L'11 gennaio a Parigi sono accorsi i capi di Stato di vari Paesi a mostrare la loro solidarietà alla Francia dopo gli attentati degli islamisti radicali che avevano decimato la redazione di Charlie Hebdo e poi seminato terrore e morte attorno a Parigi.
In verità molti di questi capi di Stato e plenipotenziari hanno sfilato a Parigi facendo puro "greenwashing".
Se andiamo infatti a verificare come vengono trattati i diritti umani in casa di questi signori, il quadro della coerenza ne esce più che ammaccato!
A Parigi era presente l'ambasciatore dell'Arabia Saudita, la stessa che in nome di JeSuisCharlie fa amministrare 1000 frustare al blogger Raif Badawi, lo condanna a 10 anni di prigione e gli dà una multa di 250.000 dollari!
Era anche presente l'ambasciatore della Russia di Putin, la stessa Russia in cui, secondo Human Rights Watch, sono aggrediti violentemente esponenti della comunità LGBT, sono infranti i diritti umani nella Crimea, da poco occupata manu militari http://www.hrw.org/europecentral-asia/russia
A Parigi vi era anche il primo ministro israeliano Netayanu, quell'Israele che mantiene il blocco illegale sulla banda di Gaza, i cui edifici sono stati distrutti in gran numero, e la popolazione costretta quindi a dormire quest'inverno all'addiaccio, causando la morte x ipotermia di diversi bambini palestinesi.
Lo stesso Israele che nei territori occupati, durante la seconda Intifada, secondo la Commissione delle Nazioni Unite sui diritti umani, ha esercitato "frequente e sistematica violazione dei diritti umani attraverso la forza di occupazione, in particolare uccisioni di massa e punizioni collettive come demolizioni di case ed il blocco dei Territori Palestinesi, misure che costituiscono crimini di guerra, flagranti violazioni del diritto umanitario internazionale nonché crimini contro l'umanità"
http://en.wikipedia.org/wiki/Human_rights_in_Israel#Human_rights_in_the_occupied_territories
A Parigi ha sfilato anche il Presidente dell'autortà palestinese Abbas, la stessa autorità palestinese che porta a processo e fa condannare ad un anno di prigione chi critica il suo Presidente , Abbas, su Facebook o che arresta chi inizia una campagna contro la corruzione...
La stessa autorità palestinese già responsabile in passato per l'uccisione di diversi giornalisti e che ne ha fatto arrestare cinque soltanto nel 2012...
http://en.wikipedia.org/wiki/Human_rights_in_the_Palestinian_territories
A Parigi nel corteo dei capi di stato vi era anche l'ambasciatore della Turchia di Erdogan. Ricordiamo che nel 2014 il Consiglio d'Europa ha reso 94 sentenze costatando la violazione dei diritti umani in Turchia.
http://www.echr.coe.int/documents/cp_turkey_fra.pdf
Inoltre l'associazione Human Rights Watch denuncia la "regressione dei diritti umani e dello Stato di diritto in Turchia in seguito alle manifestazioni di massa avvenute nel 2013 ed alle accuse di corruzione che portano al cuore del governo dell'AKP. Human Rights watch ha formulato delle raccomandazioni concrete vertenti su 4 punti: maggiore conisiderazione per i diritti umani nell'ambito del processo di pace in corso col Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK) maggiore presa in conto per una riforma del sistema giudiziario penale; fine dell'impunità riguardo agli abusi attuali e passatii commessi da agenti statali e della violenza nei confronti delel donne; nonché la fine delle restrizioni applicantesi ala libertà di espressione, ai media, ad Internet ed ai diritti di riunione e di associazione"
Quindi non lasciamoci influenzare passivamente dalle immagini che ci propinano i media assoggettati agli uffici stampa dei "leaders" mondiali, ma badiamo alla sostanza.
Verificare ed incrociare i dati richiede tempo, ma ne vale la pena!
A Parigi vi era anche il primo ministro israeliano Netayanu, quell'Israele che mantiene il blocco illegale sulla banda di Gaza, i cui edifici sono stati distrutti in gran numero, e la popolazione costretta quindi a dormire quest'inverno all'addiaccio, causando la morte x ipotermia di diversi bambini palestinesi.
Lo stesso Israele che nei territori occupati, durante la seconda Intifada, secondo la Commissione delle Nazioni Unite sui diritti umani, ha esercitato "frequente e sistematica violazione dei diritti umani attraverso la forza di occupazione, in particolare uccisioni di massa e punizioni collettive come demolizioni di case ed il blocco dei Territori Palestinesi, misure che costituiscono crimini di guerra, flagranti violazioni del diritto umanitario internazionale nonché crimini contro l'umanità"
http://en.wikipedia.org/wiki/Human_rights_in_Israel#Human_rights_in_the_occupied_territories
A Parigi ha sfilato anche il Presidente dell'autortà palestinese Abbas, la stessa autorità palestinese che porta a processo e fa condannare ad un anno di prigione chi critica il suo Presidente , Abbas, su Facebook o che arresta chi inizia una campagna contro la corruzione...
La stessa autorità palestinese già responsabile in passato per l'uccisione di diversi giornalisti e che ne ha fatto arrestare cinque soltanto nel 2012...
http://en.wikipedia.org/wiki/Human_rights_in_the_Palestinian_territories
A Parigi nel corteo dei capi di stato vi era anche l'ambasciatore della Turchia di Erdogan. Ricordiamo che nel 2014 il Consiglio d'Europa ha reso 94 sentenze costatando la violazione dei diritti umani in Turchia.
http://www.echr.coe.int/documents/cp_turkey_fra.pdf
Inoltre l'associazione Human Rights Watch denuncia la "regressione dei diritti umani e dello Stato di diritto in Turchia in seguito alle manifestazioni di massa avvenute nel 2013 ed alle accuse di corruzione che portano al cuore del governo dell'AKP. Human Rights watch ha formulato delle raccomandazioni concrete vertenti su 4 punti: maggiore conisiderazione per i diritti umani nell'ambito del processo di pace in corso col Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK) maggiore presa in conto per una riforma del sistema giudiziario penale; fine dell'impunità riguardo agli abusi attuali e passatii commessi da agenti statali e della violenza nei confronti delel donne; nonché la fine delle restrizioni applicantesi ala libertà di espressione, ai media, ad Internet ed ai diritti di riunione e di associazione"
Quindi non lasciamoci influenzare passivamente dalle immagini che ci propinano i media assoggettati agli uffici stampa dei "leaders" mondiali, ma badiamo alla sostanza.
Verificare ed incrociare i dati richiede tempo, ma ne vale la pena!