giunti sul carro del nuovo vincitore, quel Renzi, che aveva annunciato di voler rottamare una classe politica antiquata, ma ha usato il proprio potere per asservire a se l'intero PD e per resuscitare Berlusconi, facendo con lui patti di rilevanza eccezionale, come la riforma elettorale ed ora l'elezione del Presidente della Repubblica. Quando mi adiravo coi miei connazionali perché mai non contrastassero Berlusconi , mi sentivo rispondere "bisogna aspettare che muoia".
Insomma il modello italiota sembra proprio essere quello delle tre scimmiette che non sentono, non vedono e non parlano o quello del pessimo figuro di Razzi che, col suo "mi faccio i cazzi miei" esprime egregiamente l'italico modus vivendi: penso al mio portafogli e chissenefrega delle libertà nel Paese...
Forse questo spiega anche perché l'Italia sia un Paese in completo declino: culturale, morale e naturalmente economico, in quanto le migliori energie, se possono, scappano. Per non chiudere con l'amarezza in bocca, mi sembra giusto citare due esempi di speranza in Italia , rappresentati da due figure eccezionali, che hanno saputo attrarre intorno a sé le forze vive del volontariato: Don Ciotti con le realtà di Libera, che cerca di riscattare il Mezzogiorno dalle Mafie attraverso il lavoro e Gino Strada con la struttura di Emergency, che aiuta gli esseri umani più bisognosi nei posti in cui maggiormente soffrono. Penso che sia proprio partendo dall'aiuto verso il prossimo che l'Italia potrà essere migliore. Iniziando dall'assistenza ai bisognosi ed agli esclusi una VERA forza progressista potrà affermare la propria credibilità innanzitutto sul terreno e poi nell'immaginario collettivo. Di strada ce n'é ancora tantissima da percorrere!
C'é da stropicciarsi gli occhi a leggere il post su Twitter di Titti Di Salvo, cofondatrice del Movimento, "Se non ora quando", deputata PD, che incensa l'approvazione della legge elettorale Italicum, notoriamente passata alla Camera con l'appoggio decisivo dei voti di Forza Italia, partito di proprietà del condannato Berlusconi, che lei osteggiava ferocemente col suddetto movimento.
E dire che noi, per questo Movimento che si é battuto contro l'asservimento della donna ad un'immagine, troppo spesso in Italia degradata a puro oggetto sessuale, ci siamo battuti in piazza ed abbiamo anche tenuto i banchetti...
Come é triste constatare che troppi in Italia, appena assurgono ad una carica, siano pronti a vendere anche il proprio cervello per un piatto di lenticchie!
Da residente, ormai da molto tempo, all'estero non posso che essere esterefatto di fronte all'arroganza di persone che, assurte improvvisamente alla ribalta dei media, perché colte in fallo, invece di tacere, ci annaffiano della loro stupida arroganza, amplificata dai media nostrani, suscitando l'approvazione di troppi italiani, che sembrano aver perso i riferimenti basilari tra bene e male, lecito ed illecito .
Penso a quel capitano incosciente, Schettino, che dopo aver volutamente avvicinato troppo la sua nave alla costa pe fare l'"inchino" e procuratone l'affondamento, non solo non fa il suo dovere nelle fasi dell'evacuazine della nave, ma riesce anche ad imbucarsi tra i primi nelle scialuppe, quando anche i bambini delle elementari sanno che il capitano deve essere l'ultimo ad abbandonare la nave.
Non pago di questi REATI, il "capitano coraggioso" continua a fare "controinformazione" sui media su tutte le dinamiche del disastro da lui causato, mentre il processo é in corso (chissà ancora per quanto).
Il nostro Schettino, invece di fare profilo basso, é costantemente alla ribalta die media o perché ospite di una serata glamour o perché invitato in un'Università a discettare della "gestione del panico", mentre il comandante De Falco, quello che coordinava l'evacuazione della Costa Concordia dalla Capitaneria di porto, e del famoso epiteto "Salga a bordo, cazzo!" é stato oggetto di mobbing e rimosso da incarichi operativi.
Che lezione trarre dall'applicazione della legge del contrappasso nel BelPaese, che porta in palmo di mano un presunto assassino e confina in un angolo chi ha fatto il proprio dovere?
Che dire poi dell'ultimo caso del padre della "cooperante" (perché veri cooperanti sono quelli che vanno sul terreno in modo organizzato, con una ONG credibile, come Emergency o Medecins sans Frontières, che aiuta la popolazione civile, e non chi va sul terreno per un infatuazione, venendo meno al principio di neutralità perché aiuta soltanto una fazione in lotta) Vanessa, che accogliendola in casa si lascia scappare la frase piena di arroganza "mia figlia non deve chiedere scusa per niente..."?
Bella riconoscenza ad uno Stato che si é attivato per salvare una giovane irresponsabile ed ha pagato coi soldi dei cittadini un riscatto ingente (riscatto che finirà purtoppo per alimentare ancora la spirale terroristica della violenza)!
Purtroppo nessun membro del governo ha ancora ribattuto a questa infelicissima ed arrogante battuta, lasciando spazio solo alla ramanzina dello xenofobo Salvini.
Sarebbe il caso che un membro del governo, che ci inonda di slogan sulla "svolta buona" , risponda, in quanto rappresentante degli italiani, a questa padre, che non sembra mai avuto il senso dell'ammissione delle proprie colpe, rimettendo l'accento sui principi di gratitudine ed il vero significato dell'azione umantaria, in onore a tutte quelle ONG che fanno seriamente e con dedizione il loro lavoro. .
Che sia chiaro, sono contentissimo che queste due giovani sprovvedute ed incoscienti siano potute tornare a riabbracciare i loro cari.
Ma quando mi accorgo che sono considerate come delle eroine, o leggo il novello renziano Speranza propagandare a sproposito di #GretaeVanessa di "essere orgoglioso dei nostri cooperanti che si spendono nelle aree di crisi del mondo..."
vorrei puntualizzare a tutti i "volemosebene" di casa nostra che i veri cooperanti, come quelli di ONG quali Medecins sans Frontières o Emergency, non si schierano mai politicamente sul terreno e non aiutano mai una fazione rispetto all'altra, per non compromettere la loro neutralità e poter continuare a dare aiuto a tutte le fazioni in conflitto.
Quidi Greta e Vanessa cooperanti non sono!
Sono al minimo delle ingenue fattesi strumentalizzare e piombate su di un terreno troppo pericoloso, che dovrebbe essere offlimits per occidentali senza alcuna esperienza!
Vorremmo anche mettere in evidenza la contraddizione di uno Stato che in patria opera il sequestro dei beni dei parenti al fine di evitare il pagamento di un riscatto, ma all'estero é conosciuto per pagare sempre riscatti per ottenere la liberazione dei propri connazionali.
Il rilascio di queste due sprovvedute sembra abbia comportato un esborso del governo italiano di ben 12 milioni di € di riscatto, denaro col quali i terroristi islamici non si compreranno certo caramelle, ma organizzeranno nuovi atti di violenza, che costeranno la vita ad innocenti in Medio oriente e forse anche nell'UE.