vendredi 11 octobre 2013

Commento all'articolo di Roberto Orsi sul declino italiano,

Per una volta mi trovo in buona compagnia di pensiero!
Come non essere d'accordo sul sottostante articolo di Roberto Orsi,  professore alla London School of Economics?

L'Italia si sta avvitando in un declino che sembra inarrestabile: economico, culturale, politico ed amministrativo.

Le responsabilità maggiori sono evidentemente dei politici, nella stragrande maggioranza IGNORANTI, anche perché cooptati dagli altri politici con una legge elettorale indegna di un Paese civile, e quindi CORROTTI ed INCAPACI.

Politici  incapaci di vedere oltre la proprie tasche e quindi INCAPACI di programmare un futuro per il Paese.


POLITICI INETTI che hanno firmato TRATTATI INTERNAZIONALI relativi alla GLOBALIZZAZIONE senza valutarne le complesse e gravi conseguenze per il Paese, come i trattati sulla liberalizzazione dell'OMC (Organizzazione Mondiale per il Commercio) che hanno portato alla deindustrializzazione e delocalizzazione del comparto industriale in Italia, o come l'ingresso nell'EURO od il Fiscal Compact, con gli enormi sacrifici per i cittadini che questi trattati comportano in termini di  bilancio dello Stato e riguardo al welfare; oppure ancora il regolamento di Dublino che obbliga i migranti raccolti sulle nostre coste a chiedere l'asilo in Italia e non in un altro Paese dell'UE, proprio per scoraggiare il "nomadismo dell'asilo"....

Un Paese in cui la burocrazia, invece di incoraggiarli, vessa gli imprenditori, i quali  quindi fuggono all'estero, persino dove il lavoro costa di più, ma dove almeno lo Stato é un partner,

e non colui che ti mette i bastoni tra le ruote!

Un Paese dove la speranza si affievolisce sempre di più e quindi da cui i giovani, cervelli o braccia, fuggono...!



Vorrei concludere questo commento con una nota di speranza.
L'Italia DEVE RIUSCIRE a mobilizzare le sue migliori risorse per valorizzare e fare fruttare l'immenso e rilevantissimo patrimonio artistico/culturale, attraverso il turismo internazionale.
Non é possibile essere depositari del 50% del patrimonio artistico MONDIALE ed essere soltanto la quinta meta turistica al mondo, perdendo ogni anno posti in classifica!

SVEGLIA ITALIA! Sveglia POLTICA!

ROBERTO ORSI:
"Gli storici del futuro probabilmente guarderanno all'Italia come un caso perfetto di un Paese che è riuscito a passare da una condizione di nazione prospera e leader industriale in soli vent'anni in una condizione di desertificazione economica, di incapacità di gestione demografica, di rampate terzomondializzazione, di caduta verticale della produzione culturale e di un completo caos politico istituzionale. Lo scenario di un serio crollo delle finanze dello Stato italiano sta crescendo, con i ricavi dalla tassazione diretta diminuiti del 7% in luglio, un rapporto deficit/Pil maggiore del 3% e un debito pubblico ben al di sopra del 130%. Peggiorerà.
Il governo sa perfettamente che la situazione è insostenibile, ma per il momento è in grado soltanto di ricorrere ad un aumento estremamente miope dell'IVA (un incredibile 22%!), che deprime ulteriormente i consumi, e a vacui proclami circa la necessità di spostare il carico fiscale dal lavoro e dalle imprese alle rendite finanziarie. Le probabilità che questo accada sono essenzialmente trascurabili. Per tutta l'estate, i leader politici italiani e la stampa mainstream hanno martellato la popolazione con messaggi di una ripresa imminente. In effetti, non è impossibile per un'economia che ha perso circa l'8 % del suo PIL avere uno o più trimestri in territorio positivo. Chiamare un (forse) +0,3% di aumento annuo "ripresa" è una distorsione semantica, considerando il disastro economico degli ultimi cinque anni. Più corretto sarebbe parlare di una transizione da una grave recessione a una sorta di stagnazione.
Il 15% del settore manifatturiero in Italia, prima della crisi il più grande in Europa dopo la Germania, è stato distrutto e circa 32.000 aziende sono scomparse. Questo dato da solo dimostra l'immensa quantità di danni irreparabili che il Paese subisce. Questa situazione ha le sue radici nella cultura politica enormemente degradata dell'élite del Paese, che, negli ultimi decenni, ha negoziato e firmato numerosi accordi e trattati internazionali, senza mai considerare il reale interesse economico del Paese e senza alcuna pianificazione significativa del futuro della nazione. L'Italia non avrebbe potuto affrontare l'ultima ondata di globalizzazione in condizioni peggiori. La leadership del Paese non ha mai riconosciuto che l'apertura indiscriminata di prodotti industriali a basso costo dell'Asia avrebbe distrutto industrie una volta leader in Italia negli stessi settori. Ha firmato i trattati sull'Euro promettendo ai partner europei riforme mai attuate, ma impegnandosi in politiche di austerità. Ha firmato il regolamento di Dublino sui confini dell'UE sapendo perfettamente che l'Italia non è neanche lontanamente in grado (come dimostra il continuo afflusso di immigrati clandestini a Lampedusa e gli inevitabili incidenti mortali) di pattugliare e proteggere i suoi confini. Di conseguenza , l'Italia si è rinchiusa in una rete di strutture giuridiche che rendono la scomparsa completa della nazione certa.
L'Italia ha attualmente il livello di tassazione sulle imprese più alto dell'UE e uno dei più alti al mondo. Questo insieme a un mix fatale di terribile gestione finanziaria, infrastrutture inadeguate, corruzione onnipresente, burocrazia inefficiente, il sistema di giustizia più lento e inaffidabile d'Europa, sta spingendo tutti gli imprenditori fuori dal Paese . Non solo verso destinazioni che offrono lavoratori a basso costo, come in Oriente o in Asia meridionale: un grande flusso di aziende italiane si riversa nella vicina Svizzera e in Austria dove, nonostante i costi relativamente elevati di lavoro, le aziende troveranno un vero e proprio Stato a collaborare con loro, anziché a sabotarli. A un recente evento organizzato dalla città svizzera di Chiasso per illustrare le opportunità di investimento nel Canton Ticino hanno partecipato ben 250 imprenditori italiani.
La scomparsa dell'Italia in quanto nazione industriale si riflette anche nel livello senza precedenti di fuga di cervelli con decine di migliaia di giovani ricercatori, scienziati, tecnici che emigrano in Germania, Francia, Gran Bretagna, Scandinavia, così come in Nord America e Asia orientale. Coloro che producono valore, insieme alla maggior parte delle persone istruite è in partenza, pensa di andar via, o vorrebbe emigrare. L'Italia è diventato un luogo di saccheggio demografico per gli altri Paesi più organizzati che hanno l'opportunità di attrarre facilmente lavoratori altamente, addestrati a spese dello Stato italiano, offrendo loro prospettive economiche ragionevoli che non potranno mai avere in Italia.
L'Italia è entrata in un periodo di anomalia costituzionale. Perché i politici di partito hanno portato il Paese ad un quasi - collasso nel 2011, un evento che avrebbe avuto gravi conseguenze a livello globale. Il Paese è stato essenzialmente governato da tecnocrati provenienti dall'ufficio del Presidente Repubblica, i burocrati di diversi ministeri chiave e la Banca d'Italia. Il loro compito è quello di garantire la stabilità in Italia nei confronti dell'UE e dei mercati finanziari a qualsiasi costo. Questo è stato finora raggiunto emarginando sia i partiti politici sia il Parlamento a livelli senza precedenti, e con un interventismo onnipresente e costituzionalmente discutibile del Presidente della Repubblica , che ha esteso i suoi poteri ben oltre i confini dell'ordine repubblicano. L'interventismo del Presidente è particolarmente evidente nella creazione del governo Monti e del governo Letta, che sono entrambi espressione diretta del Quirinale. L'illusione ormai diffusa, che molti italiani coltivano, è credere che il Presidente, la Banca d'Italia e la burocrazia sappiano come salvare il Paese. Saranno amaramente delusi. L'attuale leadership non ha la capacità, e forse neppure l'intenzione, di salvare il Paese dalla rovina. Sarebbe facile sostenere che Monti ha aggravato la già grave recessione. Letta sta seguendo esattamente lo stesso percorso: tutto deve essere sacrificato in nome della stabilità. I tecnocrati condividono le stesse origini culturali dei partiti politici e, in simbiosi con loro, sono riusciti ad elevarsi alle loro posizioni attuali: è quindi inutile pensare che otterranno risultati migliori, dal momento che non sono neppure in grado di avere una visione a lungo termine per il Paese. Sono in realtà i garanti della scomparsa dell'Italia.
In conclusione, la rapidità del declino è davvero mozzafiato. Continuando su questa strada, in meno di una generazione non rimarrà nulla dell'Italia nazione industriale moderna. Entro un altro decennio, o giù di lì, intere regioni, come la Sardegna o Liguria, saranno così demograficamente compromesse che non potranno mai più recuperare. I fondatori dello Stato italiano 152 anni fa avevano combattuto, addirittura fino alla morte, per portare l'Italia a quella posizione centrale di potenza culturale ed economica all'interno del mondo occidentale, che il Paese aveva occupato solo nel tardo Medio Evo e nel Rinascimento. Quel progetto ora è fallito, insieme con l'idea di avere una qualche ambizione politica significativa e il messianico (inutile) intento universalista di salvare il mondo, anche a spese della propria comunità. A meno di un miracolo, possono volerci secoli per ricostruire l'Italia."

jeudi 10 octobre 2013

Clandestino!

Il Nostro Mediterraneo é diventato la tomba di migliaia di profughi, in fuga da guerre o semplicemente col miraggio di un avvenire migliore (i cosiddetti "migranti economici").

Questi profughi si avventurano in mare , pagando coi risparmi di un intera famiglia, un passaggio su carrette infide, gestite da trafficanti internazionali di esseri umani, veri schiavisti dei nostri giorni!



I profughi che, a rischio della propria vita, (in quanto spesso non sanno neanche nuotare), si accingono a salpare per questo perigliosissimi viaggi della speranza, non sanno certo che, una volta sbarcati senza documenti e  permesso di sogggiorno in Italia, verranno incriminati penalmente come "clandestini" e sanzionabili con un'ammenda che va da 5000 a 10.000€ della legge 94/09 del 15 luglio 2009.

Insomma , il reato di clandestinità non fa parte delle valutazioni di questi profughi riguardo alla scelta di partire o meno.
Qualora questo reato non fosse contemplato in Italia non aumenterebbe certo  il numero dei  migranti!

I migranti aumentano  a causa di guerre, carestie o quando si compromettono le condizioni di sussistenza nel Paese di origine .

Quindi é un'ottima notizia che in Italia il Senato abbia accolto l'emendamento dei 5 Stelle per l'abolizione dell'assurdo  reato di clandestinità.

Un altro passo coraggioso che dovrà finalmente intraprendere il Parlamento italiano é la modifica della legge Bossi-Fini, soprattutto in quella parte che riguarda i respingimenti in mare verso i paesi rivieraschi del mediterraneo (Libia ed Egitto) con cui l'Italia ha dubbi accordi di "cooperazione" in materia. 

Infatti la norma sui respingimenti in mare é responsabile della morte, per sete, fame, naufragio, o ipotermia  di troppi profughi.
E' necessaria la rinegoziazione di questi accordi, sostituendoli con accordi che migliorino le condizioni economiche nei Paesi di origine, assicurando che gli aiuti economici arrivino a destinazione delle popolazioni attreverso ONG affidabili, senza essere oggetto di "prelievo" da parte di politici o burocrati corrotti.


Inoltre la norma sui respingimenti in mare appare contraria al diritto internazionale nella misura in cui prevede che i rifugiati politici possano essere rimpatriati nei Paesi di provenienza, in cui possono essere perseguitati e rischiare la loro incolumità.

l'Italia dovrà inoltre assicurare ai migranti che sbarcano sul proprio suolo condizioni igienico-sanitarie degne di un Paese civile e non centri di permanenza "temporanea" (istituiti dalla legge Turco-Napolitano) sovraffollati e sull'orlo del collasso!



Last but not least, l'Italia dovrà chiedere, in quanto membro fondatore dell'Unione Europea, e principale porta di ingresso nell'UE ai migranti per via marittima, oltre ad un sostegno finanziario e logistico da parte degli altri Paesi membri dell'UE per gestire questi crescenti flussi migratori, anche una modifica del Regolamento di Dublino,  in modo da permettere che i richiedenti il diritto di asilo possano farlo anche in un Paese diverso da quello in cui entrano nei confini dell' 'Unione, permettendo cosi' una diminuzione della pressione dei richiedenti all'asilo in Italia.

samedi 5 octobre 2013

Lampedusa: insipienza ed ipocrisia della politica italiana

Confesso di averne abbastanza della pelosa ipocrisia di quella classe politica che va a rimorchio delle emozioni suscitate dall'attualità .

Ieri Angiolino Alfano ha postato decine di tweet lacrimevoli sulle centinaia dei migranti morti annegati al largo di  Lampedusa.
Ma il suo partito (PDL) é responsabile per la proposta e l'adozione di una legge vergognosa come la Bossi-Fini, contraria al diritto internazionale, nella parte in cui prevede i respingimenti dei migranti in mare. Rispengimento in mare vuol dire morte per disadratazione o fame, per ipotermia o per naufragio,  e nel caso in cui i natanti ritornino verso i Paesi da cui sono salpati,  i migrati rischiano la tortura se non la morte da parte di autorità che non vogliono farsi carico di questa problematica.
Inoltre i "centri di accoglienza" istituiti dalla Bossi-Fini sono spesso strapieni e obbligano gli extracomunitari a condizioni di vita disumane.


Il presidente della regione Crocetta, invece di battersi politicamente per la modifica della Bossi-Fini,  in un impeto di buonismo, propone nientedimeno che di creare cimiteri con zone diverse a secondo del credo religioso per i cadaveri dei migranti ripescati !



Riguardo alla piaga dei migranti (economici o politici che siano) é chiaro che l'Italia non puo' "farsi carico di tutta la miseria del mondo" e la  posizione geografica quale porta di accesso del Mediterraneo, assieme alla Spagna, ne fanno uno dei principali di arrivo dei "boat people", ma ricordiamoci che siamo membro fondatore dell'Unione Europea, e quindi il governo italiano, adesso europeista e con una  credibilità internazionale ritrovata rispetto a quello Berlusconi  , deve battersi con determinazione nelle sedi UE, esigendo la solidarietà politica, economica e logistica dei nostri partners europei.

Una problematica quantitavimente meno rilevante, ma non meno sensibile,  sono i rifugiati politici che affluiscono in Europa a causa di dittature che mettono a repentaglio la vita dei dissidenti  o peggio,  quando sono in corso guerre civili, come attualmente in Siria o Somalia.
Secondo dati Eurostat Nel 2012 i 27 Paesi dell’Ue hanno “concesso” protezione a 102.705 richiedenti asilo 
Nell’anno, nel nostro Paese le decisioni positive sono state in tutto di 9.270 rifugiati politici.
Nell'Ue l'Italia é  il quinto Paese per accoglienza di  rifugiati politici, dopo Germania con quasi 22.200 , seguita dai 15.300 della Svezia, dai 14.600 del Regno Unito e dai 14.300 della Francia. 
Altra e più vasta problematica riguarda gli immigrati clandestini, nella maggior parte per motivi economici, i quali vanno ad alimentare l'occupazione nell'economia sommersa,  e sono spesso  sfruttati dalla criminalità organizzata.
Se guardiamo alle stime, nel 2008 i primi cinque Paesi per numero complessivo di immigrati irregolari sarebbero: Regno Unito (863 mila), Italia (461 mila), Germania (457 mila), Francia (400 mila) e Spagna (354 mila)

Il problema della migrazione economica si deve risolvere soprattutto aiutando alla fonte i Paese da cui provengono i profughi, evitando che gli aiuti finiscano in mani di leaders corrotti (basti citare il caso Gheddafi a cui Berlusconi ha ceduto a tutti i ricatti o di alcune dittature africane...) , ma a causa della crisi economica in Europa e dei diktatt di bilancio, i fondi destinati dal governo italiano alla cooperazione internazionale sono in diminuzione.    


Secondo la Commissione europea in assenza di un'inversione di marcia, gli aiuti pubblici allo sviluppo italiani potrebbero raggiungere solo lo 0,16% nel 2015, quando invece, in base agli impegni assunti in sede Onu, dovremmo arrivare allo 0,7% del Pil!

Quindi, di fronte agli  attuali e complessi flussi migratori, maggiormente di natura economica, l'Italia non puo' demagogicamente chiudere le proprie frontiere.
Ricordiamoci che l'Italia é confrontata ad un deficit demografico e che senza l'afflusso di manodopera per occupazioni che gli italiani non desiderano più esercitare, come l'assistenza agli anziani, l'agricoltura o anche l'industria nel Nord-Est, interi settori dell'economia italiana avrebbero serie difficoltà.

L'Italia dovrà inoltre trovare di concerto coi propri partner europei soluzioni economiche e politiche di largo respiro riguardo al  fenomeno dell'immigrazione economica, che, a caussa del crescente divario NORD-SUD, rivestirà importanza crescente.

Politici degni di questo nome non debbono sfruttare il populismo, incutendo il timore nella popolazione italiana di un'invasione di orde di straccioni, o rifugiandosi dietro una facile emozione momentanea suscitata dai lutti dei migranti affogati dai Paesi poveri.

Una  politica di immigrazione degna di questo nome, passa, come in altri Paesi occidentali, attraverso un censimento dei posti di lavoro non coperti dalla popolazione nazionale ed una programmazione degli afflussi esterni sulla base della offerta di manodopera.

Da tempo immemorabile la politica italiana NON prevede soluzioni ma esercita un ruolo di pompiere , affannandosi a correre di qua e di là, a secondo le infinite "emergenze" del momento, che si chiamino rifiuti, incendi estivi, migranti..., tenute sempre aperte e che, in quanto gestite come emergenze, favoriscono gli appalti in favore delle Mafie.

Uno stato credibile ed europeo ed una classe politica degna di questo nome, prevedono, programmano ed agiscono, riguardo alle grandi sfide alle quali sarà  confrontato il Paese.
Vedasi a proposito la riflessione che sta portando avanti il governo francese riguardo alle sfide per i prossimi dieci anni http://www.gouvernement.fr/premier-ministre/quelle-france-dans-10-ans-le-gouvernement-lance-une-grande-demarche-prospective
Il futuro del Paese si gioca oggi e l'Italia appare in grave declino.
Abbiamo maledettamente bisogno di una classe politica seria ed onesta che si batta per fare dell'Italia un Paese europeo e moderno!

vendredi 4 octobre 2013

Per il voto palese in Parlamento, sempre!



Appare più che opportuno eliminare i bizantinismi del voto segreto, che portano i parlamentari, eletti dal popolo sovrano, a non essere responsabili riguardo alla propria linea tenuta in Parlamento ed essere quindi facile preda di oscuri gruppi di pressione .

Il voto segreto permane attualmente alla Camera ed al Senato in quelle votazioni relative ai loro membri o all'elezione delle principali cariche della Repubblica.

Quante pagine oscure della storia della Repubblica si sono consumate all'ombra del voto segreto, in particolare quelle relative all'elezione dei Presidenti della Repubblica?

Il Parlamento deve diventare un Palazzo trasparente!

dimanche 29 septembre 2013

Era già tutto previsto...

Di cosa meravigliarsi ora che il Pregiudicato ha dato il benservito al governo quando la propria incolumità/impunibilità erano a repentaglio?

Forse che Napolitano ed il PD non sapevano che stavano costruendo il governo con un soggetto eversivo e delinquenziale, che ha DA SEMPRE anteposto i propri interessi personali a quelli del Paese ed é sceso in politico solo per salvare sé e le sue aziende, ai tempi sull'orlo della bancarotta?

E perché il PD, per dare un segnale moralizzatore al Paese non ha mollato Berlusconi, creando  un' altra maggioranza, quando costui é diventato un pregiudicato, continuando invece a governare con qualcuno che si é macchiato di evasione fiscale, un crimine odioso contro l'economia del Paese?

Non si capisce poi perché tirare in ballo Grillo come responsabile della situazione...

Il Movimento 5 Stelle sta facendo una seria opposizione a questo governo e coerentemente agisce, poiché ha detto che non farà mai da stampella ad un governo PD-PDL.

Se certi sepolcri imbiancati, invece di guardare la pagliuzza nell'occhio del vicino vedessero la trave che é ne loro occhio...

http://www.youtube.com/watch?v=SM2aVF4Nr54

lundi 20 mai 2013

Voto scambiato, elettore dannato!

Il voto di scambio é il metodo attraverso il quale candidati alle elezioni chiedono il voto a cittadini, spesso  senza speranze, facendo intravvedere loro improbabilissimi posti di lavoro nella pubblica amministrazione o altre utilità tangibili. Si tratta della negazione più palese della democrazia, in quanto il voto viene condizionato dalla situazione di bisogno in cui si trovano, e vengono appositamente mantenuti, tantissimi elettori.
 E' il segno di un servaggio tangibile e di un patto scellerato persistente nel nostro Paese, soprattutto nel Mezzogiorno.
 A volte il voto si puo' anche vendere per una semplice busta della spesa.
Su Youtube sono visionabili filmati di persone che, prima delle elezioni, entrano nei patronati di Librino, quartiere dormitorio di Catania e ne escono con buste della spesa
 http://www.youtube.com/watch?v=ryS8UQCVcSA
Alcuni politici , come Raffaele Lombardo, pare abbiano archivi elettorali precisissimi, nel quale sono repertoriati nomi, cognomi e posti di lavoro richiesti, in modo da tenere tutto sotto controllo.
  Fino a quando durerà questa schiavitù?
Ci risulta che in occasione di questa nuova tornata elettorale amministrativa  i traffici abbiano ripreso, come prima.
Evidentemente, nonostante l'inaffidabilità palese di troppi  candidati politici che promettono posti di lavoro, i bisogni sono talmente tanti , che la speranza é sempre l'ultima a morire

mardi 14 mai 2013

Parità dei diritti non solo per i parlamentari, ma per tutti i cittadini italiani

Cari parlamentari, adesso che vi siete votati la parità dei diritti (assistenza sanitaria), non solo per le coppie di fatto, ma anche per le coppie omosessuali, non sarebbe il caso di estendere i diritti paritari a TUTTE le coppie italiane?

lundi 6 mai 2013

mardi 26 mars 2013

Le dimissioni in Italia

I ministri italiani che si dimettono sono talmente rari che quando lo fanno é per un avanzamento personale.
 Vedi Cossiga diventato Presidente della repubblica dopo le dimissioni da ministro dell'interno per la gestione del "caso" Moro. 
Quindi non venitemi a dire che il ministro "tecnico" degli esteri, Terzi di S. Agata, si sia dimesso per la disastrosa gestione dei Maro'; ha semplicemente fiutato che avrebbe aumentato la propria  popolarità di politico  presso un popolo di "tengo famiglia" affermando " io non ero d'accordo di fare rientrare i maro' in India"...
Cosa non si farebbe per l'audimat...

jeudi 14 mars 2013

La sicumera del Caimano

Berlusconi2013 @berlusconi2013 
#Berlusconi: Papa Francesco rappresenterà per noi il primo riferimento spirituale come già lo rappresentarono i Pontefici suoi predecessori
Giuseppe Fiamingo @italianestero 
@berlusconi2013 sei cosi' sicuro che Papa Francesco ti darà sempre e comunque l'assoluzione?
1:51 PM - 14 Mar 13

dimanche 3 mars 2013

La legge morale dentro di me, il cielo stellato sopra di me (I. Kant)

L'articolo 67 della Costituzione recita cosi' "Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato"
Cari neo-eletti , ricordatevi di questa norma che vi svincola dall'obbedienza ad eventuali diktat partitici.
Vi auguro di esercitare la vostra nuova funzione in piena coscienza e di anteporre SEMPRE gli interessi del Paese a tutti gli altri.
Buon lavoro!

mardi 26 février 2013

Problematiche emerse dal voto italiano all'estero

Problematiche emerse dal voto italiano all'estero:

Partecipazione in calo e su livelli al minimo storico la già bassa partecipazione delle scorse elezioni (vicina al 40%) é scesa al 31%, ed in diversi Paesi europei con forte e tradizionale presenza italiana (Francia, Belgio, Germania ed all'eccezione della Svizzera) i votanti sono al di sotto del 30%.

Elevatissima percentuale di voti nulli (dall'8 al 10%) quando la percentuale italiana sia alla Camera che al Senato é stata del 2,4%. Personalmente spiego l'alto numero di schede nulle con la complicazione del voto per corrispondenza all'estero, che prevede di mettere la scheda in una busta e successivamente dentro un'altra busta con il certificato elettorale.

L'ingerenza illecita dei patronati all'estero nell'indirizzare il voto degli italiani all'estero più influenzabili e meno preparati, smascherata dalle registrazioni durante quest'ultima campagna elettorale.

http://www.youtube.com/watch?v=1WoXrN4cIwQ

Per ribaltare questo stato di cose poco edificante é necessaria un'attività capillare di informazione sull'esercizio corretto del voto su  di un territorio molto vasto.
 Normalmente questo compito dovrebbe essere dei COMITES, ma questi enti sono spesso sconosciuti dagli stessi italiani residenti all'estero nelle circoscrizione e spesso non hanno nemmeno  un sito internet degno di questo nome.

Insomma, gli italiani all'estero appaiono sempre di più come cittadini di serie B, che vengono solo contattati dai candidati al momento delle elezioni.
E' ora che tutto cio' cambi per riavvicinare anche questi cittadini alle istituzioni italiane!

lundi 25 février 2013

Luci ed ombre di queste elezioni:

Luci  ed ombre di queste elezioni:
Il 25% degli italiani vota per cacciare la casta, mentre il 25% continua a credere al senile pifferaio di Hardcore...
In ogni caso i partiti della maggioranza della precedente legislatura sono altamente colpevoli per non avere voluto dare agli italiani  una legge elettorale civile, perché il Porcellum dà loro un potere immenso!

vendredi 1 février 2013

Risposta a Mara Carfagna


<blockquote class="twitter-tweet" lang="it"><p>@<a href="https://twitter.com/mara_carfagna">mara_carfagna</a> e a lei grazie a cosa fu concesso il diritto ad essere in una lista elettorale?</p>&mdash; Giuseppe Fiamingo (@italianestero) <a href="https://twitter.com/italianestero/status/297448585837031424">01 febbraio 2013</a></blockquote>
<script async src="//platform.twitter.com/widgets.js" charset="utf-8"></script>

Risposta a Casini e Monti


<blockquote class="twitter-tweet" lang="it"><p>@<a href="https://twitter.com/pierferdinando">pierferdinando</a> @<a href="https://twitter.com/senatoremonti">senatoremonti</a> Governo Montiha colpito i poveracci e lasciato in sella oligopoli e privilegi. No al bis!</p>&mdash; Giuseppe Fiamingo (@italianestero) <a href="https://twitter.com/italianestero/status/297420353666433024">01 febbraio 2013</a></blockquote>
<script async src="//platform.twitter.com/widgets.js" charset="utf-8"></script>

mercredi 23 janvier 2013

Perché IDV ha messo il veto sulla mia candidatura con Rivoluzione civile

Alla faccia della promessa che i partiti avrebbero fatto un passo indietro in Rivoluzione civile, Italia dei Valori si é permessa di mettere il veto sul mio nome come candidato alle politiche di febbraio anche se provengo da "Cambiare si puo' " e non ho più niente da spartire con IDV.
Infatti ho lasciato pubblicamente IDV  all'inizio del 2011 con la lettera aperta ad Antonio Di Pietro,
che  riporto qui sotto.

Caro Antonio Di Pietro,  

la mia permanenza in IDV stava diventando sempre più penosa e sofferta. All'inizio ci fu il Congresso di Roma, come parvenza di finta democrazia interna, con la scelta di far correre IDV a fianco di De Luca, un politico con ben due procedimenti penali in corso, la farsa della candidatura "alternativa" di Barbato e la mia scoperta dell'emarginazione ed ostracismo nei confronti dei dissidenti come Alessandra Piva, cofondatrice con te ed Elio Veltri di IDV. Al Congresso di Roma ci fu anche un episodio vergognoso di cui il parlamentare Razzi fu il protagonista. Infatti la base dell'estero di IDV aveva faticosamente ( a causa della dispersione fisica sul territorio e dell'impossibilità di riunirsi in un luogo fisico ) elaborato una  mozione unitaria (che conteneva, tra l'altro, la richiesta di essere riconosciuta come  regione a pieno titolo) che avrebbe voluto presentare al Congresso. Razzi si oppose alla presentazione della nostra mozione e non volle neanche farla propria, dilungandosi in un intervento personale pieno di sproloqui, in un italiano quanto meno approssimativo.   Inoltre sul proprio sito, Razzi descriveva l'immagine dell'emigrato che gli coincideva personalmente, cioé quella dell'emigrato con la valigia di cartone, senza tenere conto che oggi gli emigrati italiani sono maggioritarmente diplomati o e laureati, e che emigrano perché non vedono in Italia una prospettiva di lavoro dignitoso, senza abbassarsi al servilismo ad alla raccomandazione dei potenti. 

Venne poi la tua nomina di Razzi a coordinatore estero. Eri già sotto il ricatto di Razzi che, avendo fiutato aria di elezioni e compreso che non sarebbe stato da te ricandidato, minacciava già di traslocare verso partiti più "accoglienti". Lasciami dire che questo "premio" a Razzi denota della tua scarsa considerazione per la base dell'estero e più in generale del partito all'estero, imponendole dall'alto un soggetto che pensava solo ai propri interessi ed anche in modo disonesto (la vicenda dell'appropriazione indebita di Razzi a Lucerna era a te già nota) ed assolutamente impreparato a stilare un qualsiasi programma o a coordinare soggetti. 

Come prevedibile, il 14 dicembre del 2010  i "casi" Razzi e Scilipoti ti scoppiavano tra le mani, col loro traghettamento verso l'area di governo, con gravissimo danno per l'immagine di IDV, partito antiberlusconiano per eccellenza. Ritengo che di questi casi, avendo selezionato tu questi personaggi come candidati alle elezioni, tu sia pienamente responsabile ed avresti dovuto tirarne le conseguenze. A seguito di questi due recenti casi di defezione (vi erano stati quelli precedenti degli europarlamentari Pino Arlacchi e Vincenzo Iovine) Luigi de Magistris, Sonia Alfano e Giulio Cavalli, i quali avevano osato criticare la tua scelta di personaggi in fondo indegni di stare in IDV, furono violentemente e personalmente attaccati sia dal gotha del partito, Leoluca Orlando, Massimo Donadie Felice Belisario, che da nove senatori su dodici, che ti scrissero una lettera in cui attaccavano pesantemente i tre soggetti in questione. 

Vedi, caro Antonio DI Pietro, ho sempre di più l'impressione che tu ti sia principalmente circondato nel partito da famigli e yes men e women, forse perché non accetti il dissenso e la critica. L'ultimo caso, con la messa in angolo e la successiva, prevedibilissima defezione di un intellettuale, storico e saggista della levatura del Prof. Tranfaglia, é stato per me la goccia che ha fatto traboccare il vaso!  Come pensi di poter aprire il partito ad idee nuove, alla collaborazione di altri intellettuali, se qualcuno come Tranfaglia viene trattato a pesci in faccia e costretto all'uscita?   La prova della grave crisi che attraversa attualmente IDV é che, un partito per antonomasia anti-berlusconiano, in piena crisi del berlusconismo, dovrebbe aumentare i propri consensi, mentre invece i sondaggi danno tutti IDV molto al di sotto del risultato dell'8% delle europee. Credo che questo sia dovuto sia alla pessima immagine che ne é derivata al partito dai casi Razzi e Scilipoti, ma soprattutto al fatto che la base non si riconosca più in un partito che "predica bene e razzola male", che esclude la base dissenziente  imponendo ai vertici locali fuoriusciti da altri partiti (vedi gli articoli di Micromega a proposito) , i quali, al primo stormir di fronde, lo lasceranno, come hanno lasciato quello precedente, magari per trenta denari! Per me la coerenza e l'onestà intellettuale sono alla base di tutto, e soprattutto della mia azione politica, che ho deciso di intraprendere quando ho visto il Paese in mano ai delinquenti oggi al governo. 

Nei miei tre anni di miltanza a favore di IDV mi sono speso senza risparmiare energie dal Belgio, sia nella campagna elettorale per le europee, che in IDV Belgio di cui sono co-fondatore della Onlus (unico caso di IDV estera con statuto approvato e pubblicato alla gazzetta ufficiale del paese ospite) nonché past tesoriere, ancora in seno all'Osservatorio europeo creato da Niccolo' Rinaldi, ed ultimamente anche per la redazione dello statuto estero, senza mai chiedere, a differenza di altri personaggi paracadutati dall'alto ed ampiamente sponsorizzati sull'estero, una qualsiasi carica o incarico nel partito. 

Inoltre avevo messo in guardia i compagni di IDV estero dai modi poco ortodossi di Razzi nonché da un sedicente filosofo, finanziatore di quest'ultimo, residente in Belgio, che ha partecipato come oratore nel 1996 a Teheran ad un convegno negazionista dell'Olocausto organizzato dagli ayatollah sciiti, i quali hanno le mani grondanti del sangue del proprio popolo! Per queste denunce sono stato attaccato pesantemente con menzogne e sul piano personale dall'attuale coordinatore di IDV Belgio e da uno dei suoi sodali presente nell'esecutivo. Constato con tristezza che quelli che andavano a braccetto con Razzi durante il suo mandato in seno ad IDV, sono poi stati i primi a dargli addosso, una volta che questo fece il salto della quaglia. Quanta ipocrisia! Inoltre sdoganare l'operato "culturale" di un negazionista dell'Olocausto da parte di un partito come il tuo, che in Italia si é fatto promotore al fine di rendere il negazionismo dell'Olocausto un crimine penale, non mi sembra proprio un esempio di coerenza! E' proprio per la coerenza in me innata ed alla luce degli argomenti sovraesposti, che ho deciso di sospendere il percorso con IDV. Spero solo, per il bene del Paese, che tu sappia accogliere le voci della saggezza che penso ti arrivino da diverse parti del partito e riportare IDV verso posizioni e scelte più coerenti col proprio spirito originario. 

Cordiali saluti Giuseppe Fiamingo 
Bruxelles

dimanche 20 janvier 2013

Piccoli candidati di terza classe

Ed alla fine' i "piccoli candidati di terza classe", quelli che non sgomitano, quelli che non hanno santi potenti in Paradiso, non li vedrete  nelle liste elettorali, perché i poliziotti "con i baffi e senza baffi" dei partiti vigilano attentamente per non fare ammettere in queste liste le persone che pensano con la loro testa , le persone libere e non ricattabili, persone mai state alla corte di qualche personaggio, cosiddetto, politico.
 L'unico ruolo di questi poliziotti partitici é quello dell' interdizione, in un Paese in cui ci sarebbe cosi' tanto da costruire...
Che pena!
(Liberamente adattato da "Conversazione in Sicilia" di Elio Vittorini)

mercredi 2 janvier 2013

Spunti per un'azione credibile degli eletti in favore degli italiani all'estero

Al di là degli annunci elettorali dei candidati nelle varie circoscrizioni all'estero,  il punto essenziale é la CAPACITA' di  questi, una volta eletti, di INCIDERE sull'azione legislativa e sull'attenzione del governo riguardo alle tematiche concernenti gli italiani all'estero .

I dodici parlamentari del collegio estero eletti alla Camera ed i sei eletti al  Senato, per essere credibili, ed onorare la fiducia dei loro elettori dovrebbero  impegnarsi per  una "piattaforma comune di legislatura in favore degli italiani residenti all'estero".
 Tale piattaforma comune, resa operativa attraverso una Commissione Bicamerale permanente, dovrebbe accomunare e permettere il coordinamento dell'azione degli eletti, al di là delle appartenenze politiche, visto che le problematiche degli italiani all'estero sono trasversali e bipartisan.
Attraverso questo coordinamento, gli  eletti dagli italiani residenti all'estero   potrebbero esercitare collettivamente ed in modo più incisivo la loro azione, tramite interrogazioni, interpellanze, progetti di legge a firma comune, vertenti ad esempio sul  miglioramento dei servizi che lo stato italiano fornisce ai concittadini all'estero,  attraverso i Consolati, gli Istitutti italiani di cultura,i  COMITES o i  CGIE, (qualora ancora riformabili) o su interventi puntuali riguardo a particolari situazioni urgenti e/o gravi.

Solo con questo tipo di coordinamento ed un'azione congiunta, i parlamentari del  collegio estero potrebbero ottenere risultati concreti e riconoscibili in favore degli italiani all'estero.

Cosa ne pensate di questa proposta, concittadini residenti all'estero?

Augurio per il 2013

Auguro a te ed ai tuoi cari Buone feste ed un 2013 migliore di questo anno passato. 

Vorrei tanto che l'anno nuovo, con le imminenti elezioni, ci portasse una classe politica rinnovata , nei volti e nei programmi, composta da gente onesta, che si impegni per un Paese migliore e nell'interesse di TUTTI gli italiani, soprattutto dei meno favoriti  e di noi italiani all'estero, in modo da poter tornare ad essere fieri del nostro Paese e della  nostra nazionalità. 
Dipende da noi!