samedi 31 mai 2014

Grillo bifronte sceglie x M5S l'alleanza col misogino, xenofobo e nuclearista Farage piuttosto che i progressisti verdi europei

La scelta di Grillo di fare aderire il Movimento Cinque Stelle al gruppo politico all'Europarlamento dell'euroscettico, xenofobo e nuclearista Farage, leader dell'UKIP, sta suscitando i malumori della rete, tra cui due notevoli attivisti del Movimento 5 stelle, Ferdinando Imposimato https://www.facebook.com/notes/ferdinando-imposimato/impossibile-accordo-m5s-farage/10152415033930750 
e Angelo Consoli Direttore del team europeo dell'ambientalista Rifkin,



Nel programma dei Verdi europei, troviamo un progetto  progressista, incentrato si sull'ambiente, ma anche con altissima attenzione all'ECONOMIA, ai DIRITTI SOCIALI e DEMOCRATICI , alla SOLIDARIETA, includendovi anche i diritti degli IMMIGRATI 
  • Riforme economiche e sociali per rendere lo sviluppo sostenibile sia per gli essere umani che per la natura;
  • un processo democratico che colleghi il COMMERCIO , la SICUREZZA , le QUESTIONI ECONOMICHE e SOCIALI con l'ambiente, la CULTURA ed i DIRITTI DEMOCRATICI;
  • elevati standards ecologici , SOCIALI e DEMOCRATICI per garantire la QUALITA' della VITA;
  • SOLIDARIETA', DIRITTI UMANI e CIVILI per tutti, includendo le persone che provengono dai paesi al di fuori dell'UE;
  • una POLITICA ESTERA volta a risolvere i problemi con mezzi pacifici, piuttosto che con la forza militare;
  • strutture migliorate x la partecipazione democratica nel processo di decisione politica, inglobandovi le ONG, i sindacati, i cittadini e le autorità civili a tutti i livelli, con misure per garantire la PARTECIPAZIONE PARITARIA delle DONNE;
  • PARITA' nei DIRITTI e nelle OPPORTUITA', nel rispetto della DIVERSITA culturale e linguistica;
  • una politica di occupazione e di ridistribuzione del LAVORO, con particolare attenzione alle questione di GENERE, per porre fine all'attuale squilibrata divisione del lavoro e dividere in modo più equo la carica di lavoro tra uomini e donne, assicurando che le donne possano prendere parte sia nel mercato del lavoro che nella vita politica.


Viene il dubbio che Grillo non voglia fare un'alleanza coi Verdi europei perché non condivide affatto il progetto per un'Europa  verde e sostenibile, e soprattutto per un'Europa che sia paritaria tra uomini e donne, sul lavoro e nella politica,  un'Europa solidale e rispettosa dei diritti civili, anche degli immigrati.

Insomma viene il dubbio che Grillo, di cui erano già note le tendenze anti immigrati (vedi la sua posizione volta a non abolire il reato di immigrazione clandestina) volendosi alleare col misogino, populista, xenofobo, nuclearista ed anti-rinnovabili, ed ex operatore della City, Farage, rigetti troppi dei valori fondatori del Movimento 5 stelle (energie rinnovabili, risparmio energetico, eliminazione degli inceneritori, uno vale uno, parità dei sessi, moralizzazione della finanza...)



Ma di questo, gli attivisti che voteranno stasera sul server di Casaleggio, ma solamente riguardo all'alleanza con l'UKIP, e non con altri schieramenti progressisti e politicamente più vicini al M5Stelle, come i Verdi europei o la lista Tsipras, ne sono stati informati correttamente?

mardi 27 mai 2014

Europarlamento più euroscettico e più spostato a destra, ma dove continueranno a decidere gli schieramenti tradizionali

L'affluenza media al voto nell'UE  per il Parlamento Europeo é stata del 43%, stoppando per la prima volta  la regressione dei votanti, anche se in Italia l'affluenza, pur in discesa,  é  ancora al 59%.

I quattro principali gruppi politici  (i democristiani del PPE con 213 seggi, i socialisti di S&D con 189 seggi, in cui il PD con 31 seggi, sarà il principale partito, i liberali dell'ALDE con 64 seggi, i Verdi con 52 seggi ed i conservatori riformisti di ECR con 46 seggi) pur mantenendo la loro leadership e rappresentando i tre quarti dei suffraggi espressi, perdono consensi e seggi rispetto al Parlamento uscente.



Gli equilibri nel Parlamento Europeo per la Presidenza alla Commissione UE
Seguendo la nuova procedura di voto per la presidenza della Commissione europea prevista dal Trattato di Lisbona, il lussemburghese Junker candidato del PPE, primo gruppo politico uscito dalle urne, reclama l'incarico a Presidente della Commissione UE. Junkers avrà pero' bisogno di almeno la metà  dei 751 membri del PE  perché la sua candidatura possa essere proposta al Consiglio UE, che dovrà approvarla a maggioranza qualificata.
Junkers dovrà quindi trovare un compromesso programmatico o coi socialisti di Schulz, oppure  con una più improbabile  coalizione con i liberali di Guy Verhofstadt, i verdi di Bové, i conservatori-riformisti dell'ECR e l'estrema sinistra della GUE di Tsipras.

Le forze euroscettiche
I seggi persi dai quattro principali gruppi politici sono andati a vantaggio dei partiti euroscettici, anti-euro e dell'estrema destra, che dovrebbero totalizzare di 140 seggi.
Come maggior forza euroscettica, antieuro e xenofoba si afferma al Parlamento europeo il Front National di Marine Le Pen in Francia, arrivato primo con quasi il 25% dei suffraggi e 24 seggi.
Nel Regno Unito si afferma come primo partito l'independentista UKIP di Nigel Farage, con quasi il 27% dei voti ed anch'esso con 24 seggi.
In Italia il Movimento 5 stelle, che ha nel suo programmo il referendum sull'uscita dall'euro, ha avuto il 21,15% dei voti e sbarca all'Europarlamento con 17 seggi.
La Lega Nord, partito anti euro e xenofobo, col 6,15% dei voti si aggiudica 5 seggi.






L'importanza dei gruppi parlamentari al PE
Per contare al Parlamento Europeo é essenziale che gli eletti aderiscano ad un gruppo politico, (che deve essere costituito da almeno 25 europarlamentari provenienti da almeno 7 stati membri) invece di restare tra i "non iscritti" o i "non apparentati",  perché l'appartenenza ad un gruppo politico conferisce più risorse economiche, garantisce maggior tempo di parola e  maggiore influenza, in quanto i gruppi politici partecipano alla Conferenza dei Presidenti che decide l'ordine del giorno delle Assemblee plenarie.

Il front National di Marine Le Pen cerca di  aggregare la destra estrema ma "presentabile"



Proprio per questo Marine Le Pen si sta sforzando di costituire un gruppo euroscettico al Parlamento Europeo.
In passato aveva già corteggiato Grillo che aveva declinato.
Neanche Farage dell'UKIP né il Partito popolare danese sembrano propensi a formare un gruppo con il Front National, perché lo trovano troppo estremista.
D'altro canto, il Front National teme che associarsi in un gruppo parlamentare coi neonazisti di Alba dorata in Grecia (3 seggi) o col  partito ungherese ultranzionalista Jobbik (che ottiene 3 seggi) lo qualificherebbero come estremista e maggiormente infrequentabile.
E' più probabile che il Front national di Marine Le Pen riesca nell'impresa costituendo un gruppo politico con gli anti-euro tedeschi dell'AFD (7 seggi), con la Lega Nord (5 seggi), coll'olandese PVV di Gert Wildeers ( 4 seggi) , con l'austriaco FPÖ (4 seggi), coi democratici svedesi dell' SD (2 seggi), coi Veri Finlandesi (2 seggi) e e col belga Vlaams Belang (sceso ad un solo seggio).

Un gruppo politico col Movimento 5 stelle? Visto che Farage non si alleerà con il Front National, ma che ha necessità di capitanare un  gruppo politico, interrogato a proposito a Bruxelles, ha ribadito il suo interesse a costituire un gruppo politico con Grillo.
Grillo sembra propenso ad accettare l'invito a fare gruppo politico con Farage perché il Movimento 5 Stelle, dopo i non entusiasmanti risultati elettorali, ha molto bisogno di visibilità politica.

E gli euroscettici di sinistra?


Nel panorama del Parlamento euroscettico, é  in crescita, con 42 eletti, lo schieramento politico della sinistra che si batte contro l'austerità di bilancio e l'iperliberilsmo, che hanno dominato sinora le politiche europee. Il gruppo della Sinistra europea unita (GUE) , cresce grazie al successo della lista Syriza di Tsipras, primo partito in Grecia, e vi dovrebbero aderire, salvo sorprese, i tre eletti della lista italiana Tsipras per l'Europa.

Dovrebbe restare scarsa l'influenza politica nel PE di euroscettici e dell' estrema destra
Nonostante l'indubbio segnale politico dell'affermazione degli euroscettici e dell'estrema destra in quasi tutti i Paesi dell'UE, la loro influenza legislativa al Parlamento europeo dovrebbe rimanere insignificante. Infatti, anche se estrema destra ed euroscettici riusciranno a costituirsi almeno in due gruppi politici (attorno al FN ed all'UKIP) sulla cui tenuta nel lungo periodo vi sarà da scommettere, gli altri gruppi politici (PPE, S&D, ALDE, Verdi, ECR)  che detengono il 75% dei seggi, erigeranno probabilente un "cordone sanitario", volto ad evitare qualsiasi contaminazione in termini di voto con euroscettici ed estrema destra.

mercredi 30 avril 2014

Col razzismo non si deve scherzare, neanche in Italia!

Per le frasi razziste proferite dal presidente della squadra di basket Clippers di Los Angeles, Donald Sterling, alla propria fidanzata, la National Basket Association lo espelle a vita dal basket e gli commina una multa di 2,5 milioni di dollari.


In Italia invece non passa un giorno senza che personaggi politici di statura nazionale come Calderoli , Borghezio, Bossi, Salvini, Magdi Allam, inveiscano o ironizzino con battute, vignette o trovate pubblicitarie (il "maiale day" di Calderoli contro le moschee)  più che discutibili contro immigrati , rom, africani, musulmani o richiedenti di asilo.

Questa deriva italiana  é stata anche stigmatizzata da un rapporto del Consiglio di Europa del 2012http://www.coe.int/t/dghl/monitoring/ecri/Library/PressReleases/99-21_02_2012_Italy_it.asp#TopOfPage

Spesso i procedimenti contro politici che proferiscono frasi razziste vengono archiviati, come é successo a Stiffoni, in quanto parlamentari.

Il paradosso é che queste derive razziste, invece di essere stigmatizzate dall'opinione pubblica e dai media italiani, fruttano ai politici che le proferiscono migliaia di voti!

Sarebbe ora che in Italia  i reati razzisti non possano più essere coperti dall'immunità parlamentare e che si inizino campagne educative sull'immigrazione, ricordando, ad esempio, che all'inizio del ventesimo secolo, gli immigrati in cerca di un futuro migliore erano proprio gli italiani.

Anche il recente esempio mediatico del calciatore Dani Alves, che mangia con ironia la banana gettatagli da un tifoso razzista, non puo' che sensibilizzare alla tematica il pubblico degli stadi, una parte del quale si é troppo spesso  "distinto", anche in Italia,  per gesti di discriminazione razziale!







mercredi 23 avril 2014

Quando anche una vignetta puo' essere odiosa

https://twitter.com/magdicristiano/status/457890377102393344/photo/1

Magdi Allam ha pubblicato una vignetta di Marcello Sartori in cui si vedono diversi immigrati in attesa di entrare in Italia (tutti con pelle rigorosamente non bianca ed alcune donne con la burka) ed una bambina con sospette pustule rosse sulla pelle, che dice di chiamarsi Ebola al giornalista che la intervista.

Anche se si tratta di una vignetta, il messaggio anti immigrati e razzista appare chiaro!
 Politicamente più che scorretto strumentalizzare le disgrazie del continente africano spargendo anche allarmi infondati, quando il sito del Ministero della Salute ed un esimio virologo stabiliscono che in Italia non vi é alcun allarme relativo al virus Ebola http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=1547
http://www.scientificast.it/2014/04/17/giovanni-maga-virologo-del-cnr-risponde-su-ebola/
Sarebbe interessante sapere cosa pensa l'UNAR, Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali di questa triste vignetta...
http://www.unar.it/unar/portal/?tag=antirazzismo

Aggiornamento di Agosto 2014 : l'Ordine nazionale dei giornalisti ha deciso di sottoporre Magdi Allam a processo disciplinare perché i suoi scritti risultano antislamisti http://www.giornalettismo.com/archives/1590567/lordine-dei-giornalisti-contro-magdi-allam-islamofobo/

dimanche 13 avril 2014

Processo penale efficace: termini di prescrizione congelati al rinvio a giudizio e 2 gradi di processo

La durata media dei processi penali in Italia (tra primo grado, appello e Cassazione) nel 2011 é stata di 4 anni e 47 giorni.
Sono naturalmente gli indagati ricchi e potenti a poter beneficiare degli appigli del nostro sistema giuridico che vanta, tra i pochi al mondo,  ben tre gradi di giudizio.



Inoltre, più si allungano i tempi del giudizio, maggiormente incombono gli stretti  termini di prescrizione dei reati, che in Italia non si congelano neanche a procedimento penale iniziato.

Il legislatore con la legge 5/12/2005 N°251 detta ex-Cirielli (perché il primo firmatario vi ritiro' la firma) ha inoltre accorciato i termini di prescrizione.  Inoltre viene introdotta una  discutibile, ai sensi dei principi costituzionali di uguaglianza e ragionevolezza, differenziazione della  prescrizione in base al profilo penale dell'imputato, con termini di prescrizione più lunghi per i recidivi e più brevi per gli incensurati. 
Tale differenziazione porta all'abberazione che un processo per  una truffa di svariati milioni di euro da parte di un incensurato possa estinguersi, mentre il processo per una truffa di importo irrisorio, ma a carico di un pregiudicato, vada avanti.




L'effetto della ex-Cirielli é stato che i processi penali conclusi con sentenza di non luogo a procedere per prescrizione dei termini sono passati da 56.486 nel 1996 a 206.000 nel 2003, quadruplicando.

Praticamente l'effetto abberrante della ex-Cirielli, che accorcia i termini di prescrizione, ma non provvede minimamente a migliorare il funzionamento della giustizia, é stato di sancire un regime di impunità per i delitti più gravi, i cui processi vengono estinti quando compiuti da incensurati.

Guardando a due processi emblematici recenti, abbiamo la condanna di Silvio Berlusconi nel processo Mediaset per frode fiscale e quella di Marcello dell'Utri per concorso esterno in associazione mafiosa.

Il rinvio a giudizio per frode fiscale di 7,3 milioni di € per Berlusconi é datato 22 aprile 2005 e, a causa del giudizio di primo grado, del processo di appello e di quello in Cassazione, la sentenza definitiva della Cassazione a 4 anni di detenzione (diminuita di tre anni per l'indulto del 2006) ed a due anni di interdizione dai pubblici uffici, arriva soltanto il 1° Agosto 2013, cioé più di otto anni dopo!

Nel processo per concorso esterno in associazione mafiosa a carico di Marcello dell'Utri il rinvio a giudizio é di ottobre 1996 e dopo un primo annullamento da parte della Cassazione (9 marzo 2012) della sentenza della corte di appello di Palermo (29 giugno 2010) che lo condannava a 7 anni di carcere soltanto per i fatti commessi fino al 1992,  la nuova sentenza della corte di appello di Palermo del 25 marzo 2013 conferma la pena di sette anni di reclusione. Il verdetto finale  della Cassazione é atteso nei prossimi giorni, cioé quasi 17 anni dopo il rinvio a giudizio!

Non ha senso che la sentenza di assoluzione o la condanna, con l'irrogazione di una pena, intervengano dopo troppo tempo dal compimento del (presunto) reato, altrimenti il deterrente della pena rischia di essere vanificato. 
Inoltre una durata dilatata negli anni su cosi' tanti gradi di processo finisce col rendere nebulosi i ricordi dei testimoni e puo' dare agli imputati  la possibilità di organizzare meglio la loro fuga, e qui i casi notori non mancano, da Amanda Knox a Marcello dell'Utri.




Infine, i processi che si chiudono con la prescrizione sono una sconfitta per lo Stato, che non riesce a determinare le responsabilità, per le vittime, che non vedono riconosciuti i loro diritti a riparazione e per  l'innocente, che ha interesse che la propria assoluzione venga determinata in giudizio.

Le ricette per un processo penale efficace, sostenibile ed equo, dovrebbero prevedere termini di prescrizione che si congelano con il rinvio a giudizio  ed un giudizio penale che si "contenti" di due soli gradi di gradi di giudizio, come negli altri Paesi europei.

Ma il legislatore italiano, con una lunga tradizione "garantista", affronterà mai una riforma che rischi di far funzionare finalmente la giustizia penale?

jeudi 10 avril 2014

Il giallo della candidatura di Sonia Alfano alle europee nel PD

Che Sonia Alfano non sia un politico facile da "gestire" é cosa risaputa per chi la segue.


E' la figlia del giornalista Beppe Alfano, ucciso dalla mafia di Barcellona Pozzo di Gotto e lei le Mafie le ha sempre combattute, tanto da ricevere diverse minaccie ed essere costretta a vivere sotto scorta.
L'inizio della notorietà politica l'ha avuta con Beppe Grillo, col quale é stata candidata nel 2008 per la Presidenza della regione siciliana ricevendo quasi 70.000 preferenze.  Successivamente Sonia Alfano si é distanziata da Beppe Grillo, probabilmente a seguito di contrasti riguardanti la richiesta di fare gestire il suo sito dalla Casaleggio.
Di Pietro l'ha candidata come indipendente alle europee nel 2009, presentandola in tutte le circoscrizioni ed é stata eletta con un totale di 165.000 preferenze.
Ma la sua crescente attività antimafia e notorietà anche in seno al PE, con l'approvazione nell'ottobre 2011 della relazione sul contrasto al crimine organizzato e la nomina nell'aprile 2012 a Presidente della nuova Commissione Antimafia CRIM, da lei creata,  finisce per fare ombra all'IDV ed al suo Presidente, tant'é che il  nome di Sonia Alfano viene rimosso dal sito del partito.
In vista delle elezioni di fine maggio per il rinnovo del Parlamento europeo la si era data per candidata nela lista Tsiparas, ma qualcuno nel comitato dei garanti (Gallino, Camilleri, Flores d'Arcais, Revelli, Spinelli, Viale) si sarebbe posizionato contro la sua candidatura, tanto da portare Camilleri a dimettersi da questo comitato.
Il 5 aprile  il responsabile della comunicazione del PD, Francesco Nicodemo, avevava annunciato su Twitter (vedi foto sotto)  la disponibiltà di Sonia Alfano o a candidarsi nel PD e questa rispondeva  con entusiasmo.


Questa candidatura di Sonia Alfano nel PD aveva sorpreso più di una persona.
Infatti il PD appoggia la posizione del Presidente Napolitano , che ha sempre smentito l'esistenza di una trattativa Stato-mafia.
Invece Sonia Alfano, assieme al Movimento Agende Rosse capitanato da Salvatore Borsellino,  é una delle punte di lancia nella denuncia di questa trattativa, arrivando anche a chiedere l'impeachment di Napolitano per le sue interferenze nel caso delle intercettazioni telefoniche con Mancino.
La candidatura di Sonia Alfano, pur essendo appoggiata da Ferrandelli, indipendente eletto nel PD siciliano e dal renziano Faraone,  ha suscitato malumori nell'establishment siciliano del PD,  tant'é che il segretario del PD regionale, Fausto Raciti , ne ha escluso la messa in lista per le europee.
La direzione del PD  del 9 aprile, all'unanimità ,  non ha ripreso il nome di Sonia Alfano tra i candidati al Parlamento Europeo.
Come spiegare questo improvviso voltafaccia del partito guidato da Renzi, a cui Sonia Alfano sembrava gradita?

Dal tweet del segretario del PD di Bruxelles, Francesco Cerasani, (vedi foto sopra)  che segnalava la "pericolosità"  della possibile candidata si potrebbe dedurre che, più dell'ostilità del segretario PD siciliano,  siano stati i ripetuti attacchi  di Sonia Alfano al Presidente Napoletano  a valerle l'esclusione dalle liste nel PD.

lundi 24 mars 2014

Mia intervista a Pianeta Queer sulla petizione per il matrimonio omosessuale in Italia


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L’ha lanciata Giuseppe Fiamingo, un economista siciliano etero che vive a Bruxelles, per sensibilizzare i politici italiani. Tobias Pellicciari lo ha incontrato e ne è uscita un’interessante intervista. 



Negli ultimi anni la questione dei matrimoni omosessuali è stata al centro di un intenso dibattito. L'Europa è stata palcoscenico di un'evoluzione orientata all'eguaglianza delle coppie di fatto e di quelle sposate.Dieci anni fa i Paesi Bassi furono la prima Nazione al mondo a riconoscere l'uguaglianza agli omosessuali, approvando una legge per sancire il loro diritto a sposarsi. Nel 1989 la Danimarca è stato uno dei primi Paesi ad autorizzare "registreret partnerskab", ovvero le unioni civili tra persone dello stesso sesso, nel 2012 tale legge è stata abrogata perché è stato esteso il matrimonio anche alle persone omosessuali.
Ben ultima resta purtroppo l'Italia dove appare ancora fantascienza l’approvazione di una legge per le unioni civili delle coppie omosex, dopo il fallimento dei Dico e la vita brevissima della proposta Brunetta e Rotondi subito archiviata per non irritare la Chiesa.
Giuseppe Fiamingo, vuole sensibilizzare proprio l'Italia sul tema del matrimonio egualitario ed ha avviato una petizione per raccogliere consensi e portare avanti la sua campagna verso il cambiamento.
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Per comprendere meglio i motivi del suo impegno, gli abbiamo rivolto alcune domande.

D. Chi è Giuseppe Fiamingo?R. Sono un siciliano di Catania; risiedo continuativamente a Bruxelles dal 1984. Sono un economista e ho lavorato alla Commissione europea. Sono sposato con un'ostetrica belga ed abbiamo due figli che frequentano l'università. Sono molto sensibile ai diritti umani e cerco di battermi per eliminare le ingiustizie, soprattutto quelle che vedo nel mio Paese, riguardo alle quali credo di avere un maggior diritto di lottare, essendo un cittadino italiano.
 
D. Perché questa iniziativa?R. Quando sono venuto a conoscenza della sentenza della Corte di Cassazione N°4184 del 2012, ho capito che anche in Italia era giuridicamente possibile avere la parità dei diritti tra coppie sposate civilmente e coppie omosessuali, che avrebbero potuto accedere al matrimonio, in quanto la sentenza sprona il legislatore a legiferare sulla materia, perché considera superata la diversità di sesso tra le persone che contraggono il matrimonio.

D. Perché è utile firmare questa petizione?R. Ritengo che la "cultura della petizione", in quanto democrazia dal basso, possa essere un ottimo strumento per richiamare l'attenzione dei cittadini su tematiche meritevoli di considerazione e, in conseguenza del numero di firme raccolte, capace di attrarre l'interesse dei politici sulla questione.

D. Pensi che in Italia si possa arrivare al matrimonio civile per le coppie omosessuali?R.Tanti Paesi europei, come Olanda, Belgio, Spagna, Svezia, Portogallo, Regno Unito, Francia, Islanda e Norvegia hanno già approvato una legislazione sui matrimoni omosessuali e non vedo perché le coppie omosessuali italiane debbano essere discriminate nei loro diritti (come l'alloggio, l'eredità, l'assistenza sanitaria del partner e la presenza del partner nelle strutture ospedaliere, la reversibilità della pensione al coniuge sopravvissuto) rispetto alle coppie etero.

D. I partiti hanno spesso parlato di preferire il Pacs, un’alternativa al matrimonio,tu cosa ne pensi?R. Finora i partiti hanno appunto soltanto "parlato" e fatto finta di dare ascolto alle legittime richieste delle associazioni LGBTQ ed i cassetti del Parlamento sono pieni di progetti per le unioni civili (che si chiamino PACS, DICO, CUS) finiti, per motivi diversi, nel dimenticatoio.Il progetto di DDL presentato a dicembre in Senato sulle Unioni civili (per le coppie omosessuali ed ispirato dall'istituto legislativo tedesco) prevede però meno diritti rispetto al matrimonio civile riguardo a: cittadinanza -naturalizzazione del partner e ricongiungimento col partner-, permesso di immigrazione per il partner, nulla sulle decisioni sul fine vita, poco sulle adozioni, salvo la "stepchild adoption", in base alla quale il genitore non biologico può adottare il figlio biologico del partner, concepito prima o dopo l'unione o adottato.

D. Cosa ne pensi del modello tedesco per legalizzare le coppie omosessuali?R. Il modello tedesco é il modello a cui si ispira il DDL italiano per le unioni civili, ma, come evidenziato prima, lascia sussistere meno diritti per le coppie che ricorrono a questo istituto rispetto alle coppie sposate e visto che la Cassazione ha stabilito che anche in Italia potremo avere il matrimonio per le coppie omosessuali, non vedo perché non cogliere questa opportunità e chiedere il massimo dei diritti ottenibili!

D. Dopo questa petizione pensi ci potrà essere un'apertura?R. Spero che questa petizione, se ripresa dai vari MEDIA, che mi appaiono sempre più pilotati riguardo alle materie da trattare, possa coppia-gay
contribuire a fare cambiare la mentalità e far capire che il principio della parità dei diritti é basilare ed universale, e che deve essere applicato a tutti i cittadini.




D. A tuo parere, quali sono i pro e i contro della legge?
R. Francamente, alla luce dei diritti, ci vedo solo vantaggi. Se qualcuno non vuole sposarsi per principio, sarà comunque opportuno che esista l'istituto più "leggero", quanto ai diritti, delle unioni civili.

D. In Italia si vive ancora molta discriminazione, non sarebbe meglio se prima venisse approvata una legge chiara contro l'omofobia per tutelare le coppie gay anche nell'ambiente di lavoro?R. In Italia non esiste ancora una legge che penalizzi il reato di discriminazione nei confronti delle persone omosessuali e transessuali e che preveda aggravanti riguardo all'istigazione all'odio ed alla violenza omofoba e transfobica e credo che una tale legge sia necessaria. Credo anche che le campagne di sensibilizzazione contro l'omofobia e la transfobia possano essere condotte benissimo in parallelo alla battaglia per il matrimonio omosessuale.


D. Cosa farete dopo questa petizione, quali sono i progetti futuri?R. Intanto vogliamo arrivare con l'aiuto dei media a 10.000 adesioni per questa petizione sul matrimonio omosex e quindi ringraziamo anche voi, che dopo radio Siani, ospitate la nostra iniziativa.Personalmente sono molto scioccato anche dalla non applicazione di una legge della Repubblica, la 194 sull'aborto, a causa dell'altissima percentuale di medici obiettori (quasi l'80% in molte regioni); infatti la sanità è gestita a livello regionale e ho notato ma che sono state promosse su Change.org petizioni a secondo delle regioni.

D. Dopo il matrimonio per le coppie omosessuali credi si potrà parlare di adozione ? Legalizzazione dei figli all'interno del matrimonio?R. Mi sembrano dei diritti conseguenti all'istituto del matrimonio, anche se probabilmente per l'adozione bisognerà legiferare ad hoc.
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D. Qual è un buon motivo per aderire alla vostra proposta e firmare la petizione?R. Anche se sei eterosessuale devi essere cosciente che i tuoi diritti non verranno minimamente scalfiti dal matrimonio omosex; é quindi opportuno che firmi anche tu!Credo poi che bisogna mettere fine alla vergognosa discriminazione in base alla quale solo per i parlamentari (cioè proprio coloro che avrebbero dovuto legiferare in materia) e per i giornalisti é previsto che i loro partner (di qualunque sesso) possano avere accesso all'assistenza sanitaria; inoltre i Parlamentari possono lasciare al proprio partner la pensione di reversibilità.
 
Ringraziamo Giuseppe per la sua collaborazione, vi invitiamo a dare il vostro contributo per la raccolta delle firme, ed agevolare la parità dei diritti e l'uguaglianza per tutte le coppie, anche in Italia.
E quindi, forza, firmate e diffondete la petizione.Tobias Pellicciari

samedi 1 mars 2014

Governo Renzi, oltre la comunicazione ci aspetta il naufragio

L’abile comunicatore, Renzi, per la propria azione di governo, si é dato uno scadenziario ambiziosissimo e ben preciso: entro febbraio riforme costituzionali ed elettorali (prima promessa non mantenuta), a marzo il lavoro, ad aprile la riforma della Pubblica amministrazione, a maggio il fisco.
Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, nella richiesta della fiducia alle Camere, ha sottolineato ad libitum di mettere la propria faccia nell’impresa di governo e che nel caso dovesse fallire nel migliorare l’Italia, l’insuccesso sarà solo colpa sua.

Nei discorsi alle Camere, i buoni propositi di miglioramento del Bel Paese, ad esempio riguardo a scuola, lavoro e riforma della giustizia civile, penale ed amministrativa, sono apparsi come un puro catalogo di buone intenzioni, perché non suffragati né da cifre né da copertura finanziaria, viste inoltre le opposte vedute in merito da parte dei partiti che lo appoggiano e che sono gli stessi che hanno appoggiato l’inconcludente e rissoso governo Letta.
Completamente assenti poi, propositi di lotta alla mafia, alla corruzione ed all’evasione fiscale, battaglie che potrebbero stoppare la presa in ostaggio del Paese da parte dell’economia criminale, portare risorse nelle casse e finalmente incoraggiare investitori nazionali e stranieri ad investire in Italia.
Fa parte dello show, la composizione governativa, sapientemente venduta ai media (ed ai gonzi) come un governo delle pari opportunità, con una quota uguale di ministri e ministre, mentre la scelta dei ministri e dei sottosegreatri del governo Renzi, dalla lettura dei curricula, appare deludente ed in certi casi per niente opportuna.

Il nostro Renzi , nonostante gli slogan di rottamazione e le promesse di rinnovamento, si é piegato al manuale Cencelli, ed agli accordi del Nazareno con Berlusconi su giustizia e media, circordandosi da una squadra di:
Inquisiti: la Lanzetta, ministro agli affari regionali sarebbe indagata x abuso di ufficio a Locri, la sarda Barracciu ed il campano Del Basso De Caro, sottosegretari, entrambi del PD, indagati per i rimborsi ai gruppi regionali
Yes men and women di Berlusconi: come Ministro dell’interno confermato il delfino Alfano, macchiatosi nello scorso governo dell’accordo sottobanco al rapimento di madre e minore Shalabayeva al fine di compiacere un dittatore khazako; come sottosegretari al dicastero strategico della giustizia non lasciano sperare niente di buono Andrea Costa di NCD, relatore del “lodo Alfano” pro Berlusconi, primo firmatario di un provvedimento per la limitazione della divulgazione delle intercettazioni e che aveva proposto un abbassamento dei termini di prescrizione, e Cosimo Ferri accreditato di una riforma della giustizia che piace a Berlusconi.
Incompetenti al posto giusto: il commercialista Galletti distintosi per la privatizzazione dell’acqua e favorevole alle energie fossili diventa Ministro dell’Ambiente.
Espressione delle lobbies: Pinotti alla difesa, favorevole alle industrie nostrane degli armamenti
In conflitto di interessi: la berlusconiana Federica Guidi, ministro allo sviluppo economico, titolare di un’azienda familiare, la Ducati energia.
I censori : Il Sottosegretario alle Infrastrutture Gentile avrebbe addirittura fatto pressioni per bloccare le rotative di un quotidiano calabrese che riportava notizie su un’inchiesta sulla sanità che coinvolgeva il figlio per i reati di abuso d’ufficio, falso ideologico e associazione a delinquere nell’ambito dell’Azienda sanitaria provinciale .
Inutili raccomandati di ferro: la “Peppa Pig” Marianna Madia, ex fidanzata del figlio di Napolitano , stagista nel centro studi di Enrico Letta, voluta capolista nelle liste bloccate alla Camera da Veltroni, “portando in dote” soltanto, sono parole sue, “la mia grande inesperienza”, grande assenteista alla Camera, tra l’altro in occasione del voto sullo scudo fiscale, che avrebbe potuto portare alla caduta del governo Berlusconi, coronata Ministro della semplificazione amministrativa e della Pubblica amministrazione. Resta un mistero come riuscirà a portare a buon porto la Madia queste riforme chiave per il Paese, annunciate da Renzi entro aprile, riforme su cui navigati tecnici come Massimo Severo Giannini sono naufragati.
A pensare male si fa peccato, ma appare francamente impossibile per il Rottamatore portare avanti con un’equipe cosi’ modesta e squalificata ed entro termini cosi’ irrealistici, che si é lui stesso imprudentemente assegnato, le riforme e la modernizzazione di cui il Paese ha maledettamente bisogno.
Come non fare un paragone in termini di naufragi e di faccia tosta tra Renzi, che promette e calendarizza con le riforme governative una radicale quanto improbabile “rimessa a galla” del Paese, ed il “senza vergogna” Schettino che risalendo a bordo del relitto della Concordia due anni dopo il naufragio ha la faccia tosta di dire “io ci metto la faccia”?
Schettino di morti sulla coscienza ne ha 32, ma quanti e quali disastri sociali ed economici avrà Renzi alla fine del suo mandato?

 http://violapost.it/2014/03/01/governo-renzi-oltre-la-comunicazione-ci-aspetta-il-naufragio/#sthash.M5KQ5Qbv.dpuf

vendredi 28 février 2014

Petizione per estendere anche in Italia il matrimonio civile alle persone dello stesso sesso


Estenda il matrimonio civile alle coppie omosessuali, cosi come reso possibile dalla sentenza 4184/2012 della Corte Costituzionale

L'articolo 3 della Costituzione prevede che non sono ammese discriminazioni tra i cittadini, tra l'altro, anche alla luce del sesso. Invece attualmente non é possibile a cittadini dello stesso sesso contrarre matrimonio civile e cio' provoca una discriminazione di questi rispetto ai cittadini che hanno contratto matrimonio civile. Infatti il matrimonio civile prevede una tutela del coniuge riguardo ai diritti relativi, ad esempio, l'abitazione coniugale, ai congedi lavorativi, all'assistenza sanitaria ed alla possibilità di visitare il coniuge in una struttura ospedaliera, alla reversibilità della pensione ed anche riguardo alla successione, al di là del testamento.
La storica sentenza della Corte  Costituzionale N°4184/2012 ha dichiarato che "nell'ordinamento giuridico italiano la diversità di sesso dei nubendi...non si dimostra più adeguata alla attuale realtà giuridica, essendo stata radicalmente superata la concezione secondo cui la diversità di sesso dei nubendi é presupposto indispensabile, per cosi' dire "naturalistico", della stessa "esistenza" del matrimonio".
Di conseguenza é possibile che il legislatore estenda il regime del matrimonio  civile ed ai diritti che ne conseguono alle coppie dello stesso sesso.
I diritti degli altri cittadini non saranno minimamente lesi dall'estensione del matrimonio civile alle coppie omosessuali, ma si metterà semplicemente fine ad una lunga ed ingiusta discriminazione.
Gia molti Paesi nel mondo  prevedono il matrimonio per gli omosessuali.
Nell'Unione Europea esiste già il matrimonio omosessuale in Belgio, Danimarca, Francia, Olanda,  Portogallo, Inghilterra e Galles, Svezia; nel resto del Mondo in Africa del Sud, Argentina, Islanda,  Norvegia, Nuova Zelanda, Uruguay, e diversi Stati federali degli USA e del Messico.
Facciamo in modo, firmando questa petizione, che l'Italia diventi a sua volta, un Paese civile e moderno, senza discriminazioni per i propri cittadini coniugati, indipendentemente da loro sesso.

https://www.change.org/it/petizioni/al-presidente-del-consiglio-dei-ministri-estenda-il-matrimonio-civile-alle-coppie-omosessuali-cosi-come-reso-possibile-dalla-sentenza-4184-2012-della-corte-costituzionale

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02/28/renzi-e-quellassurdo-compromesso-sui-diritti/896955/

Intervista sulla petizione a Radio Siani

vendredi 21 février 2014

Quando gli editori influenzano la politica

Alla fine ci sarà voluto uno scherzo telefonico ad un papabile ministro per svelarci che uno dei maggiori editori italiani sceglie i ministri del governo che Renzi sta tentando di formare.
No, non é l’editore condannato per frode fiscale e con una sfilza di procedimenti penali sulle spalle, é l’altro editore, il “nemico” di Berlusconi: Carlo De Benedetti, ormai residente in Svizzera e proprietario del gruppo editoriale L’Espresso, con testate come il quotidiano “La Repubblica” ed il settimanale “l’Espresso”.
Alla fine degli anni 90 La Repubblica si ergeva, coi suoi editoriali, a baluardo contro gli abusi di potere e la discesa in campo in politica di un imprenditore editoriale sull’orlo del fallimento e con oscuri legami con la Mafia.
Fa quindi un certo effetto apprendere oggi che il padrone della stessa “La Repubblica” contatta i potenziali ministri a lui graditi per indurli a scendere in campo con la propria sponsorizzazione.
Forse iniziamo a capire un po’ meglio perché di fronte agli improponibili inciuci tra PD e PDL, come quelli sulla giustizia per salvare comunque Berlusconi, “La Repubblica” abbia sempre mantenuto una linea pro PD, trovando al comportamento di questo partito mille giustificazioni, o come mai il PD abbia appoggiato l’emendamento “salva Sorgenia”, azienda del gruppo De Benedetti.
Di fronte poi all’apparire di una vera opposizione costituita dal Movimento 5 Stelle, il quale ha denunciato questo consociativismo PD-PDL, “La Repubblica” ha sempre storto la bocca, cercando la pagliuzza nell’occhio del 5 Stelle, come la caccia agli scontrini, senza voler pero’ mai vedere la trave della longa manus del proprio padrone, accreditato peraltro da alcuni come detentore della tessera N°1 del PD.
Sarebbe interessante sentire cosa ne pensano di questa ingerenza di De Benedetti sul nascente esecutivo Renzi, i soggetti più indipendenti del PD, come Civati o Giachetti, ed anche firme eminenti della “Repubblica”, come il direttore Mauro, il vice Giannini e l’editorialista Zucconi.
Abbiamo la prova che i poteri forti, costuiti da finanza e dai principali gruppi editoriali, non hanno mai mollato la presa sulla politica e vogliono, con la loro influenza economica e mediatica, continuare a determinarne le sorti.
Insomma, la permeabilità tra detentori dei media e la politica, rimane una delle problematiche che piomba la vita politica e quindi democratica del Belpaese e gli strumenti giuridici per neutralizzarla non sono cosi’ evidenti quando un editore non fa direttamente politica…


http://violapost.it/2014/02/21/quando-gli-editori-influenzano-la-politica/

vendredi 7 février 2014

Le leggi sull'aborto sotto attacco in Europa ed in Italia

Lo scorso  dicembre il Parlamento Europeo, col voto determinante di sei parlamentari del PD, ha bocciato la risoluzione Estrela, volta a promuovere in Europa un’educazione sessuale , prevenire attivamente le gravidanze indesiderate e garantire un accesso equo alla contraccezione e all’aborto sicuro e legale in un’ottica di lotta alle discriminazioni di genere.

D'altra parte, il governo spagnolo ha promosso recentemente un'iniziativa volta a fare retromarcia sull'aborto legale in Spagna. Se sarà approvata dal Parlamento, l'applicazione dell'aborto sarà limitata ai soli casi di violenza sessuale  o di gravi condizioni di salute x le donne.

Anche in Italia assistiamo ad un progressivo svuotamento della legge sull'IVG N° 194/78, attraverso la paralisi dei consultori (che dovrebbero effettuare prevenzione ed educazione, diminuendo il ricorso all'aborto), ma soprattutto a causa di una percentuale insostenibile dei ginecologi obiettori di coscienza, che raggiungono ormai una media nazionale del 70%, e che paralizza le strutture che dovrebbero praticare l'IVG.



L'eccessivo tasso di obiezione di coscienza dei medici rende in pratica inoperativa una legge della Repubblica, perché le donne obbligate ad una IVG sono soggette a lunghe attese, che finiscono spesso col portare al superamento dei 90 giorni di gestazione, termine massimo per la pratica dell'IVG secondo la L194/78.
Queste situazioni  sfociano quindi nel ricorso all'aborto clandestino o, per le donne  che ne hanno le possibilità,  nel ricorso  all'IVG  a pagamento all'estero.

Si potrebbe quindi ipotizzare che la progressiva riduzione del tasso di IVG costatato dal 1981 ad oggi nelle relazioni ministeriali possa essere frutto di una legge resa via via inapplicabile e non di una migliore prevenzione ed educazione delle donne in Italia.

Non é un mistero che i medici obiettori di coscienza siano privilegiati nella carriera ospedaliera in un Paese  formalmente laico e che quei pochi ginecologi non obiettori, oltre ad essere svantaggiati in termini di carriera, siano costretti a turni massacranti di soli aborti, che finiscono per sfiancarli psicologicamente e fisicamente.




Uno Stato degno di questo nome ha l'obbligo garantire l'applicazione delle proprie leggi!



Visto che lo scopo principale della L194/78 é la tutela della salute psichica e fisica della donna, e che il diritto all'obiezione di coscienza é un diritto degli operatori sanitari, ma NON delle strutture sanitarie, queste ultime dovranno garantire l'applicazione della legge 194/78 attraverso una REVISIONE degli ORGANICI del personale medico che pratica le IVG.




Sarebbe opportuno che le associazioni dei diritti dei malati, indipendentemente dalle loro convinzioni filosofiche,  si schierino nella sola ottica della tutela della salute e dei diritti delle donne, denunciando alla magistratura le strutture ospedaliere in cui il diritto al ricorso alla legge 194/78 non sia più di fatto garantito.
http://violapost.it/2014/02/07/legge-sullaborto-sotto-attacco-in-europa-e-in-italia/

Aggiornamento con la condanna dell'Italia al Consiglio d'Europa per non garantire il servizio garantito dalal legge a causa dell'elevato numero di obiettori!
http://www.voxdiritti.it/?p=2595